Aricchiamoci delle nostre reciproche differenze.

Paul Valery

Il makeup per educare alla diversità

Educare alla diversità nel 2022 non dovrebbe essere neanche più richiesto, eppure ce n’è ancora un estremo bisogno.
Perché? Perché dobbiamo educare alla diversità? Chi è diverso?

La diversità ci fa paura perché non corrisponde ai nostri schemi inferenziali, ciò è dovuto all’uso di scorciatoie cognitive, chiamate euristiche. L’essere umano si avvale di esse per elaborare rapidamente giudizi sociali, attribuire significato a determinate situazioni e trovare soluzioni a problemi complessi.

Spesso capita di venire guidati da stereotipi nel formarci un’idea della persona che abbiamo davanti.

Il nostro pensiero si serve di essi come semplificatori della realtà, non fanno altro che fornire immagini che alimentano il pregiudizio.

Questo utilizzo repentino e smisurato di stereotipi e scorciatoie cognitive può essere però estremamente dannoso, specie in un’era in cui tutto è a portata di un click, virtuale e decontestualizzato.

Sono le distanze che creano giudizi e stereotipi, che ci impediscono di conoscere la persona come è veramente.

Ma allora come ci possiamo comportare di fronte all’estraneo per non cadere nella trappola degli stereotipi?

L’altro, l’estraneo, è colui che è diverso da me. è colui a cui mi posso avvicinare con curiosità per apprendere, imparare, crescere e scoprire qualcosa da condividere. Dovremmo considerare un’opportunità il conoscere una nuova persona che per forza di cose sarà diversa da noi: per aspetto fisico, orientamento sessuale, politico, religioso, condizione di salute fisica e mentale. Siamo esseri umani ed in quanto tali non saremo mai l’uno uguale all’altro. Bisogna educare quindi al diverso, in modo da permettere la condivisione di tali aspetti di diversità che potrebbero spaventarci.

Bisogna educare al RISPETTO nei confronti dell’altro.

Ora più che mai è importante gestire al meglio gli strumenti di diffusione e condivisione di contenuti, social media in primis, lo stesso lavoro dell’influencer è un’arma a doppio taglio.

Il web può essere usato per educare alla diversità? Assolutamente si e la rubrica DiversIT di Loretta Grace ne è un esempio.

La rubrica make-up di Grace On Your Dash è molto più di una serie di video tutorial. DiversIT offre uno spazio interamente dedicato alla persona in quanto tale, in cui essa può esprimere sé stessa e raccontare la sua storia.

Utilizzare il make-up per raccontarsi.

Sembra scontato eppure nel 2022 ci sono ancora persone che si scandalizzano di fronte ad un uomo truccato, per fare un esempio.

Perché? Per via dei pregiudizi e degli stereotipi di cui parlavamo poco fa.

DiversIT- il make-up è per tutti, così è descritta la rubrica, trovare un punto che accomuna tutti e abbatte le barriere.

Ogni puntata è dedicata ad una persona diversa, non alla malattia, all’orientamento sessuale, religioso, al colore della pelle, ai tratti somatici, ma alla persona nella sua forma più completa. Attrverso il suo spazio virtuale Loretta dà la possibilità a migliaia di giovani e non che la seguono di identificarsi, almeno in parte, in alcuni degli ospiti di DiversIT. Lo scopo è quello di far passare il messaggio che nessuno dovrebbe sentirsi inferiore, sbagliato e inadeguato per la società solo per alcuni suoi tratti. Ed è a proprio questo che punta Loretta, sensibilizzare alle diversità attraverso uno strumento così potente qual è il web.

Se ti interessa l’argomento, clicca qui per leggere parte del PDF “Educare alla diversità”, a cura di Giulia Savarese e Antonio Iannaccone.

NoSignal Magazine

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