Dopo aver fallito al primo appello, la canzone italiana viene bocciata anche al secondo. Mai come quest’anno regna sovrano un piattume musicale preoccupante anche per gli standard sanremesi. Ne migliora leggermente la conduzione, insieme a pochi insospettabili in gara.
Col senno di poi, forse Lauro e il suo battesimo non erano così male. Il tripudio di mediocrità generale andato in onda ieri sera fatica a trovare paragoni recenti nella storia del festival. Se all’esordio si sono salvati in pochi, nella seconda serata avrebbe faticato pure il soldato Ryan.
Chi ci sentiamo ancora di salvare è sicuramente re Amadeus, chiamato a tenere su una baracca visibilmente provata e incapace di offrire guizzi di brillantezza; erano più ricche le offerte Tim di dieci anni fa.
LE PAGELLE
Sangiovanni
“Farfalle” Voto: 5,5
Il mezzo voto è per la base dance più che ascoltabile, non abbastanza da salvare il pezzo. Oltre ad avere un serio bisogno di imparare la respirazione, il vincitore di Amici canta un testo adolescenziale (per usare un eufemismo) che rimane troppo in superficie. Il che ci sta, se pensiamo che quest’estate si è arricchito esclusivamente con loro.
Giovanni Truppi
“Tuo padre, mia madre, Lucia” Voto: 6,5
Sembrava quasi di aver visto riapparire in terra Chester Bennington, purtroppo era solo Giovanni Truppi (con tutto il rispetto). La curiosità riguardo al cantautore napoletano era considerevole, dal momento che ha bazzicato per anni i salotti del panorama indie italiano. Oltre a qualche skit di falettiana memoria, la canzone di per sé non è male, occorrerebbero ulteriori ascolti.
Le Vibrazioni
“Tantissimo” Voto: 4
Iva Zanicchi si sarà sentita giovane e fresca ad ascoltare Sarcina e soci. Sorvolando stonature che non dovrebbero appartenere al frontman, la canzone sembra uscita da quel “rock” italiano dei primi anni 2000. Quel rock di cui effettivamente hanno sempre fatto parte Le Vibrazoni, qualcuno però dovrebbe dirgli che si può anche evolvere nel corso di quindici anni, eddai su…
Emma
“Ogni volta è così” Voto: 7
Surprise surprise! Una canzone del genere, da Emma te aspetti, l’esibizione invece lascia piuttosto basiti. Sarà stata la Michielin nei panni di direttore d’orchestra o i gioielli intorno al collo rubati alla regina, fatto sta che l’interpretazione di Emma ha dato alla canzone quella marcia in più per emergere. Vedremo se basterà anche la benzina, alla fine sembrava seriamente a corto di fiato.
Matteo Romano
“Virale” Voto: 5
Il titolo è già tutto un programma, se poi metrica e melodia della canzone assomigliano neanche troppo velatamente ad un altro artista in gara (a voi indovinare quale) in peggio, non è proprio il miglior biglietto da visita per l’Ariston.
Iva Zanicchi
“Voglio amarti” Voto: 7+
Tre vittorie su dieci partecipazioni non sono un caso. Alla veneranda (e venerabile) età di 82 anni, la Zanicchi rimane fedele al suo repertorio di sempre, sfoggiando però una classe e una disinvoltura lontane anni luce da 3/4 dei concorrenti in gara. Viva l’Iva.
Ditonellapiaga e Rettore
“Chimica” Voto: 8.5
Il diavolo e l’acqua santa, l’acqua e l’olio, Ursula e la sirenetta, Cruciani e Parenzo. Ditonellapiaga e Rettore, incredibilmente diverse, clamorosamente compatibili. Divertono, Funzionano, esaltano, divellono, sconquassano. Sono loro la vera sorpresa di questa seconda serata.
Elisa
“O forse sei tu” Voto: 6.5
Si sono lette tante cose in giro, “Elisa sontuosa”, “Elisa completamente di un altro livello”. Certo, lei vocalmente è sempre impeccabile, si fa forza di un timbro unico al mondo, senza dubbio. La canzone? Probabilmente scritta per vincere e convincere la maggior parte delle persone, ma se si scava più in profondità (ma neanche troppo), ecco che oltre alle sovrastrutture rimane la banalità disarmante di un pezzo fiacco e che non le rende giustizia. Era lecito aspettarsi decisamente di più.
Fabrizio Moro
“Sei tu” Voto: 4
Il solito, struggente, misterioso, ammiccante, piacione Fabrizio Moro. Si, è tornato a Sanremo. No, non ci ricorderemo della canzone. Pace.
Tananai
“Sesso occasionale” Voto: –
Una storia ai confini della realtà. Passante confuso con un concorrente in gara entra all’Ariston e scambia il palco per la sua doccia di casa. Purtroppo le autorità lo stanno ancora cercando, in attesa di metterlo in stato di fermo. Speriamo che “occasionale” non sia riferito solo alla canzone.
Irama
“Ovunque sarai” Voto: 7.5
Da non confondere con Ovunque Andrai di Matteo Branciamore, per carità. Irama si riprende tutto quello che è suo dopo la sfiga primordiale che l’ha colpito l’anno scorso, portando sul palco di Sanremo un brano semplice, cantato e interpretato magistralmente. Talmente bravo da dimenticarsi del centrino da tavola scambiato per una maglia, le nonne avranno apprezzato.
Aka 7even
“Perfetta così” Voto: 3
La pochezza della canzone di Aka 7even poteva essere superata solo dal suo outfit.
Highsnob e Hu
“Abbi cura di te” Voto: 6.5
Devastati e dilaniati ovunque. Meritano invece una menzione più che positiva, la canzone non è un capolavoro, certo, ma è comunque più carina della per certi versi analoga Fiamme negli Occhi presentata l’anno scorso dai Coma_Cose.