Il 4 settembre ’22 in occasione del Festival della Tv e dei Nuovi Media tenutosi a Dogliani, si è svolto un incontro moderato da Giuliana Cirio- direttore generale di Confindustria Cuneo- sull’importanza per le imprese di investire in cultura.

Imprese di cultura

Il fulcro della conferenza era dimostrare che ad un’impresa conviene investire in cultura sotto ogni punto di vista. Questo per creare un welfare aziendale che riesca ad accrescere l’immagine e l’attrattività della compagnia ad investitori e clienti, ma anche per riuscire ad avere i migliori profili amministrativi sul territorio, sempre meno presenti in ambito imprenditoriale.  Il mondo della cultura di fatto non è costituito di soggetti d’impresa ma dipende più dal volontariato e dall’associazionismo. Se la cultura può aiutare le imprese ciò vale anche in senso inverso, perché le aziende possono rendere la cultura visibile e vendibile.

Nel dibattito sono intervenuti a sostegno della tesi Francesco Moneta, Massimo Castoldi, Lorena Vona e Roberta Ceretto, i principali esponenti della scena imprenditoriale del territorio.

Francesco Moneta è il fondatore del premio “Cultura + Impresa”, che invita ad immaginare un’azienda come soggetto produttore di cultura. Il premio valorizza gli investimenti in ambito artistico e culturale e gli sforzi dell’impresa nell’abbattere la distanza tra il mondo intellettuale e quello imprenditoriale. Moneta parla dell’arte come di una strategia per trasmettere agli impiegati i valori dell’azienda e aumentarne così la competitività. Prende da esempio la Bonotto Spa, produttrice di tessuti d’abbigliamento per marchi come Gucci, la quale aveva ospitato il musicista John Cage. L’artista ha composto in azienda, con l’aiuto degli impiegati la “Sinfonia dei telai”, registrando i suoni dei macchinari della fabbrica durante le ore di lavoro.

Cura, bellezza e cultura

Massimo Castoldi è il direttore di Humanitas, società sanitaria che si è prefissata di far cambiare il modo di vedere l’ospedale di Bergamo. Dal 2018 con la collaborazione dell’Accademia di Carrara avvia il progetto di medicina narrativa “Opere in Parole”. Attraverso dei percorsi audio e video i capolavori dell’arte commentati da 12 autori della cultura italiana sono messi a disposizione ai pazienti dell’ospedale. Così la clinica si trasforma per pazienti e operatori in un luogo non solo di cura ma anche di bellezza. “Arte e cultura fanno bene alla salute. Aiutano pazienti ed operatori ad avere una migliore espressione del sé e ad essere più motivati e gratificati. È meglio lavorare in un ospedale bello che in uno grigio, bisogna curare i gesti con cui si curano le persone”.

Lorena Vona è responsabile della comunicazione di E-distribuzione, società che ha 450.000 cabine distributrici di energia elettrica in tutt’Italia. Attraverso un progetto di riqualificazione degli oggetti urbani ha trasformato molte di queste cabine in opere di street-art.

Roberta Ceretto, presidente del gruppo Ceretto, azienda vitivinicola che oltre a produrre si è occupata di trasformare l’immagine delle cantine divenendo “mecenate” di artisti internazionali. Tra questi figurano Sol Lewitt, David Tremlett, Francesco Clemente, Lynn Davis e Patti Smith.

Da sinistra a destra: Massimo Castoldi, Lorena Vona, Giuliana Cirio, Francesco Moneta, Roberta Ceretto.
Luca Delpiano
Vedo Film e ogni tanto ne scrivo. A volte faccio cose che si possono guardare. Morirò.

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