Il particolare social network (simile anche a Patreon), è da molti ormai paragonato ad un sito pornografico qualsiasi, ma creato originariamente nel 2016 per fornire ad artisti e professionisti una piattaforma virtuale dove poter monetizzare le proprie performance. Onlyfans è cresciuto in maniera esponenziale nell’arco di pochissimi anni, così da far parlare di sé ovunque.
Gli utenti pubblicano foto e video di nudo o anche con espliciti contenuti sessuali, quindi la domanda è: ci si prostituisce digitalmente?
I sostenitori della piattaforma ritengono che si possa parlare di prostituzione solo quando c’è uno scambio di denaro per sesso, la differenza è che qui c’è uno scambio di denaro per foto e video.
Ma il social bianco e azzurro (come viene chiamato su TikTok, è solo NSFW content o anche qualcosa di più? Si pensi al cantante che, in cambio dell’abbonamento sottoscritto dai fan, dedica loro alcune canzoni personalizzate, o all’Albertina Museum di Vienna, che a causa della policy di Instagram sulla nudità, censura anche le opere d’arte più famose…allora Onlyfans diventa immediatamente il miglior luogo dove presentarsi.
🎭 Basandoci sul presupposto che qualsiasi forma creativa possa essere considerata arte, allora anche i contenuti più espliciti postati su Onlyfans sono una performance artistica?
Riprendendo la celebre opera “Merda d’Artista”, in cui Manzoni vuole sostenere che essere artisti vuol dire trasformare in arte tutta la propria vita, escrementi compresi, ed essa non è solo un sinonimo di firme prestigiose, possiamo portare questo social in un controverso dibattito.
📢 Vieni a farci sapere la tua! Lo Speech Cocktail è uno spazio sicuro in cui i giovani under 30 possono comunicare le loro idee partendo dagli spunti forniti e confrontarsi a vicenda, sorseggiando un drink!
