Il caso mediatico
“Il Papa proibisce i rapporti pre-matrimoniali”, “Papa Francesco: no al sesso nel fidanzamento”, “La stretta morale di Francesco: fidanzati vivete la castità”. Quanti di questi titoli avete letto durante gli scorsi giorni da parte di testate nazionali e locali? Un’infinità, come se il Papa un mattino si fosse alzato e avesse deciso di dare una sferzata alla morale laica dell’Occidente. Ragionandoci anche il più Ateo fra gli atei si rende conto che una figura con un’influenza tale non può aver fatto certe sparate senza ragionarci sopra.
Infatti, il titolo più clickbait della settimana si riferisce ad un documento chiamato: “Itinerari Catecumenali per la vita matrimoniale” a cura del Dicastero (“Ministero” per i meno avvezzi alle dinamiche ecclesiali) Laici-Famiglia e Vita.
Un documento complesso di circa 96 pagine sulla cura e la preparazione al matrimonio prima, durante e, pensate un po’, anche dopo un’eventuale rottura della coppia. Ecco la vera novità espressa nuovamente dal pontefice. La cito direttamente dal documento:
“Tuttavia, per evitare che la situazione di crisi si aggravi al punto da diventare irrecuperabile, è opportuno che la parrocchia o la comunità siano dotate di un servizio pastorale di accompagnamento delle coppie in crisi, al quale si possano rivolgere coloro che percepiscono di essere in questa particolare situazione; «un ministero dedicato a coloro la cui relazione matrimoniale si è infranta appare particolarmente urgente ». La prevenzione delle rotture, infatti, è un fattore decisivo oggi per evitare separazioni, che possono deteriorare e danneggiare il vincolo in maniera irreparabile”.
Un accenno di castità
Una strutturazione del sistema pastorale dell’accompagnamento delle coppie in difficoltà, una mano tesa e non giudicante verso le famiglie in difficoltà e non solo ma no, noi siamo arrabbiati perché il Papa ha invitato ad un amore casto.
Perché per la nostra testa secolarizzata casto = continenza sessuale, in un’equazione in cui ogni limitazione al desiderio da soddisfare diventa castrazione, e mai possibilità di crescita (se accompagnato, ovviamente).
“La castità, nella prospettiva della teologia postconciliare, non si identifica con l’astensione dai rapporti sessuali, ma definisce la capacità della persona di essere fedele alla verità della sessualità. La virtù della castità orienta il cammino di ciascuno verso una armoniosa integrazione delle energie sessuali, della capacità di amare, dei vissuti, dei desideri nel progetto unitario della persona (Cfr Catechismo Chiesa Cattolica 2337). La castità, sotto questo punto di vista, fa parte della tensione positiva e costruttiva che dirige interiormente la persona verso livelli sempre più soddisfacenti di pienezza”.
Non mi è possibile, per ragioni di tempo e di spazio, presentare una trattazione sistematica di tutto ciò che nella storia della Chiesa è stata ed è la castità. Ma possiamo davvero sorprenderci che il Santo Padre chiami alla responsabilità e alla maturità sessuale prima di lanciarsi in avventure sessuali?
Possiamo davvero sorprenderci del fatto che Francesco inviti la società civile e laica ad un ripensamento dell’educazione alla sessualità matura?
Sopratutto quando essa viene trattata in ambito tecnico-scientifico e mai in ambito etico-morale e sentimentale?
Invece di indignarci, cosa che ci riesce piuttosto bene ma che non stimola il dialogo, proviamo a chiederci se la nostra vita sessuale non ci abbia mai ferito. Se è sempre stata vissuta in maniera consapevole al 100% anche in adolescenza e se, al netto delle nostre risposte, essa non abbia bisogno di essere educata, amata e dialogata pubblicamente come solo il Papa ha avuto il coraggio di fare in questi giorni.
Per il documento integrale:
Per una spiegazione della virtù della castità nel fidanzamento: