Dopo il QATARGATE la reputazione del piccolo emirato risulta sempre più compromessa. E ora emerge anche un nuovo inquietante scenario.

Nell’agosto 2021 il Qatar avrebbe favorito la caduta dell’Afghanistan nelle mani dei talebani. E la conseguente crisi umanitaria.

Il ritiro degli USA

Dopo l’11 settembre gli Stati Uniti erano decisi ad annientare Al Qaida anche a costo di distruggere completamente il Paese che l’aveva ospitata. In quel frangente la comunità internazionale mostrò il pieno supporto agli USA e anche l’Italia inviò i propri soldati a combattere nel territorio afghano. La missione AISAF si sarebbe presto rivelata un completo fallimento.

Dopo vent’anni di combattimenti ,nell’agosto 2021 la guerra in Afghanistan si concludeva con il ritiro delle truppe americane dal territorio. Incapaci di trovare una strategia vincente per rendere governabile uno stato frammentato da innumerevoli divisioni , sconfiggendo definitivamente il terrorismo islamico, gli Stati Uniti decisero di abbandonare un Paese ormai distrutto al proprio amaro destino.

La guerra in Afghanistan era costata 2300 MILIARDI di dollari e provocato 240 MILA VITTIME .

L’America aveva portato solo morte e distruzione in un Paese già instabile da tempo.

Approfittando del caos creato dal ritiro delle truppe americane, in poco tempo i talebani riconquistarono l’Afghanistan. Dopo la fuga del presidente Ashraf Ghani, il governo filo-statunitense si arrese.

Il 15 agosto i talebani occuparono la capitale Kabul, ritornando al potere nel Paese.

Il ruolo del Qatar

Fin da subito il Qatar si è pubblicamente proposto come mediatore tra i talebani e gli Stati Uniti. Più volte gli esponenti del governo di Doha hanno incontrato gli integralisti islamici. Secondo le recente rivelazioni però il ruolo del piccolo emirato nel paese afghano sarebbe andato ben oltre la semplice diplomazia.

Nell’edizione delle venti di mercoledì 1 febbraio il Tg1 ha infatti rivelato in esclusiva dei documenti riservati forniti,dal giornalista Filippo Rossi, che proverebbero il diretto coinvolgimento del Qatar nella caduta di Kabul. Il governo di Doha avrebbe infatti pagato il governo afghano per arrendersi ai talebani, con i quali i qatarioti intrattengono rapporti più che cordiali.

Secondo questa versione il Qatar sarebbe quindi corresponsabile della crisi umanitaria che sta ora attraversando il popolo afghano.

24 MILIONI di persone bisognose di assistenza umanitaria, quasi 5 MILIONI di bambini in stato di malnutrizione e 6 MILIONI di rifugiati in fuga negli stati vicini: questo il costo di scellerate scelte politiche.

Un ulteriore macchia nell’immagine internazionale di Doha, ma anche un’ulteriore prova delle grandi ambizioni del piccolo emirato, che ha saputo brillantemente utilizzare i mondiali di calcio 2022 come strumento di soft power.

Nello scenario geopolitico dei prossimi anni il Qatar rappresenterà uno degli attori più decisivi e più spregiudicati.

NoSignal Magazine

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