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Le parole di Valery Legasov, chimico vissuto nel Novecento, riflettono perfettamente il disorientamento prodotto dalla disinformazione e da un intenso flusso di fake news che colpisce la politica e la vita quotidiana di tutti. 

What is the cost of lies? It’s not that we’ll mistake themfor the truth. The real danger is that if we hear enough lies, then we no longer recognize the truth at all.

Cos’è una fake news?

Si tratta di un’informazione non corrispondente al vero diffusa da umani, social bots (simulano di essere utenti umani sui social network) e utenti cyborg per divertimento, provocazione, interessi economici e/o obiettivi politici. Può essere diffusa attraverso meccanismi cognitivi di diffusione delle notizie false tra cui:

  • Truth bias: in psicologia, il “bias di conferma” permette alle persone di muoversi entro un ambito delimitato dalle loro convinzioni acquisite.
  • Naïve realism: è la tendenza a credere che la propria percezione del mondo lo rifletta esattamente così com’è.

L’immenso potere di una fake news è quello di influenzare una quantità di persone tale da inquinare e manipolare qualsiasi processo democratico o convivenza civile. Se, infatti, siamo tutti in grado di capire che “uno più uno fa quattro” è una fake news, al contrario non tutti siamo esperti di politica, scienza, società, arte, economia, ambiente e così via. Non disponiamo degli strumenti conoscitivi per difenderci dalle notizie false e chi dovrebbe farlo per noi ancora scambia questo fenomeno per qualcosa di innocuo. In realtà l’esperienza pandemica ci ha insegnato che di innocuo non c’è proprio niente. Difatti ciò è stato dimostrato attraverso le migliaia di persone morte per aver rinunciato a proteggersi e/o vaccinarsi in quanto influenzate da quanto letto sui social. 

E il complottismo?

Quanto circolato durante la pandemia da Covid-19 non è una semplice fake news. Si tratta di qualcosa di articolato, fatto di buoni, cattivi e misteri in sospeso: la teoria del complotto. Trattandosi di un evento reale (Il virus si diffonde rapidamente e in un territorio sempre più vasto” – Oms, 11 marzo 2020) le teorie del complotto sono nate per trovare alternativamente una spiegazione a quanto accaduto. Si andava da “il virus non esiste” a “il virus è stato inventato dai cinesi per danneggiare tutti”, in era di vaccini si è invece passati a credere all’inoculo di altre sostanze che avrebbero modificato il nostro DNA o, più drasticamente, fatto morire tutti. 

A distanza di ormai due anni dalle prime somministrazioni l’annunciata ecatombe non c’è stata. Allora esiste un modo per trasformare i social in luoghi di protezione dalle fake news e dalle teorie del complotto? Ebbene ormai da tempo, dinanzi ad una notizia sospetta, si può fare riferimento a una serie di siti immunitari dell’informazione:

  • Pagella Politica per quanto concerne le dichiarazioni dei politici;
  • Bufale il portale italiano di fact-checking per eccellenza che da anni combatte la disinformazione, le bufale e l’allarmismo che dilagano su Internet;
  • Il sito del Ministero della Salute per fare chiarezza su tutte le bufale pericolose circa la nostra salute.

Dunque per uscire dalla tana del Bianconiglio esiste solo una cura: la prevenzione. Per difenderci dalle notizie false e dalle teorie del complotto controlliamo la provenienza, verifichiamo il nome della testata e dell’autore, controlliamo le fonti e riflettiamo prima di condividere.