Marzo. Il mese di mezzo. Il mese che saluta debolmente l’inverno con il suo freddo e il suo gelo, la candida neve, le uggiose giornate nebbiose e i brevi meriggi (poetico vero?). Si archiviano i capi pesanti e con ancora l’ombrello sotto braccio, perché come si suol dire marzo è “pazzerello”, si attende con impazienza la nuova stagione. Ah, la primavera con i suoi profumi, viole e primule e i boccioli sui rami, il sole che giorno dopo giorno si fa più brillante e con il suo tepore scalda il mondo incupito dal grande re di ghiaccio. Si torna ad uscire, Covid permettendo: finalmente maglie e giacchette leggere, ma in compenso, tanti pollini, oserei dire troppi. Un augurio a tutti noi poveri “allergici” per un buon inizio di stagione, forza ragazzi sono (ahimè) con voi.

In cucina invece, marzo è un mese poco influente, salvo forse per l’ultima parte, quando arrivano a maturazione e/o fioritura le famose “erbette”, tesori veri per mille ricettine sfiziose. Le verdure sono ancora quelle tipicamente invernali, come ad esempio zucca, broccoli, cavolfiori, finocchi, porri, cardi, e per quanto riguarda la frutta, arance e mandarini a dominare, con un gusto però sempre meno deciso, mele, pere, kiwi. Ancora poco o nulla di veramente nuovo rispetto ai mesi precedenti in poche parole. Scartata quindi la strada di una cucina all’insegna delle primizie, eccomi qua solo per voi, non con una, ma con ben 2 proposte, una dolce e una salata, per rompere la monotonia, coccolarci un po’ e fare pure una discreta figura con chi avrà l’ “onore” di varcare la nostra cucina. Prima il salato. L’idea è quella di un semplice, ma efficace, tortino di verdure. Eccovi gl’ingredienti:

  • 600 g di patate
  • 500 g di zucca gialla
  • 200 g di cipolle (“gli orchi sono come le cipolle”, chi riconoscerà la citazione ha tutta la mia stima)
  • 300 g di ricotta
  • 4 cucchiai di formaggio grattugiato Grana Padano o Parmigiano Reggiano, vanno bene entrambi
  • 3 uova
  • Un bicchiere di latte
  • Una manciata di prezzemolo
  • Una noce di burro
  • Sale e pepe q.b.

Per prima cosa sbucciate le patate e la zucca e tagliatele a fettine sottili sottili, successivamente prendete la cipolla e, senza commuovervi troppo, tritatela finemente insieme al prezzemolo. Piccolo consiglio? Per non finire in una valle di lacrime come per la visione di Titanic, bagnate la lama del coltello con dell’acqua fredda e il gioco è fatto. Dopo di che imburrate una teglia di terracotta e sistemate sul fondo uno strato di patate, cospargetelo con la metà della cipolla e ricoprite il tutto con uno strato di zucca. Salate e disponete nuovamente uno strato di ciascuno dei tre ingredienti nell’ordine precedentemente citato. In una terrina a parte sbattete le uova, per poi unire il prezzemolo tritato, il formaggio grattugiato, la ricotta, il sale e il pepe ed amalgamate per benino. Infine versate il composto ottenuto sulle verdure e cuocete il tutto in forno a 180° per un’ora abbondante. Mi raccomando, servitelo appena sfornato ed ancora fumante! (E fate attenzione a non bruciarvi, altrimenti addio super esaltazione).

La seconda ricettina che vi propongo è una leccornia per i più golosi e per i non astemi, le coppette di crema al mandarancio. Per 4 persone vi dovrete procurare:

  • 800 g di mandaranci (la qualità senza semi)
  • ½ l di latte
  • 250 g di panna montata
  • 20 biscotti savoiardi
  • 3 tuorli
  • 9 cucchiai di zucchero
  • Un cucchiaio e mezzo di farina
  • 20 g di burro
  • 2 bicchierini di liquore Grand Marnier
  • 4 ciliegine candite
  • Una bustina di vanillina

Il primo step consiste nello sbucciare i mandaranci, eliminando le pellicine degli spicchi di mezza dose dei frutti. Collocate poi gli spicchi “al vivo” in una ciotola, spolverizzateli con 2 cucchiai di zucchero e bagnateli con un bicchierino di liquore. Coprite il tutto, lasciate riposare per 2 ore e nel frattempo preparate la crema. In una terrina sbattete i tuorli con 6 cucchiai di zucchero, fin quando non avrete ottenuto una consistenza spumosa. Aggiungete successivamente la vanillina, la farina rigorosamente setacciata e il burro e mescolate, per poi diluire il composto con del latte caldo versato “a filetto”. Rimestate molto rapidamente e travasate il tutto in una casseruola e continuate a mescolare la crema, a fuoco basso, fin quando si addenserà. Spegnete il fornello e unite il liquido della macerazione degli spicchi di mandarancio. Fate ora frullare i rimanenti spicchi ancora con la pellicina nel frullatore elettrico, insieme ad una cucchiaiata di zucchero, poi filtrate con un colino il succo, premendo bene con il dorso del cucchiaio. Spruzzate con la parte rimanente del succo filtrato i savoiardi, ridotti precedentemente a pezzetti e suddivisi equamente nelle coppette, e ricopriteli con qualche spiccio spellato “al vivo” di mandarancio. Aggiungete delicatamente la panna montata a cucchiaiate alla crema preparata e amalgamatela bene con una frusta dal basso verso l’alto. Per finire versate il composto che avrete ottenuto nelle quattro coppette, che sistemerete in frigorifero per 10 minuti, dopo averle coperte ad una ad una con la pellicola trasparente. Trascorso il tempo necessario, toglietele dal frigo e liberatele dalla pellicola, per poi guarnirle ciascuna con 3 spicchi di mandarancio e una ciliegina posta al centro. Il risultato vale l’impegno… alla faccia della dieta, tanto l’estate con la sua prova costume è ancora così lontana.

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