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2. THE NEW ABNORMAL, THE STROKES

Come dicevo prima, è strano pensare a come un album così meraviglioso possa evocare ricordi che pesano come un macigno, ma come diceva Amy Macdonald, this is the life.

Un album memorabile per varietà stilistica, per introspezione concettuale, per quei riff che hanno reso leggenda la band negli anni (penso a Reptilia e Last Nite), e che continuano a farlo impeccabilmente. I cinque musicisti newyorkesi cambiano senza cambiare mai, dai synth vivaci di Brooklyn Bridge to Chorus alle chitarre raffinate di The Adults Are Talking, senza dimenticare la chiusura perfetta di Ode To Mets che va a concludere una ripida discesa emozionale, evidenziando una qualità compositiva che vanta pochi eguali.

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