Ero una ragazza di sedici anni e come oggi, mi sentivo forte e bella, ma non mi stavo rendendo conto che avevo iniziato a percorrere la strada verso l’Inferno. Dopo quella delusione che mi aveva lacerato il cuore, il vaso delle mie tristezze, insicurezze e paure si era aperto. Avevo persone su cui appoggiarmi, ma l’unica anima consolatrice che avevo trovato e che mi dava davvero quello di cui avevo bisogno era il cibo. Forse lo era sempre stato. A colazione non mangiavo nulla, durante l’intervallo svuotavo le macchinette, a pranzo ingoiavo anche le gambe del tavolo come a cena, e a merenda? A merenda tutto quello che trovavo nella credenza. Era un circolo vizioso. Entra in cucina, cerca il cibo e mangia. Senza sosta, tutto velocemente, senza pensare. E dopo tutta la settimana arrivava il sabato sera, magari si decideva di andare a ballare. Volevo mettere quel vestito dell’anno prima, ma mi sono accorta che non mi entrava più. Mi sono guardata allo specchio, mi sono vista enorme. Lacrime agli occhi, crisi. Succedeva speso tutto questo e nonostante il continuo non vedermi bene io non smettevo di farmi del male. I miei capelli erano una massa informe di colore quasi nero. Sembravano una parrucca comprata in un negozio cinese a pochi euro, mi facevo le sopracciglia con la lametta senza curarmi minimamente di che forma avessero, avevo le unghie completamente spaccate, le gambe sempre gonfie, la mia pelle era rovinata. Mi chiedevo come mai i ragazzi non mi considerassero. Mi dicevano tutti che ero una bella persona, ma che il mio fisico non andava bene e più me lo dicevano più io continuavo a rovinarmi. Era sempre peggio, ero caduta in un buco nero.”

Questa è la storia di una ragazza che si è dimenticata di se stessa, una situazione sicuramente estrema, ma che fa’ capire il concetto. La cura del nostro corpo dovrebbe essere una cosa quotidiana, ma giungere a capirlo è una cosa molto difficile. Facendo una piccola analisi delle persone con cui interagisco sia nel lavoro che all’università, ho compreso che quelle che veramente ci tengono al proprio benessere sono poche. In molti interpretano questo concetto come un fattore di estetica, in realtà non capiscono che si tratta di salute. Fin dalla piccola età sarebbe necessario imparare, tramite piccoli gesti, a volere bene al proprio corpo. E’la nostra casa, perché trascurarlo? Gli eventi della vita sicuramente non rendono facile il tutto. Quante volte ci lasciamo andare a causa del dolore, è successo anche alla ragazza di cui ho raccontato la storia, ma non deve essere una scusa. Infinite volte ho sentito dire:”Beata te che hai tempo” e “Ma io non ci riesco”. Sono solo degli espedienti falsi per evitare di iniziare. Come stiamo un’ora sui social, possiamo trovare anche il tempo di lavarci i denti mattino e sera per tre minuti e passare il filo interdentale. Come stiamo ore al bar con gli amici, possiamo trovare il tempo di fare attività fisica. Come stiamo ore davanti alla televisione, possiamo trovare il tempo di fare la spesa e preparare pasti bilanciati. Dobbiamo comprendere ciò che è migliore, necessario e soprattutto indispensabile per stare bene. Non è semplice, proprio che io che ne sto parlando, spesso mi trovo davanti a dei muri da scavalcare, ma non mi fermo. Io quei muri li scavalco. A volte mi ci vuole un minuto, altre dei mesi. Curare il proprio corpo significare amare se stessi. Non è estetica, non è fissazione, non è narcisismo, non è egocentrismo. E’ semplicemente amore. Come ho scritto prima, il nostro corpo è la nostra casa e vi pongo una domanda: vi sentite a vostro agio quando all’improvviso qualcuno irrompe nella vostra dimora e la trova in completo disordine, magari pure sporca? Non credo, e se la cosa non vi interessa, allora significa che il problema parte proprio da dentro. Non esiste un corpo B e non si può nemmeno tornare indietro nel tempo per rimediare. La vita scorre talmente veloce che in un battito di ciglia è già finita. Non sprecatela. Studiate, informatevi, capite ciò che vi serve. Da quando aprite gli occhi la mattina a quando li chiudete la sera, cercate sempre un piccolo momento per voi che sia cercare di mangiare bene come leggere un libro. Arricchite la vostra mente, mantenetela sempre attiva, non fermatevi mai. Sceglietevi sempre, mettetevi sempre al primo posto e non trascuratevi. Ci penserà già la vita a farvi la sgambetto e a farvi cadere.

“Mi ci sono voluti esattamente sei anni, tre nutrizionisti, tre psicologhe e un ricovero per arrivare ad avere un equilibrio. Un equilibrio che a volte traballa ancora un po’ e che magari finisce in un cubetto in più di cioccolato fondente, ma che difficilmente cede. E in questi duemila e centonovanta giorni ho capito quanto sia essenziale la cura del proprio corpo. “Mens sana in corpore sano”, dicevano quei tipi che studiavo nelle versioni a scuola. Avevano ragione.”

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