Dopo 95 proiezioni e 9 giorni di festival, anche la nona edizione del Torino Underground Cinefest è giunta al termine. Ospitato dal CineTeatro Baretti, il festival cinematografico è rivolto a film indipendenti provenienti da tutto il mondo. Nato con lo scopo di puntare sui grandi film dal piccolo budget ma di grande creatività, qualità e interesse, l’Underground attira ogni anno tantissimi spettatori. Il festival è organizzato dall’Associazione Culturale SystemOut e dall’Università Popolare ArtInMovimento, e ideato e diretto dal regista Mauro Russo Rouge. 2091 sono stati i prodotti ricevuti da tutto il mondo e passati al vaglio del Comitato di selezione, che ne ha salvati solamente 95.
I vincitori di TUC 2022
Alla fine, i vincitori del Torino Underground di quest’anno sono Somehow (Miglior film, Aki T. Weisshaus, 2022), Village of Women (Miglior documentario, Tamara Stepanyan, 2019), Fruits and Vegetables (Miglior cortometraggio, Maciej Jankowski, 2021).
Nel Comunicato stampa di TUC 2022, Somehow viene descritto come uno “splendido film, completamente libero nell’anima e nello stile. Il ritmo travolgente e i tempi cinematografici totalmente diversi dalla norma ne fanno un gioiello underground che sfugge a ogni classificazione, fondendo dissolutezza, malinconia e dolore con una sincerità disarmante“. Non a caso, infatti, Somehow ha vinto anche i premi per Migliore regia e Miglior attore.
Per quanto riguarda la sezione Documentari, il vincitore Village of Women è stato premiato “per la capacità della regista Tamara Stepanyan di indagare una comunità femminile malinconica e tenace, con sicurezza, ironia e calore. Perché il suo sguardo trova la giusta distanza tra osservazione e partecipazione restituendoci una generosa dose di femminismo vissuto. Un film che muove tra indipendenza ed esilio con una naturalezza ineluttabile“.
Infine, Fruits and Vegetables, vincitore nella sezione Cortometraggi, viene descritto dalla giuria come “un film completo e coerente sotto tutti i punti di vista. L’opera prodotta da Agata Golańska e magistralmente diretta da Maciej Jankowski accompagna lo spettatore all’interno di questa commovente storia: l’eterno conflitto tra genitori, rassegnati, e figli adolescenti, ancora in grado di sognare, declinato in un contesto quanto mai attuale»
Aspettando il TUC 2023
Anche questa volta cortometraggi e lungometraggi selezionati non hanno deluso le aspettative e, anzi, hanno innalzato ancora di più la bellezza di questo festival. Hanno ottenuto un posto speciale nel mio cuore Sweet Disaster (Laura Lehmus, 2021), Mr Rabbit’s Doll (Arvin Medghalchi, 2021), Canal (Will Rahilly, 2022) ed Endlessnessism (Liam Clark, 2021).
Film pieni di creatività, di sentimenti e di storie, il TUC quest’anno mi ha veramente stupita con i suoi prodotti impeccabili. Complimenti agli organizzatori del festival e complimenti soprattutto a tutte le persone che hanno realizzato le opere cinematografiche in gara.
Adesso che anche questa edizione è terminata, non vediamo già l’ora di assistere alla decima, il prossimo anno.