Senso civico, responsabilità sociale e dedizione verso il prossimo. Queste sono le parole chiave del Premio Res Publica, la cui cerimonia si è svolta questo sabato a Mondovì.
Giunto ormai alla quinta edizione, il vessillo ideato dall’economista Antonio Maria Costa, ex sottosegretario delle Nazioni Unite, era quest’anno rivolto a personaggi non strettamente legati agli ambiti politico e socioeconomico, ma è stato declinato in nuove forme. Sul palco si sono susseguite diverse personalità nazionali e internazionali, accomunate dall’aver rappresentato nei rispettivi ambiti d’interesse esempi di civiltà, inclusione, valorizzazione del capitale umano, etica e altruismo. Il programma ha, inoltre, incluso il dialogo fra lo scrittore Aldo Mola e lo scultore Riccardo Cordero. Quest’ultimo si è espresso sul ruolo della cultura come veicolo di civiltà e sulle attuali difficoltà dell’arte a porsi come modello comunicativo.
I vincitori
Il primo a salire sul palco è stato Monsignor Marcin Izycki, direttore di Caritas Polonia. L’associazione che presiede ha, infatti, ricevuto il premio “Assistenza ai profughi ucraini”, per l’encomiabile mobilitazione a favore dei rifugiati. In particolare ha fornito assistenza alimentare, economica e psicologica alle donne e ai bambini fuggiti dal conflitto, e si è spesa nell’inviare provviste e rifornimenti di ogni genere a chi ha deciso di rimanere nella propria patria. https://nosignalmagazine.it/i-cancelli-dell-ucraina-le-origini-della-guerra/
Nella categoria “Sport come dignità” hanno ricevuto il riconoscimento Sandrino Porru, presidente di FISPES (Federazione Italiana Sport Paralimpici e Sperimentali) e le tre atlete salite sul podio nei 100 metri alle Paralimpiadi di Tokyo, ovvero Ambra Sabatini, Martina Caironi e Monica Contraffatto (quest’ultima assente alla cerimonia). La Federazione si è spesa in questi anni nel promuovere l’integrazione degli atleti disabili nel tessuto sociale, tramite la competizione e lo sport. Gli esempi più fulgidi in questo senso sono proprio le tre velociste medagliate agli scorsi Giochi Paralimpici. Con le loro formidabili prove sulla pista d’atletica, sono arrivate nelle case di molti italiani, e hanno trasmesso al grande pubblico quanto lo sport possa restituire dignità e favorire la convivenza civica.
Poi è stata la volta di Gerard Ryle, direttore del Consorzio Internazionale Giornalisti Investigativi (CIGI), premiato nella la categoria “Giornalismo Investigativo”. Negli anni la CIGI si è prodigata nello scovare corruzione e frodi finanziare, nel rendere pubblici conti offshore di politici e imprenditori. I casi più eclatanti sono stati quelli dei Panama, Paradise e Pandora Papers. Essi hanno coinvolto le personalità più disparate, accomunate dal benessere economico e dal ricoprire posizioni di potere.
In ultimo, per la sezione “Finanza Etica”, ha ricevuto il riconoscimento il Fondo Etica SGR, nella persona del Direttore Luca Mattiazzi. La peculiarità di questo fondo, e della banca che lo ha istituito, consiste nel selezionare aziende e investitori non associati ai combustibili fossili, al tabacco e al gioco d’azzardo, mai segnalati per episodi di corruzione o di abusi sui dipendenti, con l’obiettivo di premiare esclusivamente i più virtuosi. La banca, negli ultimi anni, è diventata il simbolo della sostenibilità sociale e ambientale nell’ambito finanziario, un modello di business a cui ispirarsi.
Nuovi categorie e personaggi, medesimi ideali perseguiti. Il Premio Res Publica ha ampliato i suoi orizzonti e ha capillarizzato i settori d’interesse, senza tuttavia allontanarsi dalle sue radici.