Il MEF sceglie di valutare la sola proposta del Fondo di Investimento statunitense: sarà veramente la scelta definitiva?
Con un colpo di scena il Ministero dell’Economia ha annunciato in questi giorni la sua decisione sul futuro della compagnia aerea ITA Airways.
A sorpresa, viene scartata l’offerta lanciata da MSC e Lufthansa, la più interessante secondo i pronostici iniziali. Tanto che l’accordo tra il duo svizzero-tedesco e il governo italiano sembrava già cosa fatta.
Secondo quanto dichiarato dal MEF, invece, sarà presa in considerazione la sola proposta messa sul tavolo dalla cordata Certares, Air France e Delta Airlines.
I vantaggi dell’offerta americana
Le ragioni che hanno fatto vertere la scelta del governo italiano sulla proposta del Fondo d’investimento americano Certares paiono essere diverse.
In primis, il maggior vantaggio economico. Certares ha, infatti, messo sul tavolo un’offerta di 700 milioni di euro.
Inoltre, l’accordo con la cordata Certares-AirFrance-Delta Airlines prevederebbe un aumento di capitale di 600 milioni di euro. Questi si andrebbero ad aggiungere ai 650 che dovrebbe fornire il Tesoro italiano, portando il valore finale di ITA a 1,95 miliardi di euro.
Un importante incremento, che accrescerebbe anche il rendimento delle azioni che rimarrebbero in mano al MEF.
L’offerta dei rivali Msc e Lufthansa non andrebbe oltre gli 800 milioni di euro.
In secondo luogo, il fondo americano acquisirebbe il 51% delle azioni di ITA, determinandone di fatto la privatizzazione, con il Tesoro che rimarrebbe titolare del 49% della proprietà. Si andrebbe così a realizzare uno degli obiettivi del governo italiano, ossia quello di lasciare in mano a privati la compagnia aerea nata dalle ceneri di Alitalia, mantenendone, però, parte del controllo.
Msc e Lufthansa vorrebbero, d’altro canto, una privatizzazione più decisa, con un controllo da parte dei due investitori dell’80% delle azioni.
Il terzo motivo a favore della scelta del Ministero italiano riguarderebbe la possibilità per lo stesso di mantenere potere di nomina del presidente del CDA e la presenza nello stesso consiglio di due suoi rappresentanti sui cinque totali.
Inoltre, vi sarebbe maggior campo di manovra per il governo italiano nella gestione degli esuberi del personale e in eventuali spostamenti di sede.
La proposta di Msc e Lufthansa lasciava al MEF poca voce in capitolo su questi temi, oltre a prevedere una penale di recesso milionaria e una call option assai svantaggiosa per il governo italiano.
I vantaggi commerciali
Dal punto di vista commerciale, l’offerta messa sul tavolo da Certares permetterebbe di incrementare le potenzialità dell’aeroporto di Fiumicino e di estendere la copertura dei voli italiani in Sud America, oltre che ampliare il numero di quelli verso gli USA.
La posizione di Air France e Delta Airlines
I francesi di Air France e gli olandesi di Delta Airlines si sono detti, al momento, disinteressati ad investire in ITA. Per il momento le due compagnie aeree figurerebbero solo come partner commerciali, memori, forse, della passata esperienza.
Nel 2008, infatti, Air France e Delta Airlines erano già praticamente giunti all’accordo per l’acquisto di Alitalia, ma con il cambio di governo italiano le trattativa sfumò, causando ai due offerenti una importante perdita economica.
La risposta di Lufthansa
L’orgoglio ha, inizialmente, portato i tedeschi di Lufthansa ad affermare che la loro proposta resterebbe la migliore per il futuro di ITA e che avrebbero comunque incrementato il loro business in territorio italiano con le loro sole forze.
In un secondo tempo l’ad dei tedeschi ha ricalibrato le affermazioni, dicendo che la società rimane interessata all’acquisto della compagnia aerea del Bel Paese. Inamovibili sul discorso della cessione dell’80% delle quote di ITA, i tedeschi potrebbero valutare alcuni miglioramenti sugli altri punti chiave della loro offerta.
Nebuloso il futuro di ITA
Si va dunque verso l’ennesimo punto interrogativo per il futuro di ITA Airways. Il fatto che il MEF abbia scelto di puntare tutto sulla proposta di Certares non implica, infatti, che la decisione sia definitiva.
Alcuni schieramenti politici italiani si sono detti contrari alla scelta del Tesoro e, con le imminenti elezioni e il cambio di governo alle porte, si paventano altri colpi di scena.
Come detto, quanto accaduto nel 2008 potrebbe ripetersi. La storia d’altronde, si sa, è una continua spirale.
La creatività dei partiti nel “politicizzare” qualsiasi argomento in tempo di campagna elettorale, con il solo fine di ottenere maggior consenso, è risaputa.
La speranza, per l’Italia in generale, ma soprattutto, per i lavoratori di ITA, al momento sospesi su un filo funambolico, è che tale creatività si trasformi in spirito di iniziativa e coraggio nel prendere una decisione definitiva, possibilmente la migliore per tutti.