Se hai perso e vuoi recuperare la prima parte de “Il cortometraggio che ci piaceCLICCA QUI.

Il 5 ottobre si è tenuta la giornata conclusiva del Torino Underground Cinefest 2022. Tra gli interessanti cortometraggi presentati vorrei soffermarmi, in questo articolo, su Mr Rabbit’s Doll.

Sceneggiatura e regia dell’iraniano Arvin Medghalchi, il cortometraggio è interamente girato in stop-motion e parla di un coniglio solitario la cui unica compagnia è quella di una bambola, la quale trasforma le sue possibilità di trovare il vero amore in un disastro. La storia si basa su un vecchio racconto di letteratura iraniana, chiamato The doll behind the curtains (La bambola dietro le tende), di Sadeq Hedayat.

Mr Rabbit’s Doll è stato scritto insieme a Tanya Gürel e il risultato che ne è uscito fuori è un cortometraggio composto da più di 10.000 frame, in cui pupazzetti fatti di latex e argilla affrontano le tematiche della solitudine e della mancanza di autostima, il tutto enfatizzato dall’atmosfera triste e cupa che avvolge il film.

Mr Rabbit’s Doll, 2021

La trama di Mr Rabbit’s Doll

Scappato dalla sua famiglia, Mr Rabbit vive in un appartamento completamente da solo. Finché non decide di comprare quella che diventerà la sua unica compagnia per molti inverni: una bambola. Mr Rabbit si sente stranamente al sicuro quando guarda e tocca la bambola e noi passiamo dal vedere il loro primo incontro al vedere un coniglio profondamente innamorato e ossessionato nei confronti di un oggetto inanimato.

Quando la promessa sposa di Mr Rabbit va a fargli visita, il coniglio è combattuto tra l’amore che potrebbe dare e ricevere con una presenza reale e quello che lo lega alla sua bambola. Inizialmente sembra esserci una speranza, la coniglietta si prende cura di Mr Rabbit e quando lo sfiora lui sente un calore indescrivibile. Tuttavia, il suo pensiero è sempre rivolto alla bambola e, ogni sera, ritorna da lei.

Quando viene scoperto dalla sua promessa sposa, Mr Rabbit commette un grande errore.

Informazioni di servizio e curiosità

Arvin Medghalchi è un docente presso il Dipartimento di Visual Communication e Design All’Arkin Creative Arts and Design University (ARUCAD). Ha più di 15 anni di esperienza nel campo della regia di film d’animazione indipendenti. Nel 2017 ha vinto il premio per la Miglior animazione all’Asian Peace Film Festival, con il suo film In Mediterranean Arms. Medghalchi è molto conosciuto per le sue animazioni in stop-motion, le quali hanno ricevuto vari premi in diversi film festival internazionali.

Durante un’intervista rilasciata al TUC 2022, Medghalchi ha spiegato il significato del suo cortometraggio e ci ha dato alcune informazioni sul perché di alcune scelte.

Il regista ha più volte sottolineato che il significato del film è molto aperto e ognuno di noi può vederci ciò che ritiene più coerente. Può essere un film sulle persone che non riescono a trovare la felicità nelle relazioni (Mr Rabbit dice “Maybe I was not meant to be touched” – “Forse non ero fatto per essere toccato“) oppure un film su chi è solo e si rifugia nella compagnia di strumenti come computer, robot, intelligenze artificiali.

La scelta della stop-motion ricade sul fatto che il regista la reputa una tecnica molto più viva rispetto ad altre; le bambole si possono toccare e ci si può immedesimare meglio. Per quanto riguarda i protagonisti, Medghalchi ha scelto i conigli sia perché sono animali solitamente molto attivi socialmente (ed essendo Mr Rabbit tutto il contrario, la differenza è ancora più calcata ed evidente), sia perché semplicemente gli piacevano.

Insomma, la lezione di fondo che ci ho visto io è che, a volte, forse è più facile amare un oggetto inanimato che aprirsi alle persone e accettare il loro affetto. Mr Rabbit è stato sconfitto dalla sua mancanza di autostima e dalla sua solitudine, però chissà se riuscirà a trovare l’amore.

Alessia Castiglione
Siciliana talassofobica. Studio cinema al DAMS di Torino. Aspirante non so ancora cosa, ma mi piace la fotografia. Credo nella perfezione delle inquadrature simmetriche e nella superiorità dei numeri dispari.

You may also like

1 Comment

  1. […] all’80esima Mostra Internazionale Cinematografica di Venezia, A voce nuda è un cortometraggio diretto da Mattia Lobosco che tratta il delicato tema della […]

Leave a reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

More in Eventi