Il valore delle icone
Nel film La casa di Jack di Lars von Trier, Jack, un serial killer ossessionato dall’arte, riflette insieme a Virgilio sull’impatto che le icone hanno avuto e sempre avranno sul mondo. Ma che cos’è un’icona?
Per il poeta, che accompagna il protagonista attraverso i gironi della sua coscienza e funge da suo contrappeso morale, l’icona è – o dovrebbe essere – la quintessenza della bontà, dell’umanità, della bellezza, della cultura. Virgilio sfida l’idea che l’arte debba sacrificare il suo aspetto più ‘umano’ per diventare iconica.
Di parere opposto è invece il killer. L’icona autentica, sostiene, non si ottiene esplorando rispettosamente la condizione umana, bensì violandola. Per quanto il mondo sia poco incline a riconoscere la bellezza del decadimento, Jack si annovera in una ristrettissima cerchia di individui che vede nell’icona l’esaltazione della caducità dell’uomo nella sua forma più asciutta e brutale. Al pari del più efferato dei criminali nazisti, o della muffa nobile che degradando il grappolo lo rende opera d’arte, o degli ingegneri che hanno montato le sirene sui bombardieri in picchiata della Luftwaffe, il cui suono aveva effetti devastanti sul morale dei soldati nemici, Jack considera se stesso un creatore di icone. In ogni suo omicidio, in ogni sua azione violenta e deprecabile, il serial killer insegue disperatamente il bisogno di fissare la propria esistenza nell’eternità. Orrore e violenza: Jack non conosce altro strumento per afferrare il sublime. Per creare una verità spietata e immortale. ♦︎
Il valore delle icone è l’editoriale di novembre 2024 di NoSignal Magazine.
L’illustrazione che lo accompagna è di Susanna Galfrè.