Il saluto di Malagò e diverse testimonianze: di Tommaso, Marani, Vaciago e Intorcia

L’edizione del ventennale del premio giornalistico ‘Piero Dardanello’ è stata presentata a Roma nel Salone d’onore del CONI. Una cornice di straordinario pregio per un riconoscimento che, anno dopo anno, ha saputo affermarsi come uno dei più prestigiosi e longevi nell’ambito delle cronache sportive. Nel saluto iniziale di Giovanni Malagò, presidente del CONI, l’orgoglio e l’importanza del celebrare chi ha lasciato molto con il proprio impegno allo sport italiano. Sicuramente, tra questi si ascrive anche un grande narratore e direttore come Piero Dardanello.

Salone d’onore del CONI con gli ospiti sul palco

Il Salone d’onore del Comitato Olimpico Nazionale Italiano ha accolto a Roma, lunedì 3 aprile, l’associazione ‘Piero Dardanello’ e i suoi ospiti. Una cornice di straordinario prestigio per ricordare la lezione professionale di uno dei maggiori giornalisti sportivi del Dopoguerra e per presentare ufficialmente la ventesima edizione del premio intitolato alla memoria dell’ex direttore di ‘Tuttosport’. Un evento che ha coniugato un forte valore formativo all’emozione della celebrazione, con l’intervento di alcune tra le maggiori firme del giornalismo sportivo italiano.
Ad aprire le relazioni il presidente del CONI, Giovanni Malagò, ed il Direttore della Comunicazione e dei Rapporti con i Media del CONI, Danilo di Tommaso. All’attenzione degli studenti di Scienze della Comunicazione degli atenei romani ‘Tor Vergata’ e ‘Foro Italico’ (presenti numerosi in platea), si sono imposti Matteo Marani, neo-presidente della Lega Pro, Guido Vaciago, direttore di ‘Tuttosport’, e Francesco Saverio Intorcia, capo della redazione sportiva de ‘la Repubblica’. Il fulcro degli interventi ha coinciso con l’esperienza professionale di Dardanello, la sua visionaria capacità di anticipare i tempi. Ben prima dell’impaginazione a video, con una tecnologia tipografica che contava esclusivamente su piombo e linotype, il direttore seppe immaginare pagine rivoluzionarie, armato di pennarello, forbici e righelli.

Giovanni Malagò Presidente del CONI

Di assoluto rilievo l’apertura del presidente Malagò: «Il CONI sta cercando, e lo farà fino all’ultimo, di ricordare e di dare importanza alla storia e alla memoria. Questo luogo è un tempio laico dello sport: non a caso proprio qui, nel 2013, abbiamo ospitato la camera ardente di Pietro Mennea. Siamo onorati di celebrare, oggi, Piero Dardanello. Non tutti i grandi cronisti sono necessariamente grandi direttori, così come non tutti gli atleti diventano grandi allenatori. Piero è stato sicuramente un grande cronista ed un grande direttore».        

La modernità del lavoro di Piero Dardanello è ancora evidente: lo ha sottolineato Guido Vaciago, nel mostrare alla platea alcune delle storiche prime pagine di ‘Tuttosport’. Composizioni realizzate con pennarello e forbici, prima dell’avvento dell’impaginazione a schermo. In platea, tra gli altri, numerosi studenti di Scienze della Comunicazione degli atenei ‘Tor Vergata’ e ‘Foro Italico’ di Roma hanno potuto approfondire l’importanza delle intuizioni del ‘Darda’.

Il direttore della Comunicazione del CONI, Danilo di Tommaso, è stato testimone in prima persona della creatività e dell’acume di Piero, a cui è legato da ricordi importanti: «Gli devo tutto, è stato il mio primo direttore – ha ricordato – e, senza il suo coraggio e la sua volontà di portarmi da Torino a Napoli, non avrei raggiunto traguardi significativi. Mi chiamò a fine agosto e, dopo cinque giorni, mi ero già trasferito». Il microfono è passato, quindi, a Matteo Marani, presidente della Lega Pro: «Il premio ‘Dardanello’ è uno dei più prestigiosi del panorama nazionale, anche perché non è un riconoscimento da salotto ma ‘di cucina’. Chi vota e chi viene premiato conosce il giornalismo perché lo vive sul campo, sa cosa significa fare questo mestiere in ogni aspetto della professione». Spazio, quindi, a Guido Vaciago che, proprio nel 2022, ha raccolto il testimone dell’eredità di Piero Dardanello subentrando a Xavier Jacobelli come direttore di ‘Tuttosport’: «Ancora oggi i redattori si chiedono cosa farebbe il ‘Darda’ o come imposterebbe una notizia». Vaciago ha mostrato alla platea una selezione di prime pagine realizzate da Piero Dardanello, commentando l’originalità e la modernità di ciascuna: «In questi fotomontaggi e in questo modo di accostare titolo e immagini – le parole del numero uno di ‘Tuttosport’ – si può notare come Piero Dardanello abbia precorso il concetto di ‘meme’ più di trent’anni prima». Le parole di Vaciago sono state raccolte da Francesco Saverio Intorcia, che si è concentrato su quanto i valori proposti da Dardanello possano fare la differenza ancora oggi: «Il soprannome ‘Pierin Dardanide’, coniato da Gianni Brera – ha rilevato il capo della redazione sportiva de ‘la Repubblica’ – è significativo perché richiama a Omero, forse il primo giornalista sportivo. Il valore culturale di chi scrive deve sapersi sposare con il gusto popolare. Servire il lettore era il primo comandamento di Dardanello; il suo modo di dare sempre un taglio diverso alla notizia era riempire il taccuino di impressioni e suggestioni, interpretando i fatti in modo originale. In un mondo giornalistico come quello di oggi, dove è sempre presente un filtro tra il cronista e i protagonisti, in cui spesso tutti partono dagli stessi contenuti, ciò può fare la differenza».
 
Nel Salone d’onore del CONI era presente anche la famiglia di Piero Dardanello, dalla sorella Anna ai fratelli Ferruccio e Sandro, quest’ultimo presidente dell’associazione culturale omonima, rappresentata a Roma anche dal vicepresidente Paolo Cornero e dal coordinatore della Giuria del premio, Michele Pianetta. Proprio Sandro Dardanello ha tirato le fila di un momento emozionante e significativo: «Tutti nascono unici, ma pochi riescono a diventarlo – ha annotato, riprendendo le parole di un altro ex direttore di ‘Tuttosport‘, Xavier Jacobelli – e mio fratello è riuscito nell’intento. Celebrarlo in questa cornice, con il ricordo affettuoso di chi ha lavorato gomito a gomito con lui ma anche con il riconoscimento di stimati professionisti delle generazioni successive, rappresenta un traguardo e un formidabile punto di partenza per le attività dell’associazione culturale, nel solco dell’eredità di Piero».
 
Dopo un’anteprima di tale prestigio, l’associazione ‘Dardanello’ rinnova il tradizionale appuntamento a Mondovì per lunedì 17 aprile, alle ore 18.30, presso il Circolo Sociale di Lettura, in cui saranno svelati i vincitori dell’edizione del ventennale del premio ‘Piero Dardanello’, nelle sezioni nazionale, regionale e ‘alla carriera’. Inoltre, contestualmente, sarà annunciato il vincitore del 18º premio ‘Piero Gasco’, che viene assegnato a un campione dello sport che si sia particolarmente distinto per le sue doti di solidarietà e generosità, oltre che per le gesta agonistiche.
Una serata di gala che andrà ad aggiungersi alla galleria di istantanee che, da due decenni, raccontano il meglio del panorama giornalistico sportivo italiano. Piero Dardanello continua a lanciare nuovi talenti, oggi come allora.

Marwan Chaibi
Prima autore, poi Direttore ed ora Presidente. Classe 2002. Sono Diplomato in Chimica e Biotecnologie e studente universitario. Scrivo per alcune riviste online, parlo, racconto, leggo. Collaboro con tantissime associazioni e enti, ma di questa in particolare sono il Presidente, e non posso far altro che essere orgoglioso nel rappresentarla e fortunato nel viverla tutti i giorni. Mi piace fare bene, del bene, per il bene degli altri!

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