Mare o montagna?

Per me è sempre stato montagna. Vado anche al mare, per carità, ma tra i due ho sempre scelto la montagna.

Perché? per passione chiaramente.

Un’appassionante storia un po’ diversa dalle altre ce la racconta Ostana, piccolissimo paese della provincia di Cuneo, nell’estremo oriente dell’Occitania.

Dai suoi 1250 metri sul livello del mare si gode una delle viste più esclusive sul Monviso, il Re di Pietra, che dall’alto dei suoi quasi 4000 metri troneggia, oltre che sulla valle Po, anche sulla provincia stessa.

Sarà per la sua forma cosi riconoscibile? Sarà perché non ha vicini più alti e grossi di lui?

 Difficile da dire, quello che è certo è che il Monviso, oltre ad essere il simbolo delle alpi Cuneesi è anche punto di riferimento per tutti noi osservatori di panorami, di tramonti o… di panorami al tramonto.

C’è da dire che di montagne il Piemonte ne conosce parecchie, la provincia di cuneo contiene al suo interno un interessante numero di valli, tutte diverse tra di loro, ed ognuna merita di essere vista e visitata almeno una volta.

Un valido motivo per parlare di Ostana però è la sua storia più recente.

Sappiamo che la popolazione delle nostre montagne è diminuito nel tempo, questo a causa di alcuni fatti che non hanno avuto un’influenza positiva su quel genere di vita, uno tra tutti?

Le migrazioni economiche del ‘900.

Ostana è passata da avere circa 1180 abitanti nel 1921 ad averne 5 intorno agli anni ’80.

Oggi però sono di più, quasi un centinaio.

I tempi stanno cambiando, ma chi è che soffia questo vento?

Tobias Luthe.

Chi è Tobias Luthe?

È un professore di design rigenerativo alla “Oslo School of Architecture and Design” situata in Norvegia, oltre ad essere anche ricercatore ed insegnate al politecnico di Zurigo in materia di resilienza di sistemi socio-ecologici nelle regioni di montagna, e fortuna vuole che Ostana sia proprio in montagna…

Il professor Luthe è anche cofondatore del Monviso Institute (affettuosamente abbreviato MVI), il nostro secondo protagonista.

All’interno del MVI, oltre a lavorarci il professor Luthe collaborano il Politecnico di Torino ed altri enti interessati alla riuscita della loro missione.

Missione? Sì, missione.

Spiegato in modo -spero- semplice: Ostana è diventato un riuscente laboratorio di ripopolamento delle regioni montane, ma come?

 La strategia del MVI è tanto semplice quanto efficace.

Perché costruire da zero nuovi edifici quando ce ne sono molti originari del luogo abbandonati a loro stessi?

Lentamente, queste costruzioni, una parte del patrimonio delle montagne, sta venendo re-investito.

 A tutto questo si aggiunge una caratteristica molto importante, non esistono materiali di scarto, ecco cosa si intende per rigenerativo o circolare.

Gli scarti provenienti da materiali di lavorazione (scarti di legno, di pietra, acqua piovana ed altro) vengono riutilizzati.  

Questo non solo aiuta in modo attivo l’ambiente circostante, ma genera anche automaticamente potenziale lavoro per altri che vogliono investire in questo grande progetto montano.

È chiaro che questo possa portare a dei problemi, i fondi prima di tutto, i materiali per le costruzioni… sassi, rocce, pietre d’angolo?

 No, questa volta no, o meglio, non solo.

In tantissimi conoscono questa “risorsa”, non così tanti però ne conoscono tutti gli usi applicabili.

Partiamo dal presupposto che questa “risorsa” è una pianta.

È una pianta che è stata utilizzata nei millenni che hanno preceduto i nostri giorni.

 Oggi è conosciuta nel mondo tessile, nel mondo della cosmetica, per fini alimentari, può essere utilizzata per creare la carta, come mezzo di purificazione del terreno e può persino essere utilizzata nel mondo dell’edilizia: la canapa.

Da questa pianta infatti vengono fatte i mattoni che costruiscono i nuovi edifici (non nativi, se vogliamo)

Questo tipo di mattoni ha diversi vantaggi:

  • La resistenza del materiale
  • L’assorbimento dell’umidità
  • Basso grado di combustione
  • Capacità di traspirazione

Non sono parole e basta, nel gennaio del 2019 è stato inaugurato il primo edificio costruito interamente con queste prerogative.

Si chiama “Il Doppio”, una casa passiva di due appartamenti con un contributo energetico positivo.

Non è una cosa da poco, la speranza è che vedere che questi progetti funzionano faccia interessare nuove persone, con nuove idee, nuove proposte, al fine di accrescere e dare ulteriore valore a questo grande progetto.

Tutto ciò porta a pensare che non sia solo scienza applicata in una piccola realtà, è passione.

Passione per il territorio, passione per le piccole realtà, per gli abitanti, per le future persone che potranno o vorranno essere riconosciuti come turisti, come amici o, perché no

 come nuovi vicini di casa.

Fonti:

https://www.comune.ostana.cn.it (comune di Ostana)

https://libroaperto.comune.ostana.cn.it (la riscoperta della canapa)

https://www.espazium.ch (Info sul professor Tobias Luthe ed info sul MIV)

https://www.rsi.ch/news/oltre-la-news/La-rinascita-del-villaggio-14672415.html (rinascita di Ostana)

https://www.immobilgreen.it (info sulla costruzione tramite Canapa)

NoSignal Magazine

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