Su Nosignal Magazine il quinto episodio della rubrica curata da Julia Magrone Julia vs Juuliam__: Il mondo attraverso i miei occhi
Ho pensato più del solito a cosa scrivere in questo episodio, non perché non avessi idee, ma perché la mia vita nell’ultimo mese è un insieme di vicende completamente scollegate tra di loro che potrei raccontarne cento tutte diverse, ma non lo farei con precisione. Credo che questo periodo sia per me uno di quei periodi di ‘di transizione’, in cui incontri gente, hai mille appuntamenti al giorno e fai tante cose diverse che finisci per confonderti tu stessa. Per questo motivo ho deciso di lasciare da parte i racconti su ciò che sta accadendo nella mia vita, ma raccontarvi un piccolo dettaglio che mi è rimasto impresso dell’ultimo periodo. Un po’ come quando ti sei appena svegliato da un lungo sogno e al posto che soffermarti su ciò che hai sognato, ti ricordi di che colore era tua camicia.
Mercoledi scorso è successo qualcosa di speciale che mi va di condividere: erano le 16.40, da lì a un quarto d’ora avrei avuto un appuntamento di lavoro, quindi ero piuttosto di corsa. Il luogo dell’incontro era vicino a casa mia, dovevo solo scendere, prendere la macchina e guidare circa dieci minuti.
Dato il periodo e i mille pensieri che mi passano per la testa non mi ero minimamente ricordata che la strada in cui la mia macchina era parcheggiata sarebbe stata chiusa fino alle 17, a causa dell’uscita dei bambini da scuola. La strada era completamente bloccata, e il vigile chiaramente non mi ha lasciato passare. Ero bloccata e in ritardo, potevo solo aspettare standomene in macchina.
Ho avvisato che avrei tardato, ho aperto instagram, scrollato qualche storia e acceso la radio. In radio è passata Mirrors di Justin Timberlake, una canzone che mi ricorda la mia adolescenza e in particolare il rapporto con la mia migliore amica storica. Sono rimasta lì ad ascoltarla e cantarla, quando all’improvviso mi sono sentita pervasa da un senso di nostalgia del passato diverso dal solito: ho provato una nostalgia felice, insolita, ma piena. Non la nostalgia a cui probabilmente pensereste a primo impatto, si trattava di un momento spensierato in cui ho ricordato una serie di avvenimenti della mia infanzia e adolescenza non sentendomi triste nel pensarci come spesso capita, ma ricordandomi la gioia provata e rispettando quei momenti solo per essere stati parte della mia vita, senza cercare di cambiarli, ricordarli in modo dettagliato o tangibile. Non ho mai provato una forma di nostalgia simile, forse perché questa canzone evoca in me il ricordo di una persona che nel corso della mia crescita mi è sempre stata vicina, seppur in forme diverse. A volte ci viene fatto credere che la vicinanza ad un’altra persona sia qualcosa di assoluto o onnipresente. Io la penso diversamente. Penso che esistano legami nei quali ci si possa sentire una molta al mese o ci si possa vedere saltuariamente ma che siano comunque talmente forti da essere considerati indissolubili. Esistono rapporti di amicizia e unione incredibilmente saldi anche tra due persone che hanno vite e ritmi diversi. L’esserci per l’altro è una condizione che esiste a prescindere dal tempo che si trascorre insieme. Non credo che questo tipo di legame possa essere compreso da chiunque o condiviso universalmente perché comporta una profonda conoscenza e fiducia reciproca che non è cosi comune.
Ho ripensato agli ultimi anni di scuola elementare, in cui io e lei siamo diventate inseparabili perché scrivevamo il giornaletto settimanale della scuola insieme; ho ripensato agli anni delle medie, quando ci consolavamo a vicenda per i primi cuori spezzati; ho ripensato agli anni delle superiori, durante i quali nonostante le scuole diverse, e le vite diametralmente opposte, abbiamo sempre e comunque trovato il modo di vederci. Sono stati tre minuti intensi, quelli della canzone. Mi hanno riportata con il pensiero a momenti a cui non mi capita di pensare quotidianamente, momenti che rimarranno parte della mia adolescenza, tutti accumunati da una costante: ciò che un’amicizia ha significato e tuttora significa per me. Presa dalle corse, dal ritmo frenetico della vita, spesso mi dimentico quanto sia fortunata ad avere una persona che, nonostante tutto, so che c’è stata e ci sarà.
Il vigile ha aperto la strada alle 16,58, sono andata al mio appuntamento accompagnata da una piacevole sensazione di pienezza e gratitudine che non avrei mai provato se non fossi stata in ritardo.
Ti è piaciuto l’episodio 5 della rubrica di Julia Magrone? Resta aggiornato per non perdere il prossimo episodio di Julia vs Juuliam__: Il mondo attraverso i miei occhi