Lo scenario della politica italiana è talmente complesso e variopinto da avere difficoltà nell’identificare se stesso in un determinato profilo, in un preciso modello, tanto che i direttori Massimo Giannini, Mario Sechi, Luciano Fontana, Giuseppe de Bellis, Stefano Feltri e Andrea Vianiello provano a ridefinire ed incasellare le varie forze all’interno della geometria politica nazionale. Tuttavia rimangono dei misteri irrisolti e delle suddivisioni impossibili.

Massimo Giannini è schietto e dice che chi afferma che le categorie di destra e di sinistra siano ormai superate vengono dalla sinistra. Perché, come mai non esistono esponenti di destra che invece affermano che le categorie come appunto la destra e la sinistra siano superate? Perché chi è di destra sa chi è e che cosa è, quali principi rivendica, da quali istinti si fa guidare. Mentre a coloro che si trovano a sinistra affermano che i due schieramenti appartengono al passato. La destra è improntata sulle libertà individuale, ma con una scarsa visione sui diritti e sulle libertà individuali. Afferma anche che il Covid ha riproposto in maniera drammatica i temi fondamentali della sinistra. Tuttavia il superamento della fase politica italiana novecentesca è stato dato dall’affermazione del movimento cinque stelle, che si pone fra i due fuochi della destra e della sinistra, e abbiamo visto che fine sta facendo.

Mentre Mario Sechi risponde alla domanda: “La destra sa che cos’è?” e “Il bipolarismo è reale oppure è una illusione che si autodefinisce per bloccare Salvini”. La sinistra ha il problema della autodefinizione, mentre la destra non ha questo problema. Tutti ormai cercano ad occupare tutti i posti, sia sinistra che centro che destra, sfruttando il centro come punto di affermazione e legittimazione. Il problema è che si è perso il baricentro di Dio, mentre invece la patria ha delle radici nel territorio, che si collega a IO, dato che non è intesa come confine, ma come identità. Mentre invece entra in gioco un fenomeno dipinto come nuovo, il populismo (che nuovo non è), che sta a destra e a sinistra. Questo offre il riscatto, offre la promessa del riscatto. Gli “ismi” servono a colmare il desiderio di realizzazione. E qui la destra è ancora forte a differenza della sinistra è in difficoltà dato che ha perso il suo credo. La sinistra deve capire come riempire di significato il suo spazio.

La parola viene data a Maurizio Molinari che spiega che i punti importanti della sinistra invece adesso sono sdoganati, sono di tutti. Populismo di destra e di sinistra. Molinari ci conduce alla ricerca delle pandemie che abbiamo affrontato. Dal terrorismo alla crisi finanziaria. Ora siamo alla terza pandemia. Ma questa tocca la sanità. Cambia il pericolo, e questo serve a far uscire delle regole che non sono ne di destra ne di sinistra. IL nostro sistema politico si deve adattare a ciò che stava avvenendo. Il fenomeno dei migranti è passato in secondo piano e quindi i governatori sono emersi a differenza dei politici, dato che hanno fatto un ottimo lavoro proteggendo i cittadini, come ha fatto Zaia per esempio. Dal punto di vista politico ci deve essere adattamento per non subirne l’effetto. Un altro esempio: perché Trump sta perdendo popolarità? Perché ha lasciato la gestione ai vari stati.

“La destra e la sinistra si rimoduleranno o si chiameranno in altro modo?” viene chiesto a Luciano Fontana. È possibile a tornare ai vecchi schemi passati? Non si crede che sia possibile, ormai ci sono troppi punti particolari. La nascita di un governo di convenienza, è un evento strano, dove diviene difficile trovare punti comuni. La destra dal punto dell’identità è più forte, è una destra nuova che ha punti di riferimento ben definiti. Si vede invece la scomparsa della classe politica super propagandistica, che si accosta alla vita del cittadino. SI ha bisogno di politici che prendano per mano il paese e che ci aiutino a vedere un disegno a lungo termine e non una serie di proposte di pancia che servono nell’immediato e che servono per un solo fine propagandistico.

“La pandemia, sospensione dei temi? E c’ un’altra linea di faglia: Governatori-Stato centrale, come in America anche qui in Italia” Ma l’identità dell’elettorato? Si sente di Destra o di Sinistra? Un anno fa c’era una netta divisione, una perfetta consapevolezza della propria identità, anche all’interno del movimento cinque stelle. I temi rimarranno a prescindere dalla identità politica ma elettiva. E molti dei temi saranno frutto o comunque un derivato del pensiero e del riferimento al periodo del Covid-19. Quindi la nascita dei temi indipendenti dal Covid-19 sarà lontana e sicuramente minore a prima. E grazie al virus si è vista la nascita di un sistema di Governatori, con una identità localista forte e rilevante. Il territorio avrà una grande rilevanza, quindi il peso che le regioni avranno più avanti sarà modificato a causa del peso che hanno avuto durante la pandemia.

“Come la vede un direttore giovane che dirige un giornale giovane proiettato al futuro”. Noi siamo reduci da una ondata populista. Prima era un fenomeno nato nei paesi del sud America e ora è arrivato nei paesi ricchi, con una versione un po’ differente. Noi abbiamo visto tutti e due i populismi. Quello di sinistra che è quello che ha come priorità quello della disuguaglianza e quello di destra che invece ha come priorità l’identità. E poi c’è un populismo che è contro l’establishment, e poi contro le minoranze. Nella nostra democrazia è praticabile un tipo di populismo. Quello di sinistra è rischioso, mentre quello di destra è dannoso, vedi Salvini. Il populismo di destra è perché la globalizzazione esplode nonostante il coronavirus. La destra esclude delle persone per concentrare delle risorse su una minoranza. Il populismo dei cinque stelle vuole rappresentare tutti. Mentre quello di destra vuole isolare solo gli italiani. Il populismo di sinistra è stato messo sotto scacco dal Covid. Innanzitutto il populismo quando va al potere fa dei danni alla democrazia, e la letteratura dei politorgi si è interrogata sull’effettiva essenza del populismo e se esso sia un anticorpo che serve per rimettere a posto ciò che non funziona, oppure invece se sia come un ospite ubriaco, dannoso si, ma sostanzialmente innocuo. I populismi fanno dei danni e tendono a cambiare le costituzioni. Il populismo di destra racconta che c’è un popolo e quindi che l’altra parte di società va sottomessa. Mentre a sinistra si deve portare energia democratica. L’energia femminile e l’energia di altri background vanno eliminati e decisamente non ascoltati. E la questione ambientale anche torna, non è più una cosa a breve termine, ma si pone verticalmente, futura. Mentre la destra si pone come qui e ora. Vogliamo conservare il paese che era, oppure vogliamo orientarci alla crescita? La pandemia ha fatto un grande reset, riportando destra e sinistra, ma ora ci si deve chiedere cosa fare, in maniera tale da crescere, e non quindi mantenere quella società che è esistita fino ad ora.

Andrea Vianiello dice che la gestione della pandemia ha portato una divisione tra scienza e anti scienza. La sinistra coltiva il dubbio. Mentre invece la destra ha solo certezze. La sinistra è più complicata, si basa sul dubbio, sul mistero, e quindi non è definibile con certezza. Come i virologi, quelli di destra che dicono che il virus si è indebolito. Mentre invece il problema dell’ambiente è enorme e la politica non se ne occupa. I temi politici relativi all’ambiente, siamo l’unico paese europeo senza un partito verde, e si spera che la sinistra si orienti in tal direzione. La sinistra vera deve raccontare che questo mondo può essere ripreso e deve essere ripreso.

Marwan Chaibi
Prima autore, poi Direttore ed ora Presidente. Classe 2002. Sono Diplomato in Chimica e Biotecnologie e studente universitario. Scrivo per alcune riviste online, parlo, racconto, leggo. Collaboro con tantissime associazioni e enti, ma di questa in particolare sono il Presidente, e non posso far altro che essere orgoglioso nel rappresentarla e fortunato nel viverla tutti i giorni. Mi piace fare bene, del bene, per il bene degli altri!

You may also like

Lotta
Ritratti

Io sono Lotta

Carlotta Sarina, nome d’arte e di battaglia: Lotta. Attivista, musicista e performer teatrale, ...

Leave a reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

More in Eventi