IERI
Dopo la guerra fredda la Nato ha mantenuto nei confronti della Russia, un atteggiamento difensivo e deterrente. Infatti il Patto dell’Atlantico ha evitato di posizionare consistenti unità militari nei paesi ex membri del Trattato di Varsavia, che avevano deciso di aderire all’organizzazione, per evitare tensioni con la Russia. Con l’invasione russa della Crimea nel 2014, la Nato schierò un numero più considerevole di unità militari in Europa Orientale. Attuò un programma di esercitazioni per la Romania, perché essa prevedeva (e tutt’ora prevede) un piano di schieramento qualora la Russia sarebbe intenzionata ad invadere un paese membro dell’Europa Orientale.
Negli ultimi giorni, i paesi più discussi sono l’Ucraina e la Russia, attraversati da una crisi di interessi dal 2014, anno in cui il presidente filo-russo fu succeduto da uno più aperto all’Occidente. Il Cremlino temeva che l’Ucraina potesse aderire a organizzazioni sovranazionali o internazionali, perdendo così il potere di influenza su quest’area.
OGGI
Vladimir Putin promise gravi danni all’Unione Europea e agli Stati Uniti, quando all’Ucraina (così come alla Georgia ) fu proposto di aderire alla Nato. Se le due aree avessero accettato l’offerta, la Russia sarebbe stata completamente accerchiata dalla potenza americana, a causa della precedente partecipazione dei paesi baltici.
Sono proprio questi ultimi a preoccupare l’organizzazione, perché in caso di vittoria, il presidente si sentirebbe autorizzato ad attaccare Lettonia, Estonia e Lituania, coinvolgendo, dunque, la Nato.
L’obbiettivo russo è di cambiare il governo eletto democraticamente (in uno stato libero dal 1991) per il quale l’Europa è disposta a battersi per mantenere l’indipendenza. I paesi dell’Atlantico sono uniti e determinati a rimanere insieme sia sul piano de iure che de facto. Basti pesare alle ingenti sanzioni inflitte al presidente russo, e a tutta la nazione, per aver agito contro il diritto internazionale e violando l’articolo 2.4 della Carta delle Nazioni Unite, secondo cui, i membri devono astenersi nelle loro relazioni internazionali dalla minaccia e dall’uso della forza, quest’ultima consentita solo per legittima difesa dall’articolo 51.
LE SANZIONI
Il presidente americano, Joe Biden, ha annunciato che le suddette sanzioni saranno osservabili sul lungo termine, ma sono il miglior modo per prevenire una terza guerra mondiale.
FINANZA E AVIAZIONE
Innanzitutto, il Consiglio dell’Unione Europea ha stanziato dei fondi per aiutare l’Ucraina con l’equipaggiamento e le armi; in secondo luogo ha adottato misure restrittive in campo finanziario, vige il divieto di esportare aerei, parti e attrezzature dall’industria aeronautica e spaziale in Russia. Anche il Giappone e la Corea del Sud hanno annunciato sanzioni contro Mosca, sospendendo l’esportazione di componenti elettronici in Russia.
Molti paesi europei hanno chiuso lo spazio aereo ai voli russi, tra cui Francia, Italia, Olanda, Finlandia, Austria, Germania, Spagna.
CINEMATOGRAFIA
Anche sul piano cinematografico e dello streaming si osservano restrizioni per la Russia. Warner Bros, Disney e Netflix sospendono le uscite dei film in programmazione e non aggiungono i canali russi in piattaforma.
SPORT
Ancora, il mondo dello sport sanziona la Russia e la Bielorussia, che non parteciperanno agli eventi e alle competizioni sportive internazionali. Il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) ha comunicato la sua decisione per proteggere tutti i partecipanti e l’integrità delle gare.
COMUNICAZIONI
Molte sono le persone disposte ad appoggiare e aiutare l’Ucraina. Il primo ministro ha lanciato un appello provocatorio a Elon Musk, il quale ha messo a disposizione, sull’intero territorio nazionale, Starlink. La connessione satellitare a banda larga, permette di risolvere i problemi di connessione e comunicazione causati in Ucraina dagli attacchi informatici russi.