Sono stati 289 gli omicidi nel 2021 in Italia. Nel 1990 erano 3012, 10 volte di più rispetto ad oggi. Dal 1991 al 2019 gli omicidi in Italia sono diminuiti del 74%, passando da 1.197 a 315 delitti annuali. In generale, sembra che anche i numeri di quest’anno confermino il trend di lungo periodo di calo dei reati.

In Italia si registra però una situazione per cui c’è un livello di insicurezza superiore a quello imputabile al livello di attività criminale che avviene realmente.

Sia per omicidi che per rapine l’Italia si colloca in una posizione decisamente positiva rispetto alla media europea.
Nonostante questo, il nostro è il Paese i cui i cittadini segnalano il livello nettamente più elevato di insicurezza rispetto ai cittadini di altri 11 Paesi europei.

Una possibile spiegazione.

Il problema più grande riguarda la microcriminalità che è diffusa in tutto il nostro territorio. I furti di auto, gli scippi alle persone, i furti alle abitazioni sono reati che caratterizzano il nostro Paese. Ma non è la loro quantità a mettere in allerta i cittadini. Lo è piuttosto la percezione che questi reati non vengano perseguiti efficacemente dalle forze dell’ordine, accompagnata dalla percepita inaffidabilità del sistema della giustizia.

Di qui deriva la caratteristica tutta italiana di un livello di insicurezza percepito piuttosto alto in proporzione all’effettivo numero di reati. Secondo il Censis, ci sono oltre 6 milioni di italiani che hanno paura di tutto: in casa o fuori, vivono costantemente in stato d’ansia, oltre alle fobie c’è, comunque, un 66% di italiani che ha paura di rimanere vittima di un reato.

Ma c’è chi gioca un ruolo importante nel diffondere l’insicurezza tra i cittadini: parliamo dell’informazione. I racconti, le notizie, le storie che toccano sensibilmente l’animo delle persone provocano un certo terrore. Questo a volte offusca anche la razionalità. La cronaca nera piace, attira un numero elevato di spettatori, e questo fa si che le emittenti televisive, anche per generare maggiori incassi, la ripropongano spesso. Di fianco si inseriscono le strumentalizzazioni partitiche, che riversano anche esse un certo peso.

Interessante per questa analisi è un’indagine Censis del 2017 in cui il 78% degli intervistati ritiene che la criminalità in Italia sia cresciuta rispetto a cinque anni prima. Il 39% dello stesso campione invece chiede maggior facilità per l’acquisto di un’arma per difesa personale.

Curioso il fatto che proprio nel 2017 il tema della criminalità sia comparso nel 36,4% dei principali telegiornali italiani, con differenze più o meno marcate rispetto a Inghilterra (26,3%), Germania (18,2%) e Francia (17,2%).

NoSignal Magazine

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