La trappola dei segreti
Confidenza è un thriller psicologico diretto da Daniele Luchetti che vede protagonista Elio Germano, con il quale c’è un sodalizio artistico da ormai diversi anni. Basato sull’omonimo romanzo del 2019 di Domenico Starnone, è stato presentato all’International Film Festival di Rotterdam; è nelle sale italiane dal 24 aprile e ha incuriosito molti spettatori per la sua enigmaticità.
Il film racconta la storia di Pietro Vella, stimato professore, che instaura una relazione con una sua ex studentessa, Teresa Quadraro (interpretata da Federica Rosellini). Per legarsi i due si confidano il loro più profondo e oscuro segreto e da quel momento tutto cambia. Assistiamo a tutte le fasi della vita dei due, sin dai primi minuti infatti vediamo Pietro ottantenne che gioca con le sue nipoti. Lo sviluppo narrativo non tradisce il genere nel quale è stato catalogato: suspense, simbologie, piccoli indizi da collegare alla fine, silenzi e dissolvenze a nero sono al centro di queste intense due ore.
Teresa incarna l’ossessione e la paura che Pietro prova di fronte alla possibilità che il suo segreto prima o poi emerga. Lo dimostrano tutte le volte in cui il tema viene toccato, e l’atteggiamento di lei, che oscilla tra amore e minaccia, affetto e sfida, atteggiamento che una persona realmente spaventata dal segreto confessato molto probabilmente non avrebbe. Perché una donna dovrebbe continuare ad amare e cercare un uomo che ha commesso qualcosa di orribile e da cui, proprio per questo, si è allontanata? Teresa non è semplicemente una donna che tiene in pugno un uomo: è la sua stessa psiche a prendersi gioco di lui.
Molte sono state le ipotesi avanzate per spiegare il significato di un’opera che sembra lasciarci senza risposte. In realtà è proprio la sua irrisolutezza che ci tiene incollati allo schermo e che ci spinge a riflettere. Nonostante i complessi meccanismi adoperati, il messaggio sembra essere chiaro: i segreti non vanno confidati. Del resto, come scrive Zerocalcare: «L’unica cosa che hai solo tu, sono i tuoi segreti. Un uomo senza un segreto, è un uomo senza identità».
Elio Germano si conferma un grande attore che dona alla pellicola uno spessore ancora maggiore. Ma anche la sorprendente Federica Rosellini, con il suo sguardo penetrante, dà quel perfetto tocco di inquietudine. La domanda però, per quanto brutale possa sembrare, resta: era davvero necessario fare un film così criptico e angosciante per esprimere e comunicare un messaggio a tal punto scontato? Forse no. È pur vero che quando si parla di arte il concetto di necessità può risultare inopportuno, allora riformuliamo: desideravamo davvero sederci in sala e assistere ‘all’Odissea emotiva’ di un uomo medio per ricordarci che abbiamo paura che i nostri segreti vengano svelati? Forse no. Eppure, cosa non si fa per l’arte. ♦︎