Skip to main content

Cara politica,

come va? E’ da un po’ che in giro non ci sei più. Ti ho conosciuta tra i banchi di scuola alle lezioni di storia e filosofia con Charles-Louis de Montesquieu. E anche alle lezioni di scienze motorie quando non mi permettevano di giocare a calcio solo perché pensavano fossi gay. Ti hanno presentato come l’arte dei saggi, come la figlia del dibattito e di una tradizione da preservare. La scuola mi ha fatto appassionare a te e a tutte le tue sfaccettature, permettendomi di leggerti sempre con meditazione.

La libertà politica per un cittadino consiste in quella tranquillità di spirito che proviene dall’opinione che ciascuno ha della propria sicurezza; e perché si abbia questa libertà, bisogna che il governo sia tale che un cittadino non possa temere un altro cittadino“. (Charles-Louis de Montesquieu, L’Esprit des lois)

Improvvisamente però sei sparita, ho smesso di ascoltarti dalle bocche dei miei docenti ed ho iniziato ad ascoltarti dalle parole di altri personaggi. Ma questi personaggi non parlano di te. Pensano solo di conoscerti e nessuno se ne accorge. Tutti sono convinti che si tratti di te, ma la vera Politica in giro non si fa più vedere. Forse perché ogni volta che hai provato a mostrarti non ti hanno ascoltata perché sei complessa, perché è molto più semplice scambiarti per un interesse economico, perché è molto più agevole chiederti a quale interesse partitico rispondi, perché conta di più l’abito che indossi rispetto ai temi di cui hai intenzione di parlare, vero?  

Cara politica, concretezza e professionalità, spero che tornerai nella nostra vita. Mi auguro che saluterai con piacere la sorellastra che prova a somigliarti, ma che non potrà mai essere te. Sappi che è proprio la tua sorellastra che, affossando disegni di legge come il DDL Zan, mi ricorda ancora quelle lezioni di scienze motorie che avrei evitato volentieri.

In attesa di un tuo ritorno, continuerò a ricordarti come l’arte del compromesso e del buon governo.