Ha fatto giustamente molto scalpore la notizia – ormai datata – dell’intervento della Corte Suprema contro il diritto all’aborto negli Stati Uniti. Il Presidente Biden ha poco dopo provveduto ad emanare un decreto presidenziale che ripristinasse la possibilità per una qualsiasi donna di esercitare questo diritto in sicurezza e legalità nei confini statunitensi. Evviva! Però oggi vorrei parlarvi dell’altro lato della medaglia, quando si esagera nel senso opposto facendo un rapido excursus.

Nessuno è mai contento di dover ricorrere a un aborto. È una decisione pesante e a volte difficile, una donna DEVE avere diritto di scelta, supporto e un po’ di margine di manovra. Però è giusto che ci siano dei limiti. Vediamo insieme le regole nei vari stati USA.

Illustrazione di Maria Carolina Gasco

I casi più stringenti

Quasi non sembra vero, eppure alcune zone degli States hanno le leggi più stringenti al mondo in tema di aborto, al pari di quelle dell’Afghanistan. E ricordiamo che quest’ultimo è un paese in mano a un crudele regime estremista talebano. Essere pari a loro in tema di diritti umani non è proprio il massimo.

Prima dell’intervento di Biden, in Ohio si è assistito a un caso davvero emblematico: una bambina di 10 anni, vittima di stupro a cui è stata negata la possibilità di un aborto. La faccenda si è conclusa ammettendola in una clinica dell’Indiana ma resta un caso gravissimo, ingiustificabile, inumano e semplicemente atroce. Immaginate di dover andare a vostre spese in Germania per ricevere assistenza medica.

8 Stati su 50 non garantivano più l’accesso all’aborto in nessun caso se non per gravissime circostanze e a volte neppure per quelle. Sono arrivati a considerare una cellula fecondata al pari di un essere umano e vietare persino la vendita dei contraccettivi d’emergenza (le “pillole del giorno dopo”). Una cellula e una persona sono davvero paragonabili? Se sì, un ovulo fecondato che non “attecchisce” è un decesso?

‘Heartbeat Act’

Andando avanti con il limite troviamo la seconda legislazione più stringente, quella di Texas e Ohio (dove è avvenuto il caso della povera bambina di poc’anzi).

Qui il limite è molto severo, la sesta settimana di età gestazionale, momento in cui l’embrione ha un battito cardiaco rilevabile.

Per quanto possa sembrare poetico basarsi sull’attività del cuore per discernere tra essere umano o no, scientificamente non ha molto senso. Il cuore si forma e inizia a funzionare molto presto perché deve alimentare una circolazione sanguigna che porti nutrimento a tutte le strutture che si stanno via via formando. Non ci sono processi cognitivi, la maggior parte degli organi ancora non c’è o non si sono del tutto formati. Inoltre molte volte la donna ancora non sa neppure di essere incinta, è troppo presto, o lo scopre all’ultimo momento rendendo impossibile accedere in tempi utili, eventualmente, a un’interruzione di gravidanza. Solo nel medioevo si pensava che il cuore fosse sede dei sentimenti umani, oggi ha mantenuto un valore simbolico ma niente di più.

Il limite europeo

Proseguendo, arriviamo intorno alla 12esima settimana che coincide con il limite presente in Italia. Solo il Mississippi, negli USA, ha una legge più o meno in questo range.

La maggior parte dei paesi europei tra cui anche Germania, Francia, Italia, Spagna, Grecia, Svezia, Irlanda, Belgio e tanti altri hanno scelto questo confine perché è un connubio ideale tra il diritto di scelta della madre e l’ancora scarsa formazione dell’embrione. Nel primo trimestre (quindi fino appunto alla 12esima settimana) avviene l’organogenesi che poi si completa determinando il passaggio da embrione a feto. Un embrione non può provare dolore, non può formulare pensieri e non ha completato la formazione dei vari organi né la differenziazione tra maschio e femmina. Un feto ha tutti gli organi formati e al loro posto, anche se devono ancora crescere e ultimare gli ultimi dettagli, e ha già una forma, un aspetto e un’anatomia riconducibile a un essere umano. Non voglio dirvi che idea dovete farvi sul tema, dico che i comitati etici di quasi tutti i paesi europei hanno posto qui il limite tra non-ancora-umano e essere umano.

Potete pensarla come volete, lo scopo dell’articolo non è di convincervi di qualcosa ma di fare una panoramica dell’argomento.

Dal quarto mese in poi

Proseguendo oltre ci troviamo nel secondo trimestre e abbiamo già un feto formato.

Circa metà degli Stati USA pone il limite tra la ventunesima e la trentesima settimana (ricordiamo che in Italia il limite è la 12esima, qui stiamo già raddoppiando). In questa fase il bimbo ha già un aspetto simile a un neonato fatto e finito, ha le dita, ha una fisionomia facciale, ha un cervello, cuore, fegato, polmoni… Si muove! In questo lasso di tempo iniziano infatti i movimenti del feto, inizialmente percepiti come uno sfarfallo, poi come più decisi con il bimbo che “scalcia”.

A differenza dei cugini americani, in Europa solo Paesi bassi e Islanda hanno un limite legale così “alto”.

Gli aborti tardivi in America, quelli dopo la 21esima settimana, rappresentano l’1,5% del totale. Non sembra molto ma costituisce un numero compreso tra 6 e 12.000 all’anno. Oltre al discorso etico, iniziano ad aumentare le possibili complicanze per la madre mano a mano che ci avviciniamo alla nascita perché ovviamente la procedura per abortire si complica e andrà realizzata su un organismo più grande.

Settimo, ottavo e nono mese

Eppure negli States possiamo spingerci ancora oltre, con limiti che cadono negli ultimi mesi di gravidanza in cui si arriva ad avere veri e propri bambini. Ci avviciniamo al momento della nascita e man mano i bimbi aumentano sempre più la capacità di sopravvivere autonomamente fuori dall’utero, sognano quando dormono, provano dolore, sentono i suoni e arrivati a questo punto direi che quasi tutti possiamo stabilire che si tratti di un essere umano fatto e finito. Questo ha varie implicazioni legali: non riconoscere un bambino al nono mese come umano fa sì che sia legale l’aborto ma che se la donna subisce un’aggressione che le causa la perdita del nascituro questo non possa essere considerato omicidio. Ed è successo. Una donna nello stato di New York è stata colpita con una lama e ha perso il figlio. All’aggressore fu imputato solo il crimine di aggressione e non quello di omicidio, come sarebbe invece avvenuto ovunque in Europa.

Dove è consentito l’aborto ultra-tardivo? In New Jersey, New York, Washington DC, Vermont, Colorado, New Mexico, Alaska e Oregon.

C’è da dire, ed è importante, che sebbene sia legalmente consentito è estremamente raro che ciò avvenga. Questo perché le donne tendono individualmente a non spingersi a tanto. Se desiderano abortire lo fanno molto prima, se no portano a termine la gravidanza. Dipende dai loro bisogni, desideri e possibilità. Talvolta però accade, anche al nono mese, che si opti per un’interruzione. Di solito si parla di situazioni di disagio sociale ed economico o situazioni di abusi. Ciò giustifica un aborto al nono mese? È ancora aborto o già omicidio? A voi il giudizio.

Sebbene ci siano delle ulteriori limitazioni è relativamente facile aggirarle, nello Stato di New York, ad esempio, è sufficiente che la madre abbia due diversi medici che certifichino che il parto le può causare un qualsiasi tipo di sofferenza fisica o mentale, anche non particolarmente grave. Un rischio elevato di lacerazioni o lo sviluppo di ansia importante legata al parto giustifica a procedere.

Aborto all’ultimo minuto

Ma come avviene un’interruzione di gravidanza arrivati a questo punto? C’è un neonato perfettamente formato che aspetta solo di nascere! Beh, fino al 2003 esisteva un metodo (legale!) estremamente barbaro chiamato “aborto a nascita parziale”.

Consisteva nell’afferrare una gamba del bambino con un forcipe, aiutandosi con un ecografo, per poi tirar fuori prima le gambe poi busto e braccia dal canale vaginale. Tutto tranne la testa. Solitamente il piccolo si dimena, istintivamente, è innegabilmente vivo. Il medico…. Anzi non riesco a chiamare medico chi fa ciò che vado a descrivere, diciamo “l’operatore”… Introduce delle forbici nella nuca e preme fino ad attraversare il foro occipitale (per intenderci, quello in cui passano il tronco encefalico e le vie di comunicazione tra il cervello e il resto del corpo fuori dal cranio) e dilata le lame. Poi introduce una cannula aspirante rigida con cui aspira il cervello del bambino, uccidendolo.

Ricordo che se anche la testa fosse stata estratta come il resto del corpo il bambino avrebbe iniziato a respirare e sarebbe stato considerato nato. C’è anche da dire che non è stata una pratica comune e che la stragrande maggioranza sia dei medici che dell’opinione pubblica si sono opposti ferocemente alla metodica. Resta il fatto che sia stata legale e anche portata avanti in varie circostanze.

Conclusioni

Oggi non è più possibile, per fortuna. Come avvengono, oggi, gli aborti tardivi? Viene inserito un ago che raggiunga il cuore del feto e viene iniettata una soluzione di cloruro di potassio che causa l’arresto cardiaco quasi immediatamente. Dopodiché il feto è fatto a pezzi e rimosso. Non è mia intenzione fare allarmismo, non è una pratica particolarmente frequente se non per motivazioni reali. La maggior parte di queste procedure è supportata da gravi malformazioni fetali o malattie congenite importanti. Che ciò avvenga per semplice “capriccio” è davvero davvero raro. È pur vero che, per raro che sia, qualche caso c’è stato e c’è tuttora, in modo perfettamente legale.

Personalmente sono rimasto molto colpito da come gli States abbiano regolamentazioni così opposte e talvolta estreme nella gestione di un tema così delicato. Il buon senso delle persone fa sì che la maggior parte degli aborti avvenga in limiti di tempo e modalità ragionevoli. Non sembrano esistere quasi vie di mezzo tra l’abolizionismo completo (o quasi) e il liberi tutti. Spero che concordiate con me nel constatare che entrambi gli estremi siano potenzialmente dannosi. Giusti o sbagliati che siano è evidente come le battaglie politiche dei singoli stati siano dettate da una guerra ideologica tra i due grandi maxi-partiti che impedisce le vie di mezzo. Che uno Stato si colori di rosso o di blu alle elezioni spero vivamente che il dibattito possa in futuro prescindere questi meccanismi perversi e prendere decisioni nel migliore interesse dei cittadini e delle donne.

NoSignal Magazine

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