Dove eravamo rimasti?

Come vi avevo promesso, non avete dovuto attendere troppo: rieccoci con la seconda parte della seconda puntata della Commodorospettiva. Il nostro ospite, Gianmarco Capasso, dopo un excursus storico e personale sul brand, ha raccontato qualche dettaglio in più sulla ultimo titolo della saga, Pokémon Scarlatto e Violetto.

E ha confessato alcuni desideri e speranze per un futuro auspicabilmente più roseo del grigio presente.

I tre nuovi starter della nona generazione Pokémon presentati nel teaser trailer del 27 febbraio 2022.

Vita, morte e (non proprio) miracoli della Nona Generazione

Visto che l’hai citato prima, vorrei chiederti la tua esperienza con l’ultima iterazione Pokémon. Che ne pensi?

Credo di aver giocato il gioco più pigro mai visto, nonostante mi abbia divertito personalmente. Parliamo di un’occasione totalmente sprecata per Pokémon Scarlatto/Violetto. Ho visto la palese pigrizia da parte degli sviluppatori. Penso al primo teaser: si parlava di un mondo aperto, esplorabile. Da giocatore mi aspetto di trovarci qualcosa in questo mondo, qualcosa da vedere, punti interessanti…in realtà il mondo è solo pieno di Pokémon, messi a caso tra l’altro. Non c’è nulla, è un mondo vuoto. Parliamo di open map, ma non di open world.

Trovo lecito che il divertimento sia slegato dalla qualità effettiva di un prodotto. Però mi è sembrato che, in fondo, Game Freak abbia mentito ai giocatori, spacciando il gioco come un open world. A livello di design è sì un mondo aperto, ma de facto non rispetta i canoni dell’open world.

Una cosa tipica di Pokémon è sempre stata l’associazione tra Pokémon specifici e aree specifiche: in questo titolo, tale concetto esiste solo in parte. Ora abbiamo una minimappa e una mappa che ci dicono subito quali Pokémon ci sono in determinate zone: basta entrare e uscire compulsivamente da alcune aree per far spawnare prima o poi il Pokémon desiderato. Dov’è la scoperta? Dove sta l’esplorazione?

Dipingi una situazione certamente non rosea, ma c’è stato un miglioramento dal tonfo di Spada/Scudo a questa nona generazione oppure no?

No. Pokémon Spada e Scudo è il tentativo di Game Freak di portare i giocatori a guardare solamente la parte competitiva, svuotando considerevolmente il gioco di altre feature tipiche della serie. Questa direzione non è cambiata in Pokemon Scarlatto e Violetto: il declino sia tecnico che contenutistico è inesorabile. A livello di trama è un gioco nullo e l’interazione con l’ambiente circostante è limitatissima. D’altro canto, la sezione competitiva è divertentissima e si vede che ci hanno investito molto.

Credi che ci sia quindi un’intenzione precisa nel cambiare radicalmente i canoni del gioco in favore del competitivo online?

Secondo me loro vorrebbero strutturare Pokémon come Heartstone. Un gioco di carte online, basato sul PvP e con espansioni stagionali. Se ci pensi, le persone fanno competitivo per un anno con il gioco Pokémon appena uscito e poi passano al successivo. Io vedo chiaramente questa strategia.

Questa sarebbe davvero una rivoluzione per il brand e paradossalmente aver la possibilità di raggiungere publisher esterni a Nintendo. Magari sto fantasticando.

Tutto è possibile. Permettimi, questo cambiamento ha un grosso problema: come ti affezioni ai Pokémon se poi lavori di espansioni su espansioni? Chiedere ai giocatori di affezionarsi a una lista di pass stagionali mi sembra assurdo. Eppure è vero che questa spinta verso il competitivo è molto presente sin da subito nei giochi nuovi: in Pokémon Diamante prima di arrivarci passavano ore e ore, mentre qui iniziano a tirarti pacchi di item per il competitivo dopo 10 minuti di gioco.

I campionati europei di Pokémon Spada e Scudo: gli e-sport, quindi la competizione, sono fucine economiche da non sottovalutare per gli sviluppatori.

Un Revitalizzante Max per Game Freak

Immaginiamo che Pokémon diventi solamente competitivo, perderemmo totalmente il messaggio ecologista da sempre alla base della serie, narrativamente parlando. Uomo e Pokémon, equilibrio naturale tra le specie, rapporto con l’ambiente…tutto questo andrebbe perduto. Secondo te, cosa dovrebbe fare Game Freak per riportare Pokémon ai TGA?

A parer mio bisognerebbe allontanarsi da alcuni punti troppo fermi della serie. Il tema del ‘fai il giro delle palestre per diventare campione’ ha stancato. Tentare di staccarsi da tale paradigma potrebbe essere una direzione da seguire. Vuoi fare un open world? Mettimi un mondo interagibile, dove i personaggi sono vivi e con i quali posso comunicare. Personaggi che possono darmi missioni da compiere o informazioni sul mondo da esplorare. Non città vuote senza NPC o punti d’interesse.

Ricordo che Pokémon è a tutti gli effetti un JRPG, quindi NPC e quest sono capi saldi del genere. Rimuoverli non è mai una buona idea.

Faccio un esempio: in Pokémon Sole e Luna non sono presenti le palestre, ma dei dungeon in cui si affronta un boss di livello. Lì almeno c’era la possibilità di esplorare questi labirinti, con un obiettivo. Mi aspetterei che prendessero più spunto dall’anime che ha moltissimi spunti narrativi, per esempio.

Pokémon quindi deve crescere dal punto di vista narrativo. Se il target di oggi sono i ragazzini che giocano a Call of Duty o Fortnite, la narrativa Pokémon non potrà mai fare breccia. Servono tematiche e ambientazioni narrative molto più mature.

Potrebbe essere una rinfrescata totale per il gioco e mi invoglierebbe tantissimo a giocarlo. Purtroppo tutti i temi importanti all’interno della serie sono sempre stati solamente accennati e mai sviscerati in profondità. Avere un’area inesplorata così grande in termini narrativi ancora oggi è un peccato.

Quindi se dovessi scegliere una feature quale vorresti?

Sinceramente non saprei, ma gradirei avere delle missioni con ricompense utili. Voglio essere ricompensato mentre gioco, non percepire che all’interno del mondo di gioco accadono cose a caso. In Pokémon Scarlatto e Violetto il concetto di ricompensa non esiste. Scali il monte più alto? Sopra non c’è nulla. Sblocchi la possibilità di solcare i mari e raggiungi l’isola lontana? Non c’è nulla. Gli oggetti utili appaiono randomicamente nella mappa: ho terminato la mia run con un centinaio di revitalizzanti max, senza sforzo. Se non ho queste cose, per quale motivo devo continuare a giocare?

Per fare quello che chiedi tu, basterebbe dare al mondo un’organizzazione maggiormente studiata. Gestire dei luoghi ai quali agganciare delle quest ben contestualizzate. Senza missioni di avanzamento, rewarding o NPC come puoi veicolare il concetto di viaggio?

In realtà non si viaggia più. Lo si faceva con Pokémon Blu, ma ora si sono perse anche quelle meccaniche di avanzamento che ti davano proprio la percezione di avere un’avventura davanti. Penso al recupero della Spettro Sonda o del Poké Flauto, oggetti che ti garantivano di superare ostacoli e quindi progredire. Inoltre è assurdo che nel 2023 ancora i giochi non siano doppiati e ci siano i personaggi totalmente muti.

Ci sono arrivati anche con The Legend Of Zelda: Breath Of The Wild e parliamo ormai di 6 anni fa…

Guarda sono sconsolato su questo argomento. Per me siamo all’imbarazzo più totale da questo punto di vista. Però la fiducia non manca per il futuro, rimango comunque positivo. Sarà che ci spero ancora.

Provocazione: quanto tempo servirebbe a Game Freak per riportare Pokémon ai TGA?

Credo che solo un anno basterebbe per iniziare a capire che cosa vogliono. Investirei del tempo nel riuscire ad arrivare a un prodotto tecnico decente: non puoi vendere al prezzo di un tripla A, un gioco rotto, anche basta. Si prendessero molto tempo per sviluppare un gioco innovativo, inserendo anche dell’autorialità, e studiandone delle feature davvero market breaker. Tre o quattro anni sarebbero necessari per riavere Pokémon alle altezze qualitative che merita.

Una delle poche cose ben fatte nell’ultima iterazione Pokémon.

E così anche la seconda puntata della Commodorospettiva giunge al termine: ringrazio Gian per il tempo concessomi.

Riuscirà Pokémon a risorgere in grande stile? O si limiterà a vendere titoli senz’anima facendo aumentare il gruzzolo ormai più che consistente di Pokémon Company?

Giovanni Zabardi
Nato controvoglia nel '94, ingegnere per scherzo e gamer incallito. Nonostante il cuore nerd, sono un organizzatore patologico dei migliori falò di ferragosto low budget della Costa Est. Laurea e lavoro nel gaming mi hanno imborghesito, ma una volta suonavo in una surf-rock band.

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