In mezzo al mortorio generale dell’Ariston, ecco le pagelle di questa prima deludente serata:
AMADEUS Spigliato ma non troppo, paga lo scotto di una serata tutto fuorché indimenticabile. Al quarto mandato consecutivo, dimostra sempre di avere saldo il timone, viene però da chiedersi se ne abbia ancora voglia. VOTO: 6.5
GIANNI MORANDI Gianni è sempre Gianni. Che sia nei panni di conduttore, concorrente o valletto (in questo caso anche addetto alle pulizie), si fa amare dal pubblico più per l’amore incondizionato che provano nei suoi confronti che per un’effettiva utilità allo show. VOTO: 6.5
CHIARA FERRAGNI L’imprenditrice digitale più famosa nel mondo debutta all’Ariston, forte di un pubblico social con cui potrebbe influenzare le sorti dell’intero paese. La lettera sul palco ricorda un po’ quella di Diletta Leotta qualche anno fa, poteva essere gestita meglio. VOTO: 6
ROBERTO BENIGNI Il caro Roberto riceve consensi e apprezzamenti come se non ci fosse un domani, anche e soprattutto da Mattarella. È un pezzo da novanta e non manca mai di mostrarlo sul palco quando ne ha occasione. VOTO: 7
MAHMOOD E BLANCO C’era davvero bisogno di questo rewind dell’anno scorso? Vi rispondiamo noi, decisamente no. VOTO: 5.5
BLANCO Può succedere a tutti di avere problemi tecnici sul palco, ma la reazione di Blanco è stata a dir poco imbarazzante, così come le giustificazioni davanti ad Amadeus e al pubblico. Prendere a calci le rose nella città dei fiori non è sintomo di grande acume, ha però il merito di ravvivare una serata soporifera a dir poco. Twitter ringrazia. VOTO: 1 (o 10, dipende dai punti di vista)
POOH Molto bello l’omaggio a Stefano d’Orazio durante l’esibizione. Indubbiamente fanno parte della storia musicale italiana, e come tali forse sarebbe anche ora di riporli nella teca anziché farli suonare per 40 minuti. VOTO: 6
ANNA OXA – SALI Capricciosa quanto basta nel pre festival, la Oxa regala sempre perle incredibili. Peccato che la canzone non sia inclusa, nonostante la voce evergreen. VOTO: 5.5
gIANMARIA – MOSTRO Neanche il tempo di esibirsi sul palco che viene subito scambiato per Sangiovanni da Amadeus. Il giovane cantante si dimostra sicuro sul palco, ma i lati positivi si fermano qui VOTO: 6
MR. RAIN – SUPEREROI Il rapper che strizza l’occhio al pop si affida a una ballata malinconica e struggente, con tanto di zecchino d’oro al seguito. Se voleva vincere facile agli occhi dei boomer, la strada è quella giusta. VOTO: 7-
MARCO MENGONI – DUE VITE Marco, tutto a posto? Va bene vivere di rendita, nel suo caso se lo può permettere, ma proporre qualcosa che andasse oltre la sua voce inconfondibile, non era mica reato… VOTO: 7
ARIETE – MARE DI GUAI Per quello che ci si aspettava dal giovane talento indie di Anzio, è sicuramente la delusione più cocente della serata. La voce la tradisce a più riprese e l’emozione si fa sentire, cosa che non giova per niente alla canzone già deboluccia di suo. VOTO: 5
ULTIMO – ALBA È uno dei candidati alla vittoria finale, neanche a dirlo. Meglio fermarsi qui, altrimenti tutto quello che scriviamo potrà essere usato contro di noi VOTO: 4.5
COMA_COSE L’ADDIO La coppia nella musica come nella vita ha ripreso da dove aveva lasciato l’ultima volta, con le fiamme negli occhi di chi ha distrutto e ricostruito un rapporto in mezzo a mille difficoltà. Bello il testo, carino l’arrangiamento, pessime le voci, ma ci passiamo sopra. VOTO: 6.5
ELODIE – DUE Bella e brava come sempre, ha il brano che convince maggiormente tra i favoriti alla vittoria finale visti in questa prima serata. Peccato per l’outfit che la soffoca, decisamente rivedibile. VOTO: 7.5
LEO GASSMANN – TERZO CUORE Il figlio d’arte ha la classica faccia da bravo ragazzo, educato, gentile e rispettoso. Il problema è che Sanremo non è una gara di galateo, bensì un festival musicale, e con una canzone un po’ meh mista a una vocalità non proprio impeccabile, si rischia di rimanere indietro. VOTO: 6.5
CUGINI DI CAMPAGNA – LETTERA 22 La canzone scritta da La Rappresentante di Lista non è il massimo, ma loro hanno uno stile inconfondibile che con Sanremo non ci azzecca granché. Questo può essere un vantaggio. VOTO: 7+
GIANLUCA GRIGNANI – QUANDO TI MANCA IL FIATO Fa il suo. Da uno come Grignani ti aspetti sempre tanto a livello musicale, e per quanto il brano non convinca appieno, con l’interpretazione sul palco ci sa fare, ed è questo a salvarlo. Se poi scandisse meglio le parole, ci farebbe un gran favore. VOTO: 7
OLLY – POLVERE Forse il brano più orecchiabile della serata, con qualche spunto interessante nelle strofe. Il genovese si dimostra sicuro di sé, con una presenza scenica che ci ha sorpreso positivamente. Va bene l’autotune, ma c’è da migliorare drasticamente nei falsetti. VOTO: 7+
COLLA ZIO – NON MI VA La canzone parte benissimo, prosegue benino, e si rialza nel bridge finale, movimentando un po’ il mortorio generale. Con il rosa confetto e il tiffany, vincono a mani basse miglior outfit della serata. VOTO: 8.5
MARA SATTEI – DUEMILAMINUTI La banalità del brano è disarmante. La sua voce, se possibile, ancora di più. Almeno era vestita bene. VOTO: 5.5