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La storia dell’animazione, come nuova forma d’arte, comincia a Parigi. È il 17 Agosto 1908 quando, al Theatre du Gymnase, il parigino Emile Cohl proietta il suo cortometraggio: Fantasmagorie. Una folle, brevissima sequenza di immagini in movimento, un’opera che ha rivoluzionato il mondo del cinema.

L’animazione di quel periodo

Con Fantasmagorie di Emile Cohl ha inizio l’animazione come nuova forma d’arte riconosciuta: vero è che altri prima di lui hanno trovato dei modi per fargli fare questo importante passo storico.

Ricordiamo qui brevemente due personalità importanti. Il francese Charles-Emile Reynaud (1844 – 1918) e l’americano (di orgogliose origini inglesi) James Stuart Blackton (1875 – 1941).

Charles-Emile Reynaud
Charles-Emile Reynaud e il teatro ottico
Charles-Emile Reynaud e il teatro ottico

Charles Emile Reynaud, oltre ad altre invenzioni, ha avuto il merito di inventare, il teatro ottico: un sistema composto da un poderoso proiettore e un tamburo a 36 specchi che proiettava le immagini dipinte su pellicola su un grande schermo. Un’ evoluzione di quelle tecnologie che, fino a quel momento, erano di uso privato

Il teatro ottico fu, paradossalmente, anche una delle cause della “rovina ” del francese: quattro anni dopo aver brevettato la sua invenzione, il Museé Grévin (un museo delle cere che proponeva programmi di intrattenimento) lo assunse con regolare contratto l’11 ottobre 1892. Il museo vincolava però Reynaud a utilizzare il suo teatro ottico solo in quel luogo e ad esibirsi, regolarmente e quotidianamente, con un cartellone da rinnovarsi ogni anno.

Le rappresentazioni raccoglievano sempre un buon pubblico e Reynaud lavorava a ritmi forsennati. Aggiunse prima migliorie al suo strumento, poi lavorò direttamente sulle immagini delle pellicole, trasformandole in veri e propri disegni.
A dare il colpo ferale all’inventore di Montreuil, fu l’invenzione del cinema: dal 1895 in poi l’artigianalità del proprio lavoro non gli permise di stare al passo con i tempi e il Grévin lo licenziò.
Reynaud provò a resistere all’irresistibile, tentando nuove invenzioni, ma questo non poteva competere con un cinema che si stava industrializzando. Ormai sconfortato, distrusse i suoi tre teatri ottici, lasciò alla Senna i suoi film e morì a settantaquattro anni in un ospizio per malati incurabili ad Ivry-sur Seine.

James Stuart Blackton
Ritratto di James Stuart Blackton
James Stuart Blackton

James Stuart Blackton, oltre ad avere una folta serie di primati relativi alla cinematografia (non solo) statunitense, fu magistrale pioniere della tecnica a passo uno per stupire il proprio pubblico con meravigliosi effetti.
Nel suo film live action: The Haunted Hotel del 1907, Blackton, la utilizzò per gli effetti soprannaturali presenti nel film che ebbe un grande successo, particolarmente in Europa.

L’Europa degli addetti ai lavori, oltre ad apprezzare il lavoro in sé, si scervellò non poco per capire come fosse stato possibile realizzare certi effetti. A risolvere il dilemma, leggenda narra, pare sia stato proprio Emile Cohl che si garantì così un posto alla Gaumont (più verosimile pensare che il posto se lo sia guadagnato grazie al proprio lavoro e ad un risarcimento chiesto alla casa di produzione per quella che oggi si può considerare appropriazione indebita e violazione del diritto d’autore). Questo permise a Cohl di creare Fantasmagorie,

Di cosa parla Fantasmagorie?

Fotogramma di: Fantasmagorie
Fotogramma di: Fantasmagorie

Su sfondo nero, una mano disegna un piccolo clown che comincia a muoversi nello spazio. Un uomo che precipita dall’alto lo nasconde ai nostri occhi e subito ci troviamo in un cinema dove l’uomo, per godersi lo spettacolo è costretto a togliere tutte le piume dal cappello della signora davanti a lui. Ecco però che, dagli occhiali della signora, rispunta il nostro clown: si mangia l’uomo e comincia, giustamente a fare il clown combinando scherzi a ripetizione finché non perde letteralmente la testa cadendo da una casa. A salvarlo ci pensa la mano che lo ricompone e così, il nostro pagliaccio, dopo essersi gonfiato, se ne va al galoppo di un cavallo.

La novità di Fantasmagorie

Fantasmagorie fu un grande successo e può essere considerato il primo vero film d’animazione per alcuni motivi sommariamente identificabili nei seguenti cinque:

  1. Il pubblico si accorse della novità di questo film e ne desiderò altri e in maniera sempre maggiore
  2. Una cosa come Fantasmagorie non si era mai vista prima. Personaggi di totale fantasia, un mondo creato ex novo completamente avulso dalla realtà e senza alcun proposito di verosimiglianza con essa.
  3. In questo brevissimo corto le immagini incoerenti si susseguono senza una vera e propria narrazione e il pubblico accolse la novità senza fastidi
  4. Il passo uno di Fantasmagorie bastava da solo a mostrare al meglio tutta la vivace assurdità della storia che aveva come cuore la metamorfosi. Il film dava prova di come quello che adesso è tecnicamente chiamato morphing, era prerogativa della stop motion.
  5. L’opera di Emile Cohl dà avvio all’animazione per un sottile gioco di auto-duplicazione, di mise en abîme. Nel momento in cui il clown si siede al cinema, il film che è proiettato sullo schermo è un altro film d’animazione. Un soggetto animato che guarda un cartone animato non si era mai visto fino ad allora.

Chiacchiere da bar

Con Fantasmagorie di Emile Cohl abbiamo cominciato la nostra rubrica #animazione115. Il 17 agosto 1908 nasce una forma d’arte che continua ancora oggi a rinnovarsi e a essere anche essenziale strumento di consacrazione di blockbuster odierni.

Ci vediamo il mese prossimo con i “ruggenti anni 20”.