Ne ha fatta di strada il Rights Centre, da quando una ventina di anni fa, la compravendita di diritti internazionali muoveva i primi passi al Salone del Libro. “Siamo entusiasti della risposta avuta quest’anno al Rights Centre”, dice Piero Crocenzi, Amministratore Delegato del Salone Internazionale del Libro di Torino. “I dati di registrazione alla piattaforma continuano a superare le nostre aspettative, ma la verità è che non si tratta soltanto di numeri. Conta la qualità, oltre alla quantità di contatti creati. Siamo convinti dell’importanza di creare un contesto stimolante per tutti i professionali, a cominciare dal territorio. Grazie al programma di fellowship sono arrivati a Torino agenti, editori e scout da ogni parte del mondo. Far scoprire a questa comunità editoriale internazionale le bellezze della regione Piemonte attraverso è un aspetto centrale di questa esperienza. Siamo davvero felici di poterlo fare con il supporto di ICE,il cui sostegno quest’anno è stato ancora più generoso che in passato”.
Con 560 professionisti iscritti da 46 paesi diversi, il Rights Centre del Salone del Libro ha concluso ieri i suoi tre giorni di attività avendo più che raddoppiato le presenze dello scorso anno. Questi entusiasmanti numeri di registrazione alla piattaforma completano e ampliano le grandi opportunità commerciali e di networking offerte dal Rights Centre. “La piattaforma facilita nuovi contatti ma non è una condizione vincolante per partecipare – una larga parte degli incontri avvengono spontaneamente davanti a un caffè o nel corso delle molte occasioni sociali proposte”, dicono le coordinatrici Giorgia De Angelis e Lorenza Honorati. La vicinanza e la contemporaneità di Rights Centre e Salone del Libro consentono ai partecipanti di accedere alla fiera e ai suoi oltre 1600 eventi con ospiti italiani e internazionali. E soprattutto significa trovarsi davanti agli occhi tutto il meglio dell’editoria italiana nei 115.000 metri quadri di spazio espositivo in fiera.
Promosso da ICE, Agenzia per il Commercio Estero, il programma di fellowship del Rights Centre 2023 comprendeva il viaggio e il soggiorno di tre giorni a Torino, la visita e la cena al magnifico Castello di Rivoli, una tradizionale colazione nello storico ristorante Al Cambio e i cocktail di benvenuto e di chiusura.
Anche il feedback dai professionali italiani è entusiasta: Carmen Prestia dell’agenzia Alferj e Prestia racconta che, quest’anno, il Rights Centre ha accolto tantissimi editori, da Paesi diversi e interessati ai generi più vari. Tra i diritti venduti dall’agenzia ci sono quelli dei libri di Erri De Luca, Francesco Piccolo, Daniela Raimondi, Beatrice Salvioni. Ma anche sul fronte cinema le vendite sono state un successo: sono stati acquistati i diritti del libro di Daniela Ranieri, mentre un grande interesse è stato dimostrato verso il testo di Gianni Solla.
Descritto dai tutti i partecipanti come una boccata d’aria fresca nella routine fin troppo familiare delle fiere del libro, il Rights Centre propone anche incontri professionali di altissimo livello, con un programma curato da Mattia Carratello, Alessia Polli e Rebecca Servadio. Mercoledì 17 maggio i partecipanti hanno potuto assistere alla prima edizione dell’Aficionado Award, promosso dal Salone Internazionale del Libro di Torino e Frankfurter Buchmesse, assistendo a un’emozionante e appassionata presentazione dei finalisti 2023, Aké Arts and Book Festival, Meridian Czernowitz e The Passenger. Giovedì il panel era dedicato al mondo dell’audiovisivo. Moderati da Rebecca Servadio e Mattia Carratello, i relatori Jason Richman (UTA, partner e co-responsabile dei diritti dei media) Jake Bauman (Sony Entertainment) e Angela Cheng Caplan (Cheng Caplan Company), hanno esaminato e discusso le sfide più contemporanee legate al mondo dei contenuti editoriali e alle sue potenzialità in costante evoluzione.