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Con la primavera alle porte ho voluto consigliarvi tre libri che per me rappresentano questo delicato momento dell’anno: parlano di rinascita, di cura, di confronto.

A voi buona lettura!!

ILARIA BERNARDINI – FAREMO FORESTA, edito Mondadori

Anna e Maria sono due donne sole che devono fare i conti con il proprio dolore: la fine di un amore, la convivenza con la malattia, la quotidianità del giorno che segue l’altro … Anna e Maria sono due donne che si trovano a condividere un terrazzo: Anna ha bisogno che qualcuno le insegni a curare le piante, Maria è capace a curarle e in un mondo dove domina l’incertezza e la paura queste due amiche iniziamo la loro convalescenza. Curando le piante imparano a prendersi cura di loro.

Ilaria Bernardini crea così una “medicina dell’anima” dove la pazienza, la gentilezza e l’attenzione diventano protagoniste di un processo di rinascita interiore: dove prima era arido crescerà foresta. La filosofia di Ilaria Bernardini ha la capacità di trovare nella vita quotidiana, anche nelle azioni all’apparenza più banali, un significato in più, che permetta di fare luce e ordine anche alla propria persona. Questo libro ha una grande storia da raccontare, ma ancora di più è un romanzo nel quale ognuno di noi, con i suoi speciali mostri, può ritrovarsi e provare a fare crescere un proprio personale giardino da far diventare foresta.

IRENE FACHERIS – CREIAMO CULTURA INSIEME, edito Tlon

Questo è un saggio rivoluzionario: mette insieme concetti chiavi della psicologia della comunicazione che, come lei stessa scrive: “… sono già stati scritti da altri, molto più preparati di me. È necessario che qualcuno renda questi concetti fruibili a chiunque”. Perché è necessario? Io credo che di questi tempi la comunicazione e il dialogo siano veramente carenti. Forse lo sono sempre stati e oggi cambia semplicemente il fatto che tutti noi abbiamo voce in capitolo. Oppure, effettivamente, oltre ad essere analfabeti funzionali siamo sempre più barbarici e arroganti nel difendere le nostre opinioni. Fatto sta che questo saggio/manuale non vuole certo insegnare il bon ton delle discussioni, ma anzi, a capire meglio noi stessi e l’altro e le mille sfumature di incomprensione che possono derivare da una cattiva comunicazione. Inoltre Irene Facheris è una vera bomba: intelligente, ironica e molto umana … una garanzia!

BANANA YOSHIMOTO – KITCHEN, edito La Feltrinelli

Leggendo il libro della Bernardini non ho potuto fare a meno di ricordare anche questo breve e perfetto capolavoro nipponico. Ho trovato molte affinità tra queste due scrittrici, soprattutto per quanto riguarda lo stile: nonostante la distanza culturale (noi occidentali abbiamo una scrittura più netta, decisa, mentre il Giappone continua a portarsi appresso un carico di magia che ondeggia tra oniricità e spiritualismo che, infatti, a non tutti piace) la sensazione di beatitudine che mi han lasciato questi due romanzi è veramente simile tra loro. La Yoshimoto ci parla di Mikage, una giovane donna alle prese con se stessa: la solitudine che pervade la sua vita viene pian piano scalfita da un giovane, Yuichi e dal genitore di quest’ultimo che si troveranno a condivider il cibo con Mikage: in questo caso la rinascita avviene grazie alla cucina, ai piccoli, ma preziosi, gesti che servono per comporre un piatto, con una cura che di riflesso è una cura per se stessi. Tutto questo grazie al potere che ha il gesto di condividere il proprio cibo con qualcun altro. La Yoshimoto da sempre racconta di personaggi, spesso femminili (e non per forza donne) che si stanno scoprendo, che crescono e devono o cercano di trovare un loro posto nel mondo. La sensibilità con cui ne parla, inoltre, è il marchio di fabbrica della scrittrice che è capace di trattare tematiche forti e spesso ricorrenti nelle sue opere, quali morte, famiglia, sessualità senza mai eccedere e regalando speranza al lettore.