3 settembre 2021, dopo essere stato inaugurato dall’intervento di Urbano Cairo, il Festival della TV di Dogliani si apre all’insegna di grandi nomi dello spettacolo e del giornalismo italiano. Abbiamo avuto la possibilità di assistere agli interventi di Giovanni Floris, Lilli Gruber e Luca Bizzarri, di riflettere sul labile concetto di attenzione applicata alle piattaforme social e streaming e, infine, di parlare proprio di sociale, etica e sostenibilità con i vari ospiti di Andrea Bignami.


Primo fra tutti, in collegamento, Enrico Giovannini, Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, che apre il dibattito puntando sul tema economico. Egli sostiene che sia necessario crescere economicamente per apportare un determinato cambiamento etico. Ciò è possibile solo se si possiedono le giuste risorse e, molto spesso, l’unico modo per ottenerle è costruire piano piano nuove relazioni, nonostante, in particolare a causa del Covid, sia molto più facile a dirsi che a farsi.


In seguito interviene anche Padre Philip Larrey, docente di Filosofia presso la Pontificia Università Lateranense, che offre un approccio alla questione meno analitico e più “a misura d’uomo”. Egli pone il pubblico di fronte ad una scelta: essere i padroni o i custodi della natura?


Il terzo a prendere la parola è Giovanni Parapini, Direttore della Comunicazione, Relazioni Esterne, Istituzionali e Internazionali alla RAI, che punta invece sui concetti di serietà, onestà e responsabilità, qualità su cui la RAI ha voluto puntare durante il lockdown. Ha infatti voluto promuovere la cultura mediante la televisione e la radio.


In seguito anche Alessandro d’Este, CEO di Ferrero Italia, si esprime con termini quali “dovere” e “valore sociale”. Racconta di come Ferrero si stia infatti impegnando nel rendere sostenibili tutti i pack dei vari prodotti entro il 2025.


In ultimo, Marco Pedroni, Presidente di Ancc-Coop, parla di spesa attenta e consapevole e degli accordi dell’azienda con gli allevatori affiliati per renderla tale. Solo mediante l’informazione, infatti, si è in grado di progredire verso un futuro sempre più sostenibile.


Ciò con cui questi ospiti ci lasciano è un augurio, però, purtroppo dal sapore dolce amaro. La strada che si è costretti a percorrere è ancora estremamente lunga, è necessario riporre fiducia nelle nuove generazioni affinché raccolgano il testimone e facciano sempre di più.

Noemi Orsi
Helo, sono Noemi, ho 21 anni e nel mio troppo tempo libero mi piace fare pasticci con matite, tempere e colori. Il computer, i fumetti e i romanzi sono i miei migliori amici e, siccome ho capito da tempo che la vita in 3D non fa per me, mi sono avvicinata al mondo della grafica per accettare la mia vera natura di umile, curioso, astruso scarabocchio.

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