Negli occhi della preda è un thriller che gioca sulle dinamiche dell’horror home-invasion ibridandole con quelle dell’heist-movie, tentando di rovesciarne archetipi e stereotipi.

Cinque uomini tengono Laura prigioniera in una casa isolata in mezzo al bosco, chiedendo un riscatto al ricco padre per la libertà della figlia. Durante la prigionia la doppia personalità della ragazza prenderà il sopravvento, trasformandola in una cacciatrice assetata di vendetta.

Così il film racconta di una vittima che si rivela carnefice, trascinando lo spettatore in un racconto scorrevole rinforzato dal dinamico susseguirsi di colpi di scena. Le invenzioni della trama compensano carenze tecniche di fotografia e montaggio, dovute al budget limitato con cui è stato realizzato il film. In più il racconto è sorretto dalle solide interpretazioni della protagonista Laura Calamassi e dal capo dei rapitori interpretato da Paolo Massaria. Lei convince nei suoi scatti nevrotici e negli improvvisi cambi espressivi, ritraendo la bipolarità della protagonista in maniera efficace. Lui con la sua voce dal timbro possente e profondo restituisce in maniera sorprendente l’autorità esercitata da questo villain senza scrupoli.

“Negli occhi della preda” diverte e intrattiene sia nei suoi tentativi scardinati di restituire la tensione, che nelle sue goffaggini tecniche. Si direbbe che nel nuovo panorama della produzione indipendente low-budget si trovi in Leonardo Barone un degno erede del regista cult Bruno Mattei.

Scritto a due mani da Luca Delpiano e Il Barista Animato.

Laura Calamassi in una scena
NoSignal Magazine

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