21 NOVEMBRE: GIORNATA NAZIONALE DELL’ALBERO

Con l’articolo 10 della Legge del 14 gennaio 2013, il governo italiano ha istituito la Giornata Nazionale dell’Albero viene festeggiata ogni 21 novembre.
La norma che l’ha introdotta pone l’accento sulla valorizzazione dell’ambiente e del patrimonio arboreo e boschivo.

L’ obiettivo quello di promuovere una cultura basata sul rispetto della natura e su uno stile di vita quotidiano eco sostenibile.

Educando le persone ad un comportamento virtuoso nella vita di tutti i giorni, si punta a risolvere problemi di portata ben più ampia. Il dissesto idrogeologico, la protezione del suolo, la riduzione delle emissioni e il miglioramento della qualità dell’aria sono alcuni esempi.

Per ottenere tali obiettivi, ogni anno vengono proposte iniziative e progetti, coinvolgendo le scuole di ogni grado e le università.

Inoltre, con l’articolo 7 della legge del 2013 si è voluta sottolineare ancor più l’importanza della salvaguardia del patrimonio verde della penisola. Vengono, infatti, introdotte peculiari disposizioni per la tutela degli alberi monumentali, dei filari e delle alberate di particolare pregio paesaggistico, naturalistico, monumentale, storico e culturale.

Il culto degli alberi nella storia

Ma la Giornata Nazionale dell’Albero non è sorta dal nulla in tempi recenti. La legge del 2013 è andata, infatti, a sostituire una norma che risaliva al 1923, l’articolo 104 del regio decreto 30 dicembre n. 3267.

Questi era divenuto ormai obsoleto e le sue disposizioni presentavano alcune criticità.

Pertanto, si è deciso di introdurre la nuova legge nel 2013.

Con il nuovo testo si è voluto dare maggiore risalto e importanza all’evento e coinvolgere maggiormente i cittadini.

Si sono istituiti appositi fondi per promuovere le iniziative, si sono definite le aree da proteggere e tutelare e si sono stabilite anche le relative sanzioni per chi non rispetta questo patrimonio naturale.

La “Festa dell’albero” era, però, stata introdotta in Italia già a partire dalla fine dell’800 per volere del medico e accademico Guido Baccelli, durante il suo mandato da ministro per l’agricoltura, e fu tenuta per la prima volta nel 1898.

Nel 1872 si ebbe, invece, il primo “Arbor Day” a livello internazionale, celebrato il 10 aprile di quell’anno in Nebraska.

Il culto degli alberi risale, però, agli albori della storia dell’umanità. Già dalla Preistoria l’uomo aveva riconosciuto in questi giganti verdi l’espressione massima del potere della Natura e li venerava quali divinità.

I boschi e le selve erano tutelate già in epoca romana, in quanto considerati santuari per il culto delle divinità.

E sempre in epoca romana si trovano le tracce di una delle più grandi feste degli alberi, la “Festa Lucaria”, che cadeva il 19 di luglio.

Malgrado ciò, nei secoli l’uomo ha iniziato a considerare gli alberi più come dei meri oggetti da sfruttare per il suo fabbisogno.

Piuttosto che preservarli e apprezzare la loro presenza, ha preferito abbatterli per far spazio alle sue installazioni artificiali.

Disboscamenti incontrollati e incendi hanno portato alla distruzione di un’enorme fetta del patrimonio forestale mondiale.

Perchè è importante preservare gli alberi

E pensare che gli alberi hanno funzioni indispensabili per l’uomo.

Tramite loro si può preservare la varietà degli ecosistemi, si purifica l’aria attraverso il loro processo di respirazione. In un tempo caratterizzato dai problemi del riscaldamento globale e dell’inquinamento dell’aria, sono proprio gli alberi a rappresentare una delle ultime ancore di salvezza alla quale l’umanità può aggrapparsi.

Le foreste rappresentano, infatti, uno dei sistemi migliori per l’assorbimento dell’anidride carbonica di cui la natura può disporre.

Inoltre, non va dimenticata l’importanza degli alberi per prevenire il dissesto idrogeologico, che ha provocato numerosi danni in Italia ed è stato protagonista della cronaca nera ancora in tempi recenti.

Il loro contatto è benefico a livello psichico e, di conseguenza, fisico per gli esseri umani.

A dimostrazione di ciò, il diffondersi del forest bathing, ormai riconosciuto come medicina alternativa.

Una pratica nata in Giappone come medicina preventiva e poi diffusasi in tutto il mondo orientale e non solo.

I ricercatori hanno individuato, infatti, in alcuni oli essenziali emessi dalle piante delle sostanze volatili.

Queste, se inalate nella giusta quantità dall’uomo, possono portare alla riduzione dello stress, al contenimento della pressione sanguigna e all’innalzamento del sistema immunitario.

Nel corso degli anni, i benefici del forest bathing sono stati sperimentati anche nella cura di problemi psicofisici più gravi, quali i disturbi alimentari.

A livello italiano, in diversi Parchi Nazionali si stanno organizzando esperienze simili, incentrate nell’immergersi nei boschi e nello stare a contatto con gli alberi per ritemprare lo spirito e il corpo.

Il richiamo profondo a un passato ancestrale dell’uomo, un tempo nel quale il legame con la natura era più stretto e il sentimento verso di essa positivo.

La situazione italiana

Malgrado nel mondo si perdano ogni anno circa 5 milioni di ettari di foreste e boschi (dati FAO), la nostra penisola si è distinta negli ultimi tempi per un trend positivo.

Dal 2015 al 2020 la copertura forestale del territorio italiano è aumentata di quasi un punto percentuale, superando il 30% del totale di tutto il territorio dello Stivale.

Un valore che ci consente di sorpassare altri Paesi nei quali le foreste ricoprono una larga fetta di territorio, come Germania e Svizzera.

Tuttavia sono ancora molti gli sforzi da fare per incrementare la presenza degli alberi su suolo italiano e far sì che la loro funzione di purificatori dell’aria sia effettivamente efficace.

Basti pensare che nel 2019 l’Italia deteneva il primato europeo per morti a causa di biossido di azoto e il secondo posto per quelle causate dal particolato fine PM 2,5.

Fondamentali, quindi, le iniziative promosse da enti come Legambiente per l’impianto di nuovi alberi e per la protezione del patrimonio verde attualmente presente. L’esistenza di questi nostri amici vegetali è, come detto, costantemente messa a repentaglio dall’azione dell’uomo.

E in Italia il peggior nemico delle foreste è il fuoco. Ogni anno gli incendi continuano a distruggere ettari e ettari, senza che si provveda a prendere adeguate misure di prevenzione.

Gli alberi sono il migliore esempio di trionfo della vita, con la loro capacità di radicarsi in profondità su un territorio, perseverare malgrado il cambiamento delle stagioni, le calamità e la mano dell’uomo. E, infine, dare nuova vita con i loro semi.

Sono tante le parole che si spendono in occasioni come la Giornata Nazionale dell’albero, ma purtroppo ancora pochi i provvedimenti presi a livello nazionale e internazionale per i problemi ambientali che affliggono il mondo.

La speranza è che il messaggio che iniziative di questo tipo stanno lanciando sia così forte da essere finalmente ascoltato.

Emanuele Ligorio
Laureato in economia, con un forte interesse per la storia e la geopolitica. Gran appassionato di arti marziali, escursionismo, corsa, bici e dedito allo sport a tempo pieno. Il resto della giornata lo dedico, oltre che al lavoro da impiegato, agli altri miei hobby, la lettura, la scrittura e la cura del frutteto di famiglia. Se vi state chiedendo come fanno a bastarmi 24 ore per fare tutto...la risposta è che non mi bastano.

You may also like

1 Comment

  1. […] Giornata Internazionale dell’Orso Polare, come la Giornata Nazionale dell’Albero, mostrano che il problema, in fondo, è uno solo: l’insostenibile impronta ecologica […]

Leave a reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

More in Ecologia