“Prisma” la nuova serie di Ludovico Bessegato

La prima stagione di Prisma, la nuova serie tv ideata da Ludovico Bessegato, l’ideatore di SKAM Italia, è disponibile dal 21 settembre su Prime Video.

Nel famoso esperimento del prisma di vetro di Newton la luce bianca che entra nel solido fuoriesce scomposta in diversi colori.

Nella serie tv, la moltitudine di colori del prisma è rappresentata dalle identità più varie dei protagonisti.

Al centro della storia ruotano le figure dei due gemelli Marco e Andrea (interpetati entrambi da Mattia Carrano), identici nell’aspetto ma dissimili nel carattere.

Mattia Carrano attore protagonista di Prisma

Il percorso alla ricerca del proprio sé li porterà ad unirsi e dividersi più volte.

Nel viaggio saranno accompagnati dai loro amici, ognuno in fase di assemblamento identitario. Tra questi c’è Nina, la ragazza che Andrea ha trovato al letto con la sua ex fidanzata, oppure Carola, la ragazza di cui Marco è innamorato da anni e che finalmente chiede lui di uscire, o ancora Daniele, ragazzo duro e tutto d’un pezzo che si scopre però fragile e sensibile.  

Prisma parla di adolescenti che non hanno ancora capito chi sono. Ragazzi che nella giungla della società cercano ancora di mantenere legami solidi. Ragazzi iperconnessi ma a volte incapaci di esprimere il proprio pensiero agli altri. Diversi nell’aspetto fisico e nel modo di fare.

Ognuno è alla scopertà della propria natura, seguendo cammini che possono stigmatizzare e ferire.

Nei ragazzi emerge la voglia di fuggire dalla realtà, di compiere azioni per sentirsi vivi, o per avvicinarsi all‘io più profondo. Provano a fuggire dalle etichette, affrontano l’amore in forme ancora oggi non completamente accettate, cercano nella complessità dei rapporti uno specchio per guardarsi.

Rolling Stones “Generazione Prisma” 20 settembre 2022

“Tutti quegli anni ad incontrare persone più giovani di noi ci avevano mostrato chiaramente come molti dei dualismi che fino alla mia generazione erano stati dei dogmi inscalfibili, per loro non lo erano più. E non parliamo solo di orientamento sessuale e identità. Parliamo di una generazione che sembra vivere e scegliere gli spazi di mezzo nel senso più esteso possibile. Una generazione e un mondo in cui lo stesso concetto di diversità sembra non essere più in grado di descrivere il reale. Perché se non c’è più convergenza rispetto a un’idea di normalità, non può esserci nemmeno rispetto a quella di diversità. Non più normali, non più diversi. Solo un’infinità di esistenze uniche. Abbiamo preso a prestito l’immagine del Prisma ottico, che riesce a scomporre la luce, solo apparentemente bianca, nell’infinito spettro di colori che la compone. Il bianco, il canone, non esiste. È solo una sintesi affollata”.

Bessegato a proposito di come è nato Prisma.

NoSignal Magazine

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