Presentato nella sezione “Italian Showcase” del 9°Torino Underground Cinefest, “IO” è un gioiello in stop-motion di produzione home-made che ragiona sui problemi della soggettività.
8 minuti senza dialoghi che s’immergono nel frastagliato paesaggio cerebrale di un fantoccio chiuso all’interno di 4 pareti dalla valenza labirintica. Ogni concezione lineare dello spazio viene abbattuta: l’unica architettura concepibile è quella arzigogolata e cangiante che riflette le pieghe dove ristagnano le ambiguità dello sguardo. Il film analizza la dicotomia dentro-fuori, percezione-realtà, concetti che perdono i loro confini identitari ripiegandosi su sé stessi come un nastro di Moebius.
Le musiche di Gianvito Novielli accrescono il senso di fragilità e apprensione a cui è sottoposto il fantoccio sostenendo l’atmosfera dark e asfissiante del lavoro. “IO” è il racconto di un viaggio allucinante che mostra contraddizioni e implicazioni insite nel guardarsi riflessi. L’opera non fornisce risposte o significati, ma la narrazione del processo la cui meta è il vedersi allo specchio.
A presentare il corto al festival sono lo stesso regista e il compositore, storici collaboratori, il cui sodalizio prosegue ormai da anni. Qui sotto potete trovare il videoclip stop-motion diretto da Antonio Stea “Nope Face” dei Violent Scenes, di cui Gianvito Novielli è membro.