Chiudete gli occhi. Azionate la macchina dei ricordi e immergetevi in questa scena.
È mezzogiorno ed è appena suonata la campanella per la fine delle lezioni. Fuori piove a dirotto. L’unica malaugurata sfortuna che mai vorresti accadesse è quella di perdere l’autobus, con un tempaccio del genere. Ma questo è proprio quello che accade alla nostra protagonista, una bimba dal giallo impermeabile (quasi alla It). La piccola s’incammina verso casa sotto la pioggia battente, mentre i genitori attendono a casa preoccupati. Un’ora dopo, il campanello suona e la coppia si ritrova la figlioletta con in braccio un piccolo micino infreddolito, subito prontamente accudito con amore dalla famigliola felice.
Avete capito di cosa si tratta? Ma soprattutto, sentite echeggiare la dolce Hymne nelle vostre orecchie (grazie Vangelis per aver sfornato anche questo capolavoro)? Esatto, si tratta proprio della pubblicità anni 80 della Barilla. Per chi avesse indovinato complimenti, Mike vi avrebbe sicuramente stretto la mano. Mentre per i più giovani o per gli smemorini, eccola qui.
La rinomata pasta Barilla domina le tavole italiane (e non solo) da ben 145 anni, diventata ormai regina di tutti i marchi italiani del settore. Si parla di pasta? Eh già, la prima marca che a tanti viene in mente per prima è proprio Barilla.
Parlando per me, quando sento questo nome, mi salta subito alla mente il suo logo. Scritta bianca in un ovale rosso, a sua volta circondato da una forma uguale di colore bianco. Certo, negli anni il packaging è cambiato, ma da quando ne ho memoria, il logo è rimasto sempre lo stesso. Ed effettivamente è proprio così, il marchio Barilla che tutti conosciamo è stampato sulle confezioni da oltre 60 anni. Ma quest’anno l’azienda ha deciso di rivoluzionarsi, saldando ancora di più la sua unicità.
Ladies and gentlemen avete visto proprio bene. Questo sarà il nuovo logo della Barilla. Si può notare un cambiamento rilevante, ma senza mai sbilanciarsi troppo. È sparito l’ovale bianco, in compenso è spuntato l’anno di nascita dell’azienda “Dal 1877” e la tonalità di rosso si è inscurita. Perché alla fine è proprio questo l’obiettivo: mutare, ma rimanere sempre fedeli alla sacralità della tradizione. Cambiare, ma far sì che lo slogan rimanga sempre “Dove c’è Barilla, c’è casa”, anche con il passare degli anni. Il classico blu delle confezioni, invece, rimarrà sempre fedelissimo. Ma perché proprio il blu? Gli archivi storici dell’impresa ci svelano questo segreto.
Una scelta cromatica che evoca i fogli color carta da zucchero in cui fino ad allora i negozianti avvolgevano la pasta al momento della vendita, immediatamente riconoscibile dalle massaie.
Archivi storici Barilla
Così su due piedi un giudizio potrebbe risultare superficiale, positivo o negativo che sia, tenendo conto del mero punto di vista soggettivo ed estetico. Ma si sa che manco a dirlo sarà un successo, perché difficilmente Barilla sbaglia un colpo. L’unica alternativa, adesso, è quella di attendere la sua comparsa sugli scaffali del nostro supermercato di fiducia. Nel frattempo, non ci resta che gustarci un buon piatto di pasta al ragù, il vostro tipo preferito, ma mi raccomando, rigorosamente Barilla.
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