Skip to main content

Wendell (Keegan-Michael Key) e Wild (Jordan Peele) sono due fratelli demoni che vivono parco divertimenti per anime dannate. Mentre il proprietario del parco, Buffalo Belzer (Ving Rhames), tortura le anime con le violente attrazioni che si diramano sul suo enorme corpo, i protagonisti si occupano di piccoli lavori di manutenzione. Il loro compito principale è quello di spruzzare un tubetto di crema sui follicoli di Belzer, in modo da fargli crescere i capelli. Di tanto in tanto tengono della crema per se stessi e la mangiano, cosa che gli fa avere allucinazioni e li sballa.

Dopo più di 10 anni, è così che ci riaccoglie fra le sue braccia il magico e tenebroso Henry Selick, regista di Nightmare before Christmas (1993), James e la pesca gigante (1996), Coraline e la porta magica (2009). Questa volta Selick si fa accompagnare nella sceneggiatura dall’ormai conosciuto Jordan Peele, regista di Scappa – Get Out (2017), Noi (2019) e Nope (2022).

La trama (no spoiler)

Wendell&Wild è un film d’animazione in stop-motion che unisce i tratti tipici di Selick alla forte indole politica di Peele.

La tredicenne Kat (Lyric Ross) ha perso i genitori quando era piccola, in un incidente stradale. Dopo aver passato 5 anni tra un orfanotrofio e un centro di detenzione per minori, viene mandata in una scuola cattolica gestita da Padre Bests (James Hong), che offre una seconda opportunità a ragazzini problematici. La scuola si trova nella città natale di Kat, Rust Bank, un tempo fiorente e ora in disgrazia a causa del misterioso incendio della fabbrica di birra del padre.

Wendell e Wild, annoiati dalla monotonia del loro mondo, vogliono andare nella terra dei vivi per raccogliere fondi per il loro progetto di un parco divertimenti; si fanno, così, evocare da Kat, una ‘Hell Maiden‘, promettendole, in cambio, di riportare in vita i suoi genitori.

Grazie all’aiuto del compagno di scuola Raul (Sam Zelaya) e di Suor Helley (Angela Bassett), Kat fronteggia i due demoni, che hanno provato a ingannarla, e la Klax Korp, fondata dai due magnati immobiliari Lane e Irmgard Klaxon (rispettivamente David Harewood e Maxine Peake), che punta a distruggere la città per poter costruire un carcere privato di massima sicurezza.

Capitalismo e politica firmati Jordan Peele

Guardando Wendell&Wild ci appare evidente come Lane Klaxon, malvagio magnate immobiliare, abbia delle somiglianze con l’ex presidente degli Stati Uniti Donal Trump. Henry Selick, durante un’intervista con Entertainment Weekly, ha confermato queste supposizioni, aggiungendo: «Ho lavorato a questo film a lungo – dico davvero. Dunque inizialmente c’era dell’ispirazione a Trump; poi è stato eletto presidente, perché ho iniziato questo film nel 2015, lavorando con Jordan. […] Ma pensavamo “Non possiamo essere influenzati da lui. Chi è il secondo migliore? Boris Johnson!”, quindi siamo andati in quella direzione, e poi è diventato primo ministro e noi l’abbiamo completamente ripensato. Ma sì, avete ragione. Quello era l’inizio».

Wendell&Wild mette anche in evidenza il sistema di passaggio dalla scuola alle carceri private per minori. ACLU (American Civil Liberties Union) la definisce: «una tendenza nazionale inquietante in cui i giovani vengono incanalati fuori dalle scuole pubbliche e nei sistemi legali minorili e penali. Molti di questi giovani sono neri, hanno disabilità o storie di povertà, abuso o abbandono e trarrebbero beneficio da ulteriori supporti e risorse. Invece, vengono isolati, puniti ed espulsi».

La visibilità trans e il tema del lutto

Wendell&Wild è uno dei pochi film d’animazione a presentarci un personaggio transgender, Raul. Nel film sono sparsi vari indizi, più o meno espliciti, che ci indicano il fatto che Raul abbia affrontato un percorso di transizione. Sua madre, quando parla al telefono con l’ex compagno, sottolinea più volte il fatto che il figlio utilizzi i pronomi maschili, correggendo il padre, e che ha speso molti soldi per qualcosa che lo riguarda. La conferma di tutto si ha quando Raul stesso fa vedere a Kat una foto in pre-transizione. Viene da chiedersi, guardando quella foto insieme a Siobhan, Sloane, and Sweetie (rispettivamente Tamara Smart, Seema Virdi, Ramona Young), se le ragazze abbiano cambiato l’atteggiamento nei suoi confronti proprio per questo motivo (più volte nel corso del film lo misgenderano e lo chiamano con il suo dead name).

Il film, pur toccando molti temi differenti tra loro, rimane comunque la storia di una ragazzina che ha perso i suoi genitori in un incidente del quale si sente responsabile e che deve combattere – letteralmente – contro i propri demoni. Il senso di perdita e il dolore pervadono l’intera storia e Kat si staglia come un’eroina che vuole salvare la città, seguendo le orme genitoriali, ma che soprattutto vuole salvare se stessa e riuscire a perdonarsi.