Presentato all’80esima Mostra Internazionale Cinematografica di Venezia, A voce nuda è un cortometraggio diretto da Mattia Lobosco che tratta il delicato tema della sextortion.

Camilla, aspirante musicista di 17 anni, dopo essere stata vittima di sextortion – una forma di ricatto online che utilizza materiale sessualmente esplicito – si nasconde, rinunciando alle sue passioni e alle sue esibizioni. Ma, grazie alla sua forza di volontà, riuscirà a reagire e riappropriarsi di ciò che le è stato strappato.

Il cortometraggio riesce a trasformare il personaggio di Camilla in un appello alla volontà di reazione. A voce nuda, infatti, ha il pregio di problematizzare e portare all’attenzione del pubblico una questione estremamente presente nella realtà social odierna. Un problema a cui però non è mai stata dedicata la giusta considerazione. Ginevra Francesconi, bravissima e giovanissima interprete, tratteggia in maniera efficace il sentimento di vergogna ingiustamente provato dalla protagonista, mettendone a nudo fragilità e ingenuità. L’interpretazione descrive un personaggio prima cupo e paranoico, che gradualmente riesce a ritrovare fiducia in se stesso e a riprendere in mano la propria vita. Ma in generale il prodotto è sorretto da ottimi attori. Spiccano Luigi Fedele (talento di cui abbiamo avuto dimostrazione in film come Piuma e La notte più lunga dell’anno) e Julia Magrone, al suo esordio sul grande schermo, davvero graffiante e incisiva nelle inedite vesti di ‘bulla’.

Il cortometraggio è ora disponibile alla visione su Rai Play: per vederlo clicca qui.


L’immagine di copertina è un fotogramma di: A voce nuda © 2023 Mattia Lobosco/Rai Cinema, One More Picture

Luca Delpiano
Vedo Film e ogni tanto ne scrivo. A volte faccio cose che si possono guardare. Morirò.

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