La carriera di Woody Allen è stata non solo longeva ma anche innovativa per il mondo del cinema.
Ci ha seguiti dai primi anni’50 fino ad oggi, iniziando come un semplice scrittore di battute comiche fino a diventare un regista campioni d’incassi. Una continua voglia di raccontare storie, cosa che lo ha portato a a dirigere quasi un film all’anno. Lo stile molto psicologico seppur raffinato, unito alle battute e alle gag divertenti e mai eccessive.
Qualche giorno fa Woody Allen ha annunciato il suo ritiro dal cinema, allora abbiamo deciso di omaggiarlo raccontando la sua incredibile carriera e la sua vita caratterizzata da difficoltà e scandali.
Gli inizi da comico
La carriera di Woody Allen (il cui nome originario è Allan Stewart Königsberg) inizia durante gli anni delle high school, quando pubblica gag e barzellette nel giornale di Earl Wilson. Qualche anno dopo, a metà degli anni ’50, diventa lo scrittore di punta per la ABC, scrivendo le battute di Ed Sullivan e Steve Allen.
Stand up comedian e debutto in teatro e nel cinema
Nel 1956 Allen sposa Harlene Susan Rosen, studentessa di filosofia, che nel ’62 lo denuncerà per diffamazione dopo che il marito si è rivolto a lei in alcuni spettacoli chiamandola “la tremenda signora Allen”. Questo sarà il primo di tre matrimoni. Nel 1959 inizia per Allen un processo di psicoanalisi, che durerà più di 30 anni con uno o più appuntamenti a settimana. Quella della psicoanalisi diventerà una tematica importante nei suoi film.
Alla fine degli anni ’50 decide di salire sul palco per recitare lui stesso le battute che scrive, iniziando ufficialmente la sua carriera di stand-up comedian, con esibizioni di grande successo in numerosi night club newyorchesi.
Insieme ai suoi manager riesce a trasformare le sue debolezze nel suo punto di forza, sviluppando la sua classica immagine nevrotica, cerebrale e timida che diventerà una costante delle sue pellicole. Divenne in breve molto popolare come comico, e i suoi spettacoli diventarono sempre più richiesti e frequenti.
Insieme ai suoi manager riesce a trasformare le sue debolezze nel suo punto di forza, sviluppando la sua classica immagine nevrotica, cerebrale e timida che diventerà una costante delle sue pellicole. Divenne in breve molto popolare come comico, e i suoi spettacoli diventarono sempre più richiesti e frequenti. Inizia a scrivere storie brevi per alcune riviste e scrive la sua prima opera teatrale che viene rappresentata al Morosco Theatre. Nel 1966 si risposò, questa volta con l’attrice e comica Louise Lasser. Sceglie la moglie come una delle voci per il doppiaggio del suo primo film da regista, Che fai, rubi?
Alla fine divorziò dalla Lasser nel 1969, e con lei collaborò nei primi film.
Diane Keaton ed il successo cinematografico
Durante i provini per la messa in scena della sua celebre e fortunata opera teatrale Provaci ancora, Sam incontra Diane Keaton. Durante la loro collaborazione, i due danno inizio a una relazione duratura che darà vita anche ad un proficuo sodalizio artistico; Allen, infatti, sceglierà sempre la compagna come protagonista di tutte le sue pellicole, tra le quali Io e Annie del 1977.
Con il film Io e Annie, Allen ottiene la sua consacrazione. Vince 4 Oscar (miglior film, miglior regia, miglior attrice protagonista e miglior sceneggiatura originale). Il film influenzò la moda del tempo con il particolare stile degli abiti scelti dalla Keaton per il suo personaggio; il film è di per sé un omaggio alla sua compagna. Anche dopo la loro rottura, Allen e la Keaton rimasero grandi amici.
Alla pellicola seguono in breve tempo altri due successi, il sofisticato Interiors, suo primo film drammatico e prima pellicola nella quale non appare in veste di attore, e Manhattan. Nel 1980 presenta alle sale Stardust Memories, dalla forte componente autobiografica, ispirato al cinema europeo ed in particolare a Federico Fellini ed Ingmar Bergman, accolto freddamente dai critici.
La relazione con Mia Farrow e lo scandalo Soon Yi Previn-Dylan Farrow
Verso il 1980, Allen iniziò una lunga relazione, durata oltre dodici anni, con l’attrice Mia Farrow, che avrà da quel momento i ruoli da protagonista in diversi suoi film, come ad esempio in Una commedia sexy in una notte di mezza estate. Ebbero un figlio biologico nel 1987, Satchel Ronan O’Sullivan Farrow Allen (noto poi come Ronan Farrow). Secondo dichiarazioni della Farrow, in realtà Ronan potrebbe non essere figlio naturale di Allen (come lei aveva precedentemente dichiarato sotto giuramento nella causa di separazione), ma dell’ex marito dell’attrice, Frank Sinatra, con cui non ha mai smesso di frequentarsi nei successivi vent’anni dopo il divorzio.
Allen e la Farrow si separano nel 1992, dopo che l’attrice scoprì alcune fotografie pornografiche di Soon-Yi Farrow Previn – orfana coreana di 19 anni affetta da un disordine di apprendimento, adottata dalla Farrow e dall’ex-marito André Previn – scattate da Allen nel mese di gennaio. Dopo la scoperta da parte di Mia Farrow, Allen, secondo la stessa, dichiarò di amare Soon-Yi e di volerla sposare, poi cambiò idea e supplicò la Farrow di sposarlo, definendo la relazione con Soon-Yi “una tiepida relazione di poco conto”, ma al rifiuto della Farrow se ne andò di casa con Soon-Yi. In seguito alla separazione Allen citò in giudizio la Farrow, chiedendo la custodia dei figli adottivi Dylan e Moses e del figlio biologico Satchel, dando inizio a una lunga e pubblica battaglia legale.
Dopo la separazione ufficiale dalla ex-compagna, il regista continuò apertamente la sua relazione con Soon-Yi Previn. All’epoca aveva 57 anni e la Previn 22. La coppia si è sposata il 23 dicembre 1997 a Palazzo Cavalli-Franchetti, a Venezia, città amata da Allen.
Gli anni 2000: flop in America e la rinascita
Negli anni ’80 Allen vive il periodo migliore della sua carriera, ma negli anni 2000 perde interesse nel mercato americano.
I suoi film, d’altro canto, ottengono quasi sempre un maggior successo in Europa (in particolare in Francia e in Italia, dove il regista ha molti fan), e lo stesso Allen dichiarò le sue difficoltà nel mercato statunitense, ammettendo di “sopravvivere” grazie al mercato europeo. Nel frattempo nel 2000 recita in Ho solo fatto a pezzi mia moglie di Alfonso Arau.
Il ritorno alla ribalta, quando tutti ormai lo consideravano un regista sul viale del tramonto, avviene al Festival di Cannes del 2005, dove presenta una pellicola assolutamente atipica per la sua filmografia, Match Point, con Jonathan Rhys-Meyers e Scarlett Johansson. Allen, questa volta solo sceneggiatore e regista, abbandona i toni della commedia per girare un dramma/thriller di denuncia sociale. La pellicola è insolitamente ambientata per la prima volta a Londra.
Nel frattempo Allen torna alla narrativa dopo 25 anni di assenza pubblicando la raccolta di racconti umoristici Pura anarchia. Il film successivo di Allen è Vicky Cristina Barcelona, il suo quarto lungometraggio girato al di fuori degli Stati Uniti, questa volta in Spagna, principalmente a Barcellona. Del cast fanno parte Scarlett Johansson, Penélope Cruz, che per il ruolo ha vinto il premio Oscar come migliore attrice non protagonista nel 2009 (il primo assegnato ad un’attrice spagnola), Javier Bardem e Rebecca Hall.
Gli ultimi anni
2011 esce Midnight in Paris, con un cast comprendente Owen Wilson, Rachel McAdams, Marion Cotillard, Kurt Fuller, Michael Sheen, Adrien Brody, Tom Hiddleston. Il film gli fa ottenere un Golden Globe per la miglior sceneggiatura originale, ed il suo quarto Oscar, il terzo per la sceneggiatura originale.
Nel 2013 dirige il film Blue Jasmine, di cui ha anche scritto la sceneggiatura. Anche in questo caso Allen si rivede candidato all’Oscar per la miglior sceneggiatura originale, categoria che l’ha consacrato nel mondo dell’Academy Award. La protagonista, Cate Blanchett, grazie a questo film ottiene il suo secondo Premio Oscar e il terzo Golden Globe. Nel 2014 gira nel sud della Francia Magic in the Moonlight, con Emma Stone e Colin Firth. Sempre nel 2015 esce il suo film Irrational Man, mentre nel 2016 è la volta di Café Society.
A settembre 2022, a 86 anni annuncia che il suo prossimo film, il 53° sarà il suo ultimo da regista.