Il virus che ha messo letteralmente in ginocchio la Cina e l’Oriente è ha preoccupato tutto il mondo ha un’origine non chiara. I dubbi sono molteplici: forse una provenienza batteriologica originatasi a partire da attività genetiche e proveniente da laboratori umani oppure una endemica e stratificata crisi virale proveniente dal mondo naturale.

Vi dovrà essere, senza alcun dubbio, uno studio approfondito da parte di biologi ed esperti del settore nello scoprire le origini, le capacità mutagene e la realtà dietro a questa torbida e complessa situazione socio-biologica.

In dubbio è perfino il numero delle vittime accertate: il 2 febbraio si parlava di 275 vittime ma ad oggi sembrano essere fra le 470 e le 500. Quasi tutte sarebbero in Cina, con epicentro nella zona circondariale di Wuhan e le zone suburbicarie. Con undicimila contagiati certi, almeno rispetto a quanto siamo stati informati dalle autorità cinesi, tale virus si presenta come la più grande e drammatica crisi umanitaria da molti anni a questa parte. Infatti negli ultimi 30 anni non si riscontrano altri casi così lancinanti e capaci di causare ripercussioni sociali ed economiche così disastrose e ad alta risonanza. In un mondo iper-connesso una pandemia virale può determinare lo stallo di ogni movimento e quindi una crisi globale.

Nonostante le terribili condizioni in cui la Cina versa, per non parlare dei blocchi totali rispetto agli ingressi e alle uscite nel paese, è spontaneo domandarsi se le autorità abbiano efficacemente e sapientemente governato, controllato ed informato il mondo rispetto a questa calamità.

Appare chiaro ormai che il virus si sia sviluppato verso la fine di novembre 2019 probabilmente dalle zone rurali della zona di Wuhan e successivamente si è allargata alla città e alla provincia. Si sarebbe potuto parlare di crisi umanitaria già a dicembre ma così non è stato fatto. Le autorità cinesi e la politica di questo paese hanno negato il problema. Esso è stato nascosto al resto del mondo.

Oltre a tutto questo vi sono state sicuramente ulteriori criticità nella gestione della gravosa problematica. Non sono state messe in atto norme straordinarie a livello contenitivo e igienico al fine di limitare la pressante espansione di codesto virus e quindi controllare gli effetti e la capacità di contagio. Si è tardato, inoltre, a comprendere la natura di questa pandemia sia dal punto di vista dell’origine biologica sia nel comprendere i possibili sviluppi e dunque la possibilità di cura e il discernimento della tipologia clinica.

Sicuramente l’opera fatta negli ospedali italiani nel separare il ceppo del virus da un generico bacino virale dimostra la notevole progressione in natura biologica e tecnologica nonché la straordinaria competenza delle nostre infrastrutture e dei nostri medici. Solamente un supporto e un mutuo soccorso fra le forze ospedaliere e mediche a livello internazionale, partendo dai paesi più pratici e più sviluppati dal punto di vista medico come è l’Italia, porterà la situazione ad un livello di controllo e conoscenza degli effetti di una tale patologia.

Il percorso è ancora lungo ma le corpose misure di controllo, che sembrano dare notevoli frutti, dimostrano che un paese sviluppato dal punto di vista medico può combattere efficacemente anche una pandemia proveniente da migliaia di chilometri di distanza.

NoSignal Magazine

You may also like

Leave a reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

More in Politica