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Il primo cittadino del Consiglio Comunale dei Ragazzi di Farigliano intervista il sindaco uscente Ivano Airaldi

Come e quando è iniziata la sua carriera amministrativa?
“La mia carriera amministrativa è iniziata nel 2014, quando mi sono candidato come consigliere nella lista di Mirco Spinardi. Siccome in quell’occasione ho ricevuto moltissime preferenze, mi è stato affidato l’incarico di vicesindaco. Cinque anni dopo, nel 2019, con la lista civica Impegno per Farigliano 2.0, sono diventato sindaco.”

Con quale percentuale di voti ha vinto?
“Prima di rispondere a questa domanda vorrei fare una premessa. Quando mi sono candidato sindaco ricordo di aver fatto una dichiarazione pubblica. Per le elezioni del 2019 a Farigliano si era presentata una sola lista, la mia, e siccome questa situazione spesso fa sì che i cittadini non siano invogliati ad andare a votare, ho cercato di incitare e provocare i miei concittadini. Ho detto loro che mi sarei sentito legittimato a rappresentarli solo ed esclusivamente nel caso in cui si fosse presentato alle urne almeno 65% degli aventi diritto al voto. La provocazione è stata colta e così siamo arrivati al 67,8% dei votanti, ed eccomi qui.”

È soddisfatto dell’operato della sua giunta?
“Sì, sono molto soddisfatto perché in questi cinque anni siamo riusciti a realizzare tutto quello che ci eravamo prefissati, abbiamo portato a compimento il nostro programma elettorale. Questo è stato possibile anche grazie ai progetti e ai finanziamenti da parte dello Stato, della Regione e dalle Fondazioni bancarie.
Sono poi particolarmente soddisfatto perché siamo riusciti a diventare un paese green: quello dell’ambiente è un argomento delicato, al quale tengo molto. Non posso che essere felice perché tra gli 85 Comuni che fanno parte del bacino ACEM, siamo il primo paese per la raccolta differenziata con l’88,28% di rifiuti riciclati. Il mio desiderio è che si continui in questa direzione e uno degli obiettivi per il futuro è quello di creare dei “polmoni verdi”. A tal proposito, a breve, termineremo il Parco dei 30 dove andremo a piantare un particolare tipo di piante che contribuiranno al miglioramento della qualità dell’aria poiché hanno una maggiore capacità di assorbire CO2 rispetto ad altre specie.”

Qual è stato il progetto che le ha dato più soddisfazione?
“È molto difficile rispondere a questa domanda perché i progetti che abbiamo portato avanti sono così tanti e importanti che non saprei da dove partire.
Sono diversi gli ambiti in cui abbiamo operato e quindi è bene fare delle distinzioni. Come accennato poc’anzi, molto è stato fatto per la salvaguardia dell’ambiente e del territorio che ci circonda.
Per quanto riguarda la biblioteca: il locale è stato sistemato in modo tale da poter ospitare in sicurezza più di cento spettatori.
C’è poi un altro ambito che coinvolge personalmente voi ragazzi: sono orgoglioso di poter dire che abbiamo lavorato tanto per la scuola. A tal proposito abbiamo ultimato la piazza che è diventata un “salotto” per i nostri cittadini, ma soprattutto un luogo in cui, in tempo di scuola, i ragazzi possono fare l’intervallo in sicurezza. Anche di questo progetto sono molto fiero, ero stufo di vedere i bambini giocare in un recinto come fossero delle pecore.”

Cosa pensa del futuro di Farigliano?
“Noi facciamo parte di una buffer zone, cioè di un’area che fa da “cuscinetto” ai paesaggi vitivinicoli di Langa, Roero e Monferrato che sono stati dichiarati patrimonio dell’UNESCO.
Dobbiamo tutti lavorare per valorizzare il nostro territorio, farlo conoscere, dobbiamo credere nella bellezza del nostro paese e puntare sul turismo che può diventare una risorsa importante per la nostra economia. Dobbiamo far sapere che anche da noi si possono fare esperienze enogastronomiche e si possono visitare luoghi di interesse culturale. È doveroso sottolineare che da questo punto di vista negli ultimi anni ci sono stati dei cambiamenti grazie a interventi mirati. È però importante che nei fariglianesi si inneschi un cambio di mentalità: in qualche modo dobbiamo pensare che anche noi siamo parte dell’UNESCO, tant’è che secondo le linee guida per l’applicazione della Convenzione sul patrimonio mondiale dell’umanità, in quanto buffer zone, abbiamo il dovere di garantire un livello di protezione aggiuntiva ai beni riconosciuti come patrimonio mondiale dell’umanità.”

Ha un consiglio per svolgere al meglio il ruolo di sindaco del Consiglio comunale dei ragazzi?
“Un consiglio che do al sindaco e ai consiglieri è quello di “tenere sempre la porta aperta”, ascoltare tutti, perché tutti possono avere consigli validi da dare e buone idee da proporre.”


Mattia Cavicchi, 2F IC Farigliano

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