Ecco come il Papa è diventato l’unica voce giovane in un mondo vecchio.

Sono anni di grande fermento sociale nella vecchia Europa: la giovane Greta Thunberg, classe 2003, ha portato in piazza giovani da ogni parte del mondo e ha sensibilizzato la società sulla questione ecologica sempre più impellente, nel frattempo, un nuovo genere musicale impazza dal 2016 nelle cuffie e nelle discoteche (ora chiuse) delle nostre città portando la “Trap” un tempo americana e d’oltreoceano sotto i nostri campanili preoccupando educatori poco attenti a ciò che gli adolescenti trovano in quel genere (ovvero la costante dinamica dell’essere fratelli e amici nella vita). Fateci caso, che si parli della scena trap genovese (la Wildbandana) milanese (Cinisello Balsamo) o romana (parliamo della celebre Dark Polo Gang) ci si trova costantemente di fronte ad una dinamica famigliare tra persone cresciute insieme: la trap è il genere degli amici d’infanzia capaci di sognare insieme e di “farcela” insieme, niente di più attraente per un adolescente o giovane dei nostri anni. Mentre orde di politici ed educatori cerca di leggere la realtà nuova in cui la società sembra essersi incamminata, un uomo di quasi 84 anni a capo di una delle istituzioni più antiche del mondo si propone “a tutti gli uomini di buona volontà” con due encicliche (documenti ufficiali papali) che colgono questioni scottanti: la prima, “Laudato siì” (2015), incentrata su una nuova ecologia integrale e la cura del creato, la seconda “Fratelli tutti” (2020) sulla fraternità e l’amicizia sociale, divenendo l’unico leader mondiale ad avere colto entrambe le questioni e ad essersi pronunciato ampiamente in merito.

La “Laudato si” nasce da alcune domande tipicamente giovanili e umane «A che scopo passiamo da questo mondo? Per quale fine siamo venuti in questa vita? Per che scopo lavoriamo e lottiamo? Perché questa terra ha bisogno di noi?» (LS 160) e prosegue in una lettura schietta e concreta del problema: l’inquinamento e la cultura dello scarto (LS 20–22), i cambiamenti climatici definiti «un problema globale con gravi implicazioni ambientali, sociali, economiche, distributive e politiche, e costituiscono una delle principali sfide attuali per l’umanità» (LS 25), la questione dell’acqua come « un diritto umano essenziale, fondamentale e universale, perché determina la sopravvivenza delle persone e per questo è condizione per l’esercizio degli altri diritti umani» (LS 30), la perdita della biodiversità nella connessione globale del cosmo «Poiché tutte le creature sono connesse tra loro, di ognuna dev’essere riconosciuto il valore con affetto e ammirazione, e tutti noi esseri creati abbiamo bisogno gli uni degli altri» (LS 42), deterioramento della qualità della vita umana e decadenza sociale, nata dall’esperienza del Papa maturata come Arcivescovo di Buenos Aires e infine l’inequità planetaria e cioè “i più deboli, gli esclusi, a essere colpiti dal deterioramento dell’ambiente e della società” (cfr LS 48).

Allo stesso modo la “Fratelli tutti” invita all’ “amore che va al di là delle barriere del tempo e dello spazio” (FT 1) sottolineando i problemi sociali che negano la fraternità umana oggi: vecchi sogni in frantumi “ Per esempio, si è sviluppato il sogno di un’Europa unita, capace di riconoscere radici comuni e di gioire per la diversità che la abita […] Ma la storia sta dando segni di un ritorno all’indietro. Si accendono conflitti anacronistici che si ritenevano superati, risorgono nazionalismi chiusi, esasperati, risentiti e aggressivi.” (FT 10–11), la fine della coscienza storica “Si avverte la penetrazione culturale di una sorta di “decostruzionismo”, per cui la libertà umana pretende di costruire tutto a partire da zero. Restano in piedi unicamente il bisogno di consumare senza limiti e l’accentuarsi di molte forme di individualismo senza contenuti. In questo contesto si poneva un consiglio che ho dato ai giovani: «Se una persona vi fa una proposta e vi dice di ignorare la storia, di non fare tesoro dell’esperienza degli anziani, di disprezzare tutto ciò che è passato e guardare solo al futuro che lui vi offre, non è forse questo un modo facile di attirarvi con la sua proposta per farvi fare solo quello che lui vi dice? Quella persona ha bisogno che siate vuoti, sradicati, diffidenti di tutto, perché possiate fidarvi solo delle sue promesse e sottomettervi ai suoi piani. È così che funzionano le ideologie di diversi colori, che distruggono (o de-costruiscono) tutto ciò che è diverso e in questo modo possono dominare senza opposizioni. A tale scopo hanno bisogno di giovani che disprezzino la storia, che rifiutino la ricchezza spirituale e umana che è stata tramandata attraverso le generazioni, che ignorino tutto ciò che li ha preceduti»” (FT 13),la mancanza di una progettualità inclusiva di tutti “Oggi in molti Paesi si utilizza il meccanismo politico di esasperare, esacerbare e polarizzare. Con varie modalità si nega ad altri il diritto di esistere e di pensare, e a tale scopo si ricorre alla strategia di ridicolizzarli, di insinuare sospetti su di loro, di accerchiarli”. (FT 15), lo scarto mondiale “In fondo, «le persone non sono più sentite come un valore primario da rispettare e tutelare, specie se povere o disabili, se “non servono ancora” — come i nascituri –, o “non servono più” — come gli anziani. Siamo diventati insensibili ad ogni forma di spreco, a partire da quello alimentare, che è tra i più deprecabili»” (FT 18), diritti umani non sufficientemente universali (FT 29–31). E questo solo per citare alcuni dei passaggi dell’enciclica.

Non possiamo negarlo, la leadership spirituale ed etica dell’Occidente è ancora una volta saldamente nelle mani di un papato che sembra essere unica espressione autorevole delle istanze sociali ed ecologiche così sentite dalla generazione Z (coloro che sono nati dalla metà degli anni ’90 al 2010) con uno stile ben definito da Giannino Piana[1]:

“La riflessione etica di Papa Francesco non si limita alla ricostruzione delle strutture dell’impianto dell’etica cristiana, entra anche in misura assai rilevante nel cuore dei problemi di carattere personale e sociale legati all’esperienza dell’uomo contemporaneo; problemi che interpellano e non possono non interpellare la coscienza del credente e della comunità ecclesiale”

La statura etica e morale di Papa Francesco ci chiama dunque ad una riflessione: quale leadership politica e culturale possiamo ergere a difesa dei valori della Gen. Z? Davvero la sua figura e l’istituzione che egli rappresenta sono ad oggi l’unica realtà autorevole capace di chiamare il mondo ad una riflessione e l’industria italiana alla firma del manifesto di Assisi (firmato il 6 Febbraio 2020 alla presenza del Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli)?

Leggiamo dunque queste due encicliche, usiamole come strumenti preziosi per orientarci nelle battaglie che la generazione Z, la nostra generazione, dovrà affrontare, credenti o meno.

Le encicliche si possono trovare su internet ai seguenti link:

http://www.vatican.va/content/francesco/it/encyclicals/documents/papa-francesco_20150524_enciclica-laudato-si.html

http://www.vatican.va/content/francesco/it/encyclicals/documents/papa-francesco_20201003_enciclica-fratelli-tutti.html

[1] A. Cozzi — R. Repole- G. Piana, “Papa Francesco. Quale teologia?”, pag. 145, Assisi 2016, Cittadella Editrice.

Samuele Migliore
Vicepresidente, teologo in erba, collaboro con l'Osservatore Romano e alcune testate diocesane locali. Dal 2023, dopo 5 anni da insegnante, sono educatore a Corviale, nella periferia di Roma, dove lavoro con minori a rischio devianza.

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