Il mondo attualmente è diviso in 2 grandi macro-mondi, quello reale ed effettivo, detto anche analogico; e un mondo sintetico e virtuale, con le sue regole ed i suoi equilibri. Questi mondi sintetici si basano su un enorme sistema di comunicazione e avatar che sono apprezzati dal pubblico, andando a selezionare dei super-fans, ai quali non interessa la persona che si cela dietro ad essi, ma il personaggio. Ma noi parliamo di mondo digitale fine a se stesso, come se fosse confinato in un determinato luogo e oggetto, invece il web è ovunque costantemente, quante volte come prima cosa si cerca una connessione dati o appena si arriva in un luogo lo si vuole fotografare per rendere pubblica ed accessibile a tutti la nostra comparsa in tal luogo? Quante volse se dimentichiamo il cellulare o il nostro mezzo di connessione ci sentiamo smarriti e perduti, anche un po’ in colpa nei confronti di chi ci vorrebbe contattarci e invece non ne avrà l’occasione. Ma il web fa solo del male, interconnettendoci e vincolandoci con la sua grande struttura di autorizzazioni e consensi? Stranamente l’antitrust afferma che è una cosa ottimale, perché il consumatore viene obbligatoriamente informato, anche solo per accedere a una qualunque funzionalità, per accedervi bisogna prima dare il consenso e che si può dare solamente dopo aver letto e compreso i termini in esso compresi, mentre una volta questo non avveniva, prima firmavi e se andava bene c’era la possibilità di ottenere una copia del regolamento o dei diritti. Si ha un accesso immediato alle varie informazioni di tipo legale e pratico da subito, in qualunque momento. Ovviamente sorge il grande ed intramontabile problema delle fake news, le quali sono sempre esistite, con o senza il web. Adesso, indubbiamente hanno una maggiore distribuzione ed impatto mediatico, ma non sempre sono in negativo, come nel caso del New York Times, il quale ha ricostruito l’ultimo discorso che avrebbe dovuto fare Kennedy, con dei software e con delle vecchie registrazioni sono riusciti ad elaborare del materiale che sa superato di gran lunga le aspettative di audience. Ovviamente c’è il rovescio della medaglia, come è possibile realizzare questo tipo di contenuti, se ne possono realizzare di altri, decisamente più scabrosi e meno “a fin di bene”. In sostanza il web è una grande struttura senza la quale, attualmente non riusciremmo a vivere, ma senza la quale eviteremmo una quantità considerevole di crucci e problemi di ogni tipo.

Marwan Chaibi
Prima autore, poi Direttore ed ora Presidente. Classe 2002. Sono Diplomato in Chimica e Biotecnologie e studente universitario. Scrivo per alcune riviste online, parlo, racconto, leggo. Collaboro con tantissime associazioni e enti, ma di questa in particolare sono il Presidente, e non posso far altro che essere orgoglioso nel rappresentarla e fortunato nel viverla tutti i giorni. Mi piace fare bene, del bene, per il bene degli altri!

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