Ampliare le conoscenze dei propri interpreti e trasformare il loro stile di gioco è ciò che più qualifica un allenatore. Data la materia prima, rappresentata dal giocatore, sta all’allenatore provare a capirne le potenzialità e plasmarle per trasformarle traendone il meglio. Mi spiego. Spesso i tecnici vengono giudicati in base ai risultati della propria squadra. Questa non è una cosa propriamente sbagliata in quanto il loro compito è quello di condurre la propria squadra ad un obiettivo. Quello che invece è totalmente errato è far passare per buono un percorso solo per il risultato ottenuto. Spesso questi errori di valutazione possono essere cruciali e sanguinosi per le società in questione, basti vedere il caso attuale della Juventus. Quindi, vediamo alcuni esponenti di quanto detto.

I “vasai” del calcio

Come i vasai modellano la ceramica allo stesso modo gli allenatori trasformano i propri giocatori; facciamo alcuni esempi. Pep Guardiola è forse il migliore nel trasformare i propri interpreti. Guardiamo Cancelo e Walker, catalogati terzini ma ormai con capacità di ricoprire anche i ruoli di registi nel corso della partita. Altro esempio è Gundogan, centrocampista, l’anno scorso uno dei migliori realizzatori del City. Gasperini è un altro esponente dell’arte della trasformazione dei propri interpreti. I centrali di difesa imparano a giocare terzini (Toloi, Palomino, Djimsiti); i mediani a giocare centrali di difesa ( De Roon e Scalvini) e i centrocampisti a ricoprire ogni ruolo della tre-quarti (Pasalic, Malinovski, Gomez). Il catalano e il tecnico bergamasco sono con ogni probabilità rispettivamente il miglior allenatore al mondo e il più sottovalutato.

Quanto è importante trasformare?

La risposta ve la do subito: tanto. Bisogna fare una premessa: un allenatore che non trasforma i suoi giocatori non è per forza un allenatore scarso. Detto questo, se riesci in questo diventi un genio, un visionario. Cosa più importante permetti l meccanismo di funzionare a tuo totale piacimento. Johan Cruyff, ad esempio, diceva che i giocatori più importanti dovevano stare dietro, per fare arrivare il pallone pulito a gli attaccanti. Proprio per questo trasformò Koeman in un difensore centrale. Lo stesso ha fatto Guardiola con Mascherano e soprattutto, con Lionel Messi, trasformandolo punta in modo che toccasse più palloni possibile. Dobbiamo, in sintesi, all’arte del trasformare gli interpreti il miglior giocatore al mondo. Quindi si, per usare un eufemismo, è abbastanza importante.

NoSignal Magazine

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