Una pioggia di medaglie, celebrazioni unanimi da ogni parte del Mondo, piacevoli conferme e inaspettati exploit, discipline di nicchia che, grazie ai loro esponenti, si sono aperte al grande pubblico. Il 2021 è stato un anno memorabile per l’Italia dello sport, nessuno può esimersi dall’esserne d’accordo. Tuttavia non è questa la sede in cui verranno incensati i campioni per le imprese più mediaticamente ‘rumorose’, quelle che hanno foraggiato i talk show per mesi. Il mirino di questo articolo sarà puntato verso lo sport che è stato più remunerativo in termini di vessilli conquistati, vuoi per l’insolita concentrazione di competizioni, vuoi per le encomiabili performance dei nostri atleti, ovvero il nuoto.

Con molta probabilità avrete sentito parlare delle ultime bracciate spese dalla Divina nelle piscine internazionali, e altrettanto presumibilmente vi sarà giunta all’orecchio la notizia del matrimonio fra lei e l’allenatore Matteo Giunta, mentre è più facile che Tamberi e Jacobs abbiano prevalso su Paltrinieri, Martinenghi e Burdisso; andiamo per ordine, e cerchiamo di ricomporre il puzzle di metalli preziosi e vasche cristalline.

Un primo assaggio

L’anno olimpico si è aperto con i Campionati Europei di Budapest, il primo vero banco di prova per molti atleti in vista della rassegna a Cinque Cerchi. Gli azzurri hanno oltremodo superato le aspettative sia in termini di medaglie, 27 in totale di cui 5 ori, sia per quanto riguarda le prestazioni dei singoli, come dimostrano i vari record italiani abbattuti nelle prove individuali e nelle staffette.

Due sono state le mattatrici della competizione, Simona Quadarella e Benedetta Pilato; la prima si è riconfermata, a tre anni di distanza, campionessa europea dei 400, degli 800 e dei 1500 metri stile libero, la seconda ha vinto i 50 rana siglando il nuovo record del mondo, ad appena sedici anni. Un’altra donna, Margherita Panziera, ha conquistato l’ultimo oro, mentre i dieci argenti e i tredici bronzi sono la dimostrazione tangibile della straordinaria prova corale della spedizione azzurra, il miglior biglietto da visita con cui presentarsi a Tokyo. Last but not least la conversione di ‘Greg’ Paltrinieri alle acque libere, dimostratasi fin da subito redditizia: tre ori in altrettante prove disputate.

La lotta per l’olimpo

All’appuntamento più importante dell’anno, e del quinquennio, i nostri portacolori hanno confermato le prestazioni della rassegna continentale, sebbene non sia arrivato il metallo più pregiato. Tuttavia nelle acque nipponiche si sono concretizzati dei risultati storici, mai ottenuti nelle trentuno precedenti edizioni: per la prima volta un atleta (Gregorio Paltrinieri) ha vinto una medaglia in vasca e una in acque libere, per la prima volta un nuotatore italiano (Federico Burdisso) è salito sul podio nei 200 metri delfino, per la prima volta una staffetta, la 4×100 metri stile libero (Miressi-Ceccon-Zazzeri-Frigo), ha ottenuto una medaglia ai Giochi. Meritevole di una menzione è anche Federica Pellegrini, che ha incamerato l’ultimo suo record, ossia la quinta partecipazione consecutiva a una finale olimpica. https://nosignalmagazine.it/se-questo-e-un-sogno-non-svegliateci/

E chi li ferma più?

La stagione è proseguita con un’altra competizione nel Vecchio Continente, questa volta in vasca corta e in quel di Kazan. Nonostante l’assenza della Gran Bretagna e di alcuni esponenti di primo piano, il parterre al via era di alto livello, e l’Italia si è nuovamente distinta per qualità e quantità di risultati.

Terzo posto nel medagliere, trentacinque medaglie complessive, sette ori e un record europeo, questo il bilancio complessivo della spedizione azzurra; tanti gli atleti saliti sul podio, e altrettanto numerosi quelli che l’hanno calcato più di una volta, fra i quali spiccano Alberto Razzetti, oro nei 200 delfino, argento nei 400 misti e bronzo nei 200 misti, Nicolò Martinenghi, oro nei 100 e argento nei 50 rana e il solito Greg, oro negli 800 e argento nei 1500 stile libero. Molti nuovi volti alternati a senatori del gruppo, l’Aquatics Palace ha elargito riconoscimenti e vessilli alla quasi totalità degli azzurri presenti, segno di un gruppo florido e dall’enorme potenziale, considerando anche la tenera età di molti.

Tralasciando l’International Swimming League (ISL), competizione a squadre nata con finalità più economico-mediatiche che prettamente sportive, l’ultimo grande evento della stagione sono stati i Mondiali in vasca corta ad Abu Dhabi. Complice l’estrema densità di gare e quindi la difficoltà di accingersi ad esse sempre nella miglior forma, questa volta il campo partenti non era di prim’ordine. Sebbene nessuna nazione abbia boicottato del tutto la manifestazione. Come potrete immaginare dopo la sequela di statistiche e risultati appena citati, anche a livello iridato gli azzurri hanno lasciato il segno, e ancora una volta a stupire non è stato il computo totale di medaglie, bensì la loro insolita varietà in termini di distanze e specialità.

Un tesoro da conservare e implementare

Il traguardo più importante raggiunto dal nostro movimento è stato proprio questo, l’essere diventato completo e competitivo in quasi tutte le gare del programma; fino a pochi anni, se non mesi, fa le speranze di medaglia erano riposte in un numero circoscritto di atleti, quei due o tre campioni che il nostro vivaio natatorio ha quasi sempre saputo sfornare. Da un movimento Pellegrini e Paltrinieri-centrico si è passati a una dozzina di nomi con le potenzialità di salire su un podio continentale o iridato, ancora di più se si considerano le staffette.

Coeso e affiatato, così a più riprese hanno descritto il gruppo azzurro i loro stessi componenti, e così si appresta ad affrontare le future sfide, a partire dai prossimi Campionati Mondiali. Le fondamenta sono state gettate, ora non resta che immaginare e attendere l’opera conclusa, con l’auspicio che i media si accorgano dell’esistenza del nuoto e diano quel briciolo di meritata attenzione giornalistica ai nostri campioni.   

https://it.wikipedia.org/wiki/Nazionale_di_nuoto_dell%27Italia

Davide Camoirano
23 anni, frequento il 5° anno di Medicina e Chirurgia a Torino. Nel tempo libero leggo, pratico sport e scrivo articoli, sportivi e non solo. Sono appassionato di ciclismo, nuoto, politica, attualità, storia e, naturalmente, medicina, anche se mi piacerebbe aggiungere un tocco di creatività alla mia 'grigia' routine quotidiana.

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