P.E.E.R (Praticare Eguaglianze, Esercitare Resistenze) nasce come progetto volto a combattere, mediante la collaborazione attiva tra giovani e varie realtà del cuneese, ogni forma di discriminazione, in particolare quelle di origine, etnia, genere e orientamento sessuale, per creare una comunità basata sull’inclusività e sul rispetto reciproco.

Capofila del progetto è l’associazione Micò, la quale, assieme alla Fondazione Nuto Revelli, ad Ora e Sempre e ad Arcigay Cuneo GrandaQueer, nel 2019 decide di partecipare al bando MondoIdeare indetto dalla Cassa di Risparmio di Cuneo (CRC) con l’intento di organizzare, mediante la formazione di un nuovo gruppo di giovani interessati ad approcciarsi con il mondo dell’attivismo, due grandi eventi:  una diretta streaming sul tema della Resistenza, in concomitanza con la tradizionale fiaccolata del 24 aprile e, in seguito, il primo gay pride di Cuneo nel giugno del 2020, entrambi purtroppo rimandati a causa dell’emergenza sanitaria.

Il progetto si compone di due parti: la prima, ora conclusa, prevedeva un percorso di formazione rivolto ai giovani interessati, affinché acquisissero gli strumenti adeguati per formare, a loro volta, altri coetanei, nel solco della peer education. Durante i vari incontri i ragazzi hanno avuto l’opportunità di dialogare con esperti di vari settori, come l’antropologo Claudio Naviglia, che ha trattato il tema dell’intercultura, Federico Faloppa, che si è concentrato invece sui linguaggi d’odio, l’attivista Marie Moïse, che scrive per la rivista Jacobin, e Sambu, militante del movimento di Black Lives Matter, e di affrontare temi quali la transfobia o la storia del movimento LGBT+. 

La seconda invece, dopo lo stop forzato del 2020, ha avuto ufficialmente inizio a gennaio-febbraio 2021 e, in vista della Festa della Liberazione, ha previsto la collaborazione con Resistenze, progetto che ha preso forma lo scorso anno grazie alle associazioni dei Lou Seriol e dei Lhi Balòs, seguite poi dalla Nuto Revelli, dall’ANPI, dall’Istituto storico della Resistenza e da Europe Direct, per l’organizzazione di un evento in diretta streaming dal Teatro Toselli, visibile dal canale YouTube o dalla pagina Facebook del Comune di Cuneo.

Dall’incontro con le ragazze coinvolte nel progetto P.E.E.R è emerso con chiarezza il loro desiderio di partecipare attivamente al fine di formare una nuova cultura, con un occhio rivolto al passato e uno al futuro; portatrici di un messaggio traboccante di uguaglianza e diritti, abbiamo intervistato alcune ragazze e ricevuto feedback per iscritto da altre, tutte facenti parte delle associazioni attive sul nostro territorio sopracitate. Tutte convenivano sull’importanza di resistere, su quanto praticare Resistenza sia indispensabile nella nostra società, anche e soprattutto perché i motivi per farlo si sono moltiplicati rispetto al passato: la Resistenza, di cui si fecero portavoce i partigiani, oggi si ritrova nella lotta contro le discriminazioni di genere, etnia, religione e orientamento sessuale, nel contrastare i cambiamenti climatici e nella creazione di una società più tollerante e inclusiva. 

Le Resistenze, inoltre, sono diventate più sottili, come riporta Barbara, membro di P.E.E.R: “È fondamentale scegliere con cura anche le parole che utilizziamo, con le quali scegliamo di esprimerci. I media riguardo a questo non aiutano, poiché ci portano agli estremi, polarizzano le nostre opinioni. Se ci circondiamo di persone e argomenti che rispecchiano le nostre posizioni, potremmo perdere il vero senso delle cose e pensare che il mondo rifletta esclusivamente la prospettiva che noi abbiamo di esso”.

Il tema della Resistenza pare spesso trattato in maniera superficiale, come fosse un problema del passato, ormai distante da noi. “Purtroppo anche le principali istituzioni che dovrebbero aver cura di questo messaggio, la Scuola in primis, affrontano con scarso entusiasmo l’argomento, includendo poco i giovani e veicolando un messaggio che alle nuove generazioni pare poco significativo, quasi scollegato dal presente”, aggiunge Barbara. “Lo Stato potrebbe farsi portavoce di queste battaglie, contribuendo a creare esempi positivi: potrebbe, se solo lo volesse”, conclude Giulia.

L’obiettivo principale è, dunque, quello di smuovere l’opinione pubblica e aiutare i più giovani a familiarizzare con queste tematiche estremamente attuali. Oggi i casi di discriminazione e le polemiche ad essi connesse sono all’ordine del giorno e, riguardo a  questo, Elisa, dell’Aps Mico’ asserisce che “la soluzione non risiede tanto nel dare risposte, bensì nell’agire di fronte ad uno stimolo esercitando un pensiero complesso, poichè è impossibile semplificare tutto: occorre, quindi, informare e prendere l’iniziativa, presentare delle controproposte, altrimenti la critica è sterile.” 

Quali soluzioni portano, quindi?

P.E.E.R, in particolare, sotto la supervisione di Michela Locati, creative strategist, campaigner e copywriter, si è occupato di produrre manifesti e stampini con su scritta la frase “Seminare ideali per coltivare Resistenze” sfruttando la tecnica della guerrilla communication. Proprio questo infatti è uno degli obiettivi primari del progetto, imparare ed insegnare a far germogliare il seme della resistenza dentro di noi, in modo da far fiorire un mondo più rigoglioso. L’icona della campagna è il papavero, già simbolo della Resistenza, il quale, nella grafica proposta, nasce da uno squarcio del foglio per stagliarsi fiero e libero contro la chiusura mentale, il razzismo e le molte altre brutture del nostro tempo. Tutti gli stampini sono stati affissi in dieci luoghi simbolo della Resistenza di Cuneo (il monumento della Resistenza, Casa Galimberti, la Fondazione Nuto Revelli,…) ed il tutto è stato ripreso da un videomaker, Andrea Fantino, che ha poi domandato ai ragazzi che cosa fosse per loro la Resistenza. Con il medesimo scopo il 24 aprile dalle ore 15, presso il Monumento della Resistenza, alcuni ragazzi di P.E.E.R e tutti quelli interessati a partecipare aiuteranno alcuni esponenti del progetto Resistenze a distribuire alcuni semi di papavero a cento famiglie di Cuneo. 

Lo stesso giorno, alle ore 21, sarà trasmessa in diretta streaming dal canale Youtube e dalla pagina Facebook del Comune di Cuneo il video-testimonianza di quanto descritto prima: la guerrilla nelle vie di Cuneo e le testimonianze delle ragazze e dei ragazzi di P.E.E.R, di Mico’, della Fondazione Nuto Revelli di Cuneo e dell’ArciGay Cuneo GrandaQueer. Tutti a collaborare per un grande tema: Resistere. A seguire verranno trasmessi in diretta dal teatro Toselli interventi ed esibizioni di artisti locali e nazionali.

Come vivono la Resistenza? Da chi traggono ispirazione?

Le risposte sono tante: chi non riesce a decidersi, chi si fa ispirare da esempi di vita quotidiana e chi ricorda personaggi come Fernanda Serafini. Questa signora, il cui nome di battaglia era Fernanda Nike, nata a Casotto nel 1923, diventa protagonista della Resistenza cuneese: in un primo momento scrive e copia testi di volantini da infilare clandestinamente nelle buche da lettera delle case del capoluogo di provincia e, in seguito, quando il movimento di stampa clandestina si amplia, rischia di arrestata e deportata in Germania. Dopo essere scappata a Torino, continua a lavorare nella Resistenza finché le viene chiesto, il 26 aprile, di portare l’ordine all’insurrezione da Torino a Cuneo, ordine che arriverà durante la battaglia della liberazione.

Viene ricordata anche Cecilia Deganuti che, come scrive Mélanie, della fondazione Arcigay Cuneo GrandaQueer, “era una donna semplice, ma che con la sua semplicità e umiltà riuscì a contrastare l’operato dei nazisti e ad imprimere il suo segno nella storia”. Ma le donne della Resistenza non sono finite qui: meritevoli di una menzione sono, infatti, Pinella Bianco, Alda Frascarolo, Bianca Guidetti Serra e Ada Gobetti. Donne partigiane, “donne antifasciste che condussero, nella quotidianità delle loro case, oppure in cima alla montagna, con o senza le armi, una lotta più o meno silenziosa, dando un apporto fondamentale alla Resistenza degli uomini, più conosciuta e riconosciuta dalla Storia nazionale, afferma Giulia, della Fondazione Nuto Revelli.

Quindi cosa significa Resistere, per loro? Quando e perché occorre farlo? 

Giulia, di P.E.E.R, afferma che occorre informare per capire sempre di più, anche se la divulgazione è spesso difficile; è fondamentale partecipare (alle proposte del territorio, alla comunità di cui ci sentiamo partecipi, alle manifestazioni, agli incontri) e mettersi in gioco, condividendo la propria opinione e il proprio stile di vita, in modo da creare esempi positivi. Perché la parola Resistere contiene anche la parola Esistere.

La (R)Esistenza, quindi, non consiste solo nel respirare e nell’aspettare che le cose accadano, bensì muoversi affinché il cambiamento sia messo in atto, agire affinché effettivamente qualcosa cambi e anche in fretta. Quindi Resistiamo affinché “non si attenuino quelli che sono i miei colori” (Mélanie, di Arcigay Cuneo GrandaQueer), Resistiamo “facendo delle scelte, ogni giorno, scelte anche impopolari che ci mettano alla prova, che ci costringano a superare i nostri limiti per permetterci di costruire l’opportunità di scegliere. Può sembrare un gioco di parole, ma se non scelgo e quindi non prendo una posizione, come potrò prendere di fare altre scelte?” (Giulia, della Fondazione Nuto Revelli). 

Ed ora?

P.E.E.R, dopo il 25 aprile, si concentrerà sull’evento in collaborazione con Arcigay Cuneo, sperando di poterlo organizzare, almeno questa volta, dal vivo.

Ora vi lasciamo alla diretta di questa sera e vi salutiamo con un consiglio letterario da parte di Elisa, di Mico’: si tratta de ‘La donna abitata’, di Gioconda Belli, un romanzo ricco di riflessioni che racconta di una giovane donna, Lavinia, in bilico tra quella che crede essere una vita libera da schemi precostruiti e da una società che non la rappresenta, e gli stigma e i dictat sociali che effettivamente arriverà a sperimentare sulla propria pelle.

Noemi Orsi
Helo, sono Noemi, ho 21 anni e nel mio troppo tempo libero mi piace fare pasticci con matite, tempere e colori. Il computer, i fumetti e i romanzi sono i miei migliori amici e, siccome ho capito da tempo che la vita in 3D non fa per me, mi sono avvicinata al mondo della grafica per accettare la mia vera natura di umile, curioso, astruso scarabocchio.

    You may also like

    moth locandina
    Arte

    Falena Anonima

    Moth è un collettivo di cinque artisti con base a Torino. Sul tappeto ...

    Leave a reply

    Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

    More in Eventi