Una modella americana di fama mondiale si sveglia nel suo super attico a New York, accende il telefono, scrolla un paio di video su tiktok e inizia a seguire la pagina di un salumiere di Napoli.
In normali circostanze si penserebbe subito allo scherzo di un social media manager molto simpatico. Se però il salumiere in questione si chiama Donato, la situazione è ben diversa. La fama di Donato De Caprio è tale che ormai non necessita più di presentazioni.
Ciò nonostante, per i pochi che ancora non hanno scelto se essere ‘mollicati o smollicati’, ecco cosa bisogna sapere. Il tormentone «con mollica o senza?» nasce dalla domanda che Donato pone ai clienti della salumeria ‘Ai monti lattari’ al momento di preparare loro la tradizionale, ormai celebre, merenda napoletana.
Nel giro di poco tempo i video in cui il salumiere compone dei panini enormi e dall’aspetto invitante diventano virali e la gente inizia a chiedergli selfie o video saluti.
Dopo aver affrontato il licenziamento e un ban da parte di tiktok, Donato viene in contatto con Steven Basalari che ha una proposta per lui. Da questo incontro nasce, il 19 febbraio 2023, il locale ‘Con mollica o senza?’ che a oggi continua a macinare numeri non solo sui social.
Questo fenomeno social è un tipico esempio di come, se raccontata bene, anche la storia più semplice resta nella mente, quando non nei cuori, delle persone.
Nel 2023 sapere e sapersi raccontare sono doti necessarie in ogni ambito: dal colloquio di lavoro al public speeching. Il caso di tiktok è peculiare in quanto il numero di utenti che pubblicano e guardano i contenuti è esorbitante. Saper sfruttare il famoso algoritmo, alle volte anche inconsapevolmente, pubblicando contenuti diretti, riconoscibili e ‘riutilizzabili’ è la chiave per emergere grazie a remix e ricondivisioni.
Un esempio di quanto questo meccanismo sia efficace ci arriva dalla irlandese Ryanair. Per pubblicizzare un’offerta sui voli, gli esperti di marketing della compagnia hanno ben pensato di utilizzare il trend «Buongiorno pescheria» (lanciato, per gioco, da un pescivendolo napoletano).
Portare le persone all’interno della propria quotidianità è ormai un meccanismo testato. Dagli amati e odiati Ferragnez alle Kardashian, sono tantissimi i personaggi che hanno fatto della loro vita privata una forma di intrattenimento per un pubblico, spesso, più vasto e più fidelizzato di chi li conosce tramite altri media.
Dove sta, quindi, la novità? Semplicemente nel fatto che il salumiere continua a fare il salumiere e la commessa al negozio di telefonia continua ad applicare le pellicole agli smartphone. Vite semplici e persone semplici che raccontano il loro lavoro con leggerezza, mettendo, però, in luce l’attenzione che c’è anche dietro al gesto più banale.
C’è da dire che il rischio di cadere nel cosiddetto ‘trash’ c’è, e non è un rischio che determinate figure professionali potrebbero permettersi di correre.
D’altra parte anche in questo senso non mancano casi esemplari: a tutti sarà capitato almeno una volta di guardare un video dell’avvocato Angelo Greco, pur non avendo alcun interesse per l’argomento trattato, solo per sentire alla fine la formula magica «Questa è la legge».
Dati alla mano, scommettere su tiktok per dare uno sprint in più alla propria attività è la scelta giusta? Sarà questo il social ingrado di sostituire definitivamente i media tradizionali, come la TV, nel sistema pubblicitario? Nel giro di qualche anno avremo la risposta.