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Mi misi a danzare, per la prima volta, per necessità. Avevo circa quattro anni, da quel momento, non smisi più.

Inizia così la più grande storia d’amore di Luca.

La sala prove per Luca è l’esatto spazio dove lui può esprimere se stesso,
quasi come se niente e nessuno lo possa toccare, lì c’è Luca, nella sua vera essenza.

I commenti negativi sulla disciplina che pratica iniziarono ad arrivare sin dai tempi della scuola media.
Entrava in classe e sentiva quella orda di sguardi giudicanti, “ Sembrava quasi non smettessero mai ”.

La passione è la forza che permette ad ogni essere umano di andare avanti, di proseguire per la strada che gli si prospetta davanti. Questo Luca lo sa molto bene, perché nonostante tutti i commenti, va avanti e combatte per quella parte che scalpita dentro lui, quella parte di sé, che necessita di esprimersi e lo riesce a fare solo attraverso la danza.

Se non fosse stato per la sua forte passione, non sarebbe mai riuscito ad esprimersi, e tutto questo solo per qualche commento di troppo?

Esattamente, solo per qualche commento di troppo.
“Sei un maschio, non è normale che tu danzi”, o ancora, “Sei una checca”.
Con questo peso sulle spalle, ogni giorno, Luca va in sala prove, dove incontra la sua insegnante di danza, che nel tempo diventa quasi una seconda mamma. Lei lo ho sempre sostenuto, quando nessun altro lo ha fatto, lei e la sua sala prove sono sempre state lì, ad accogliere ogni sua incertezza.

Quindi è proprio vero che le grandi passioni ci salvano.
Allora andiamo avanti, accettiamoci e non fermiamoci difronte a qualcosa di così miserabile come dei pregiudizi.