Si conclude con l’unico esito possibile la tragicomica vicenda che ha tenuto banco in queste ultime settimane: Novak Djokovic deve lasciare l’Australia, e deve farlo immediatamente.

Il campione serbo, tramite il suo team di avvocati, ha tentato in tutti i modi di restare nella Terra dei Canguri per poter disputare gli Australian Open, il primo dei quattro tornei dello Slam di tennis. Alla fine, però, ha prevalso la legge sugli interessi economici e mediatici. Il giudice della Corte Suprema, in extremis rispetto all’inizio della competizione, ha rifiutato l’ultimo ricorso, e ha messo così la parola fine a una vicenda che ormai esulava dal mero contesto sportivo.

La diatriba fra il Paese e il serbo, infatti, si era tramutata in uno scontro politico, fra un’amministrazione intransigente e volta a proteggere i cittadini e uno sportivo dall’ampio seguito internazionale, anche per le sue posizioni in merito alla campagna vaccinale. Ricordiamo, difatti, come gli australiani, e in particolare gli abitanti della regione di Melbourne, abbiano dovuto subire scelte severe per contrastare SARS-Cov-2. La più drastica è stata il lockdown, fra i più duraturi in assoluto, anche quando la situazione sanitaria non era così preoccupante.

Le conseguenze

La scelta di Djokovic di scendere down under l’ha irrimediabilmente posto in cattiva luce, e sarà difficile redimersi agli occhi della comunità sportiva e non solo. Dall’esenzione medica alle uscite mediatiche da positivo al tampone, il serbo, a prescindere dalle motivazioni e dalle credenze individuali, si è dimostrato irresponsabile e irrispettoso delle leggi. In qualità di celebrità acclamata e seguita da milioni di persone, avrebbe dovuto accettare le scelte politico-sanitarie australiane, senza tentare di forzarle per conseguire un risultato sportivo.

Una menzione di demerito va anche al Comitato organizzatore del torneo, che ha concesso l’esenzione senza un minimo di approfondimento e cercando di sovrastare l’organo statale nel decidere chi far entrare nel Paese.

Si è finalmente chiusa, almeno giudiziariamente parlando, una delle pagine più buie e scabrose dello sport degli ultimi anni. Ora gli appassionati potranno dedicarsi alla visione del torneo, senza essere assediati dal turbinio di notizie del “no-vax” più famoso al mondo.

Davide Camoirano
23 anni, frequento il 5° anno di Medicina e Chirurgia a Torino. Nel tempo libero leggo, pratico sport e scrivo articoli, sportivi e non solo. Sono appassionato di ciclismo, nuoto, politica, attualità, storia e, naturalmente, medicina, anche se mi piacerebbe aggiungere un tocco di creatività alla mia 'grigia' routine quotidiana.

You may also like

1 Comment

  1. […] Le armi tecniche del maiorchino, esasperate nella loro efficacia su questa superficie, si sono rivelate letali anche per il numero uno al mondo. Nonostante il problema al piede si sia fatto sempre più insistente, Rafa ha resistito e prevalso dopo più di quattro ore di gioco (come era già successo con Auger). Il tie break si è rivelato fatale per Djokovic, che aveva anche avuto la possibilità di portare la partita al quinto set. https://nosignalmagazine.it/novak-djokovic-deve-lasciare-laustralia-torna-a-casa/ […]

Leave a reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

More in Eventi