Si narra che la nave in legno sulla quale viaggiò il mitico eroe greco Teseo si fosse conservata intatta nel corso degli anni, sostituendone le parti che via via si deterioravano. Giunse quindi un momento in cui tutte le parti usate in origine per costruirla erano state sostituite, benché la nave stessa conservasse esattamente la sua forma originaria. Ragionando su tale situazione (la nave è stata completamente sostituita, ma allo stesso tempo la nave è rimasta la nave di Teseo), la questione che ci si pone è: la nave di Teseo si è conservata oppure no? Ovvero: l’entità (la nave), modificata nella sostanza ma senza variazioni nella forma, è ancora proprio la stessa entità? O le somiglia soltanto?[1]

Un paradosso filosofico, presentato da Plutarco (48-127 d.C.) nella Vita di Teseo, che può essere applicato ad altre dinamiche e situazioni: se un rapporto di amicizia cambia, nel tempo, arrivando ad essere totalmente diverso dall’iniziale ma pur sempre un legame di amicizia, questo è rimasto lo stesso o è diventata un’altra dinamica? Così come, una persona che nel crescere cambia ogni suo comportamento, atteggiamento, modalità espressiva e legami affettivi, è la stessa di prima oppure è diventata un’altra persona, entità, forma?

Una possibile risposta.

Un dilemma che non avrà mai risposta definitiva, ma che ci porta a riflettere sulla mutabilità che è in ogni cosa e sulla presenza, in un unico ente, del permanente e del temporaneo: una persona rimane la stessa per essenza, ma cambia nelle sembianze e nei modi col passare del tempo; così come la nave di Teseo rimane tale, seppur abbia cambiato aspetto e le sue parti siano diverse.

Questa è una possibile interpretazione e risposta del dilemma, che può essere supportata da un’immagine di riparazione presente nella cultura giapponese: il Kintsugi.

Il Kintsugi, o kintsukuroi (letteralmente “riparare con l’oro”), è il nome di un’antica arte giapponese usata per riparare oggetti in ceramica. La tecnica kintsugi consiste nel saldare insieme i frammenti dell’oggetto usando una mistura di lacca e oro in polvere o, più raramente, argento.[2]

Questa tecnica artistica, di una bellezza unica ed irripetibile, supporta l’idea di fondo dell’imperfezione e della possibilità di riparazione, rendendo un oggetto ‘rotto’ migliore di quanto non fosse prima. Il vaso, rotto e poi riparato, rimane lo stesso vaso eppure è diverso; che sia diverso nell’aspetto o nella resistenza, che sia migliore o peggiore la prestazione, rimane pur sempre Quel vaso.

Così come la persona che nel crescere e nell’incontro con altre persone cambia, rimane esattamente quella stessa persona di prima. E così come nei rapporti in cui possono avvenire errori e torti, è possibile riparare, o tentare di farlo: ed è questo, il tentativo di riparazione, che se vittorioso, rende il rapporto ancora più forte e solido; come fosse riparato da lastre d’oro che sottolineano le debolezze e fratture, rendendole parte stessa della bellezza e resistenza di quel particolare rapporto.

Vecchio con nuovo: unica soluzione per continuare a navigare.

La nave di Teseo, in conclusione, è rimasta la nave di Teseo o è qualcos’altro? Se le sue parti sono tutte diverse ma la forma della nave è la stessa, è La nave di Teseo?

Risponderemo, secondo questa sola prospettiva (non di certo l’unica possibile), che è sia la nave di Teseo ‘originale’ che una ‘nuova’; è sia uguale che diversa, è l’uno e l’altro insieme. Senza quella originale non ci sarebbe potuta essere questa ‘nuova’, e senza le riparazioni non vi sarebbe stata più alcuna nave di Teseo. Il cambiamento era necessario per la sopravvivenza dell’oggetto (o relazione); e io penso sia necessario tentare di riparare accogliendo il diverso o l’inaspettato piuttosto che, più semplicemente, rinunciare e perdere.

D’altronde, se si lasciasse ogni frattura com’è la nave marcirebbe e si degraderebbe, impedendo qualsiasi viaggio.


[1]https://it.m.wikipedia.org/wiki/Paradosso_della_nave_di_Teseo. Per un’analisi filosofica del paradosso della nave di Teseo visita il sito: https://www.fabioscolari.it/il-paradosso-della-nave-di-teseo-e-la-mutabilita-dellidentita/.

[2]https://www.antichitabelsito.it/riparazione_ceramica_kintsugi.htm#:~:text=Kintsugi%20o%20kintsukuroi%20(letteralmente%20%22riparare,o%2C%20pi%C3%B9%20raramente%2C%20argento.

Alessia Bulgarelli
Sono una studentessa universitaria di filosofia, Unibo, mi piace ragionare sui problemi dell'oggi cercando una spiegazione più profonda di quella che ci viene data dai media. Spero che i miei articoli possano far riflettere chi li legge e possano aprire a nuovi mondi.

You may also like

Lotta
Ritratti

Io sono Lotta

Carlotta Sarina, nome d’arte e di battaglia: Lotta. Attivista, musicista e performer teatrale, ...

Leave a reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

More in Società