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Il 4 settembre ’22 in occasione del Festival della Tv e dei Nuovi Media tenutosi a Dogliani, il leggendario conduttore di Striscia la Notizia, nonché uomo di cinema e teatro, Enzo Iacchetti, ha ripercorso la sua carriera nello spettacolo in un lungo dialogo con Alessandra Comazzi.

Il comico ha esordito con la presentazione di “Non è un libro”, una raccolta di pensieri scritti durante il lockdown. Affiancando un mattone di Bruno Vespa al suo libercolo ha detto: “Questo libro ha 400 pagine e costa 20 Euro. Questo non è un libro è può costare da 0 a 1.000.000 di Euro”. I ricavati di questo lavoro, acquistabile con un’offerta libera, saranno destinati alla Croce Rossa per l’acquisto di ambulanze.

Gli esordi nella comicità

Iacchetti racconta di aver capito di voler fare il comico in prima media, anni in cui suonava qualsiasi strumento musicale gli capitasse sottomano. Aveva talento per il piano, la chitarra e il clarinetto e i professori vedevano in lui un futuro in conservatorio. Ma il padre, che non poteva permettersi un’istruzione così costosa, liquidò i professori dicendo che a Enzo non piaceva il pomodoro e non potevano mandarlo a fare le conserve. Fu questa battuta puerile a far scattare la scintilla nel futuro comico. Dopo essere stato bocciato in Ragioneria per – a detta sua- cretinismo inizia a lavorare come musicista nei locali per poi cimentarsi nel cabaret.

Iacchetti ricorda gli esordi al Derby Club di Milano negli anni ’80, locale che ha lanciato comici come Diego Abatantuono e Paolo Villaggio. Passando al Costanzo Show, che lo rese famoso a 39 anni, dove era stato scartato al primo provino, riuscendovi ad esordire solo nel ’90. Fino ad arrivare a Striscia la Notizia con Ezio Greggio e Antonio Ricci nel’94, che agli inizi erano cattivissimi con lui. Il comico ricorda di una cena di produzione al Biffi di Milano, che viene interrotta da un vigile seguito da una donna. La signora dice di volere un autografo del padre di suo figlio, rinfacciando a Iacchetti una notte di 10 anni prima al Derby. Inutile dire che la donna era un’attrice ingaggiata da Greggio e Ricci per fare uno scherzo all’allora novellino.

Questa farsa fu tirata avanti a lungo, tant’è che durante i casting di “Quei due sopra il varano” la madre del fanciullo inesistente fece il provino per interpretare la fidanzata di Iacchetti. Solo allora fu rivelato a Enzo che si trattava di uno scherzo: erano passati 2 anni da quella cena al Biffi!

Iacchetti, Jannacci e Gaber

Tra i numerosi aneddoti snocciolati durante la conversazione Iacchetti ricorda un incontro allo Smeraldo con Giorgio Gaber e Enzo Jannacci. Cantautori da lui sempre amati e omaggiati: il suo recente lavoro teatrale Libera nos Domine contiene molti brani dei suoi musicisti preferiti. Quella sera nel locale ci saranno state 2000 persone, dice Iacchetti, e una bellissima cameriera aveva attirato l’attenzione di Jannacci che cercava di attaccare bottone. Il risultato di questi tentativi fu una serie di borbottii e tartagliamenti incomprensibili a cui Gaber rispose: “Non c’era ne soggetto né predicato verbale né complemento oggetto”. A ribadire il contrasto tra l’estrema bonarietà e sfacciataggine di Jannacci e la “lucida freddezza” di Gaber.

Enzo Iacchetti
Enzo Iacchetti